Posso finalmente raccontare qualcosa di più a livello personale sul crotto Valfredda.
Ho conosciuto l'ultima persona che ci ha abitato, il signor Amedeo Sessa, nato proprio "nel" crotto 74 anni fa e rimasto fino al 1961
Mi ha raccontato di una vita semplice, dura (se la paragoniamo ai giorni nostri) ma condita di aneddoti particolari, non c'era la corrente in casa e nemmeno l'acqua diretta, provate quindi ad immaginare cosa volesse dire abitare proprio in quel punto della Valganna.... sempre all'ombra, nell'umido, dove il nome "Valfredda" non era certo dato a caso già nei tempi indietro.
La casa poggiava direttamente sulla roccia!!! Quando pioveva (e sappiamo che in Valganna l'acqua dal cielo non manca di certo...) l'acqua colava direttamente sulla roccia nella camera del sig. Sessa ... che vita!
Dovevi lavarti? Attraversavi la "stradina" e andavi nella rungia !! Dovevi raccogliere l'acqua da bere? Stessa cosa, attraversavi la strada.
Mi ha raccontato di una Valganna bella, in ordine e pulita, dove potevi andare per sentieri ben tracciati e tenuti in ordine, mi ha raccontato di quando nel periodo di crescita dei ciclamini ne raccoglieva a mazzetti per venderli alla fermata del tram delle grotte... "Sai per i Milanesi che si dovevano spostare in tram (meglio se signorine) riuscivo a tirare su qualche lira...
Mi ha raccontato di quando con il Giovanni Bottoli (il proprietario delle grotte dagli inzi degli anni 50) ogni tanto ne combinavano una delle loro, come quella volta che videro una coda di un presunto gattone spuntare dalla roccia e arrampicandosi una volta tirata la coda si accorsero che era di una volpe !! Poverina...
o di quando si "infilavano" per i misteriosi cunicoli nell'antro delle gallerie.
A sinistra del crotto la famiglia Sessa coltivava un piccolo orto per poter disporre di verdure fresche e non certo inquinate dal traffico automobilistico... perchè ai quei tempi c'era lui...il tram bianco della Valganna, che passava proprio davanti al "crottino" ti potevi affacciare alla finestra e lo vedevi, sbucare dalla gola della Valfredda ....
Nel 1961 la famiglia Sessa abbandona definitivamente il Crotto, c'era già una aria di "cambiamento" le cose avrebbero preso una "strada" diversa da quella conosciuta fino ad allora, noi Italiani stavamo cambiando, il boom economico fece girare la testa un pò a tutti, bisognava ALLARGARE LE VEDUTE, ecco quindi che a metà degli anni 60 partono i lavori per l'allargamento della strada statale e delle sue gallerie, il Crottino tipico della Valganna non serve più e viene abbattuto, lui che ha visto per decenni passare il tram bianco della Valganna viene spazzato via da una parola che quei tempi forse non impauriva nessuno, ossia il PROGRESSO !
Oggi di quel "progresso" ne stiamo pagando lo scotto.
Tutti noi sappiamo che se ci fosse un collegamento tramviaro tra Varese e le valli circostanti avremmo molto di più di quello che ci rimane oggi tra le mani, ossia traffico, smog e un tratto tipico della Valganna scomparso, ricordato solo da anziani e vecchie cartoline.