Accadde oggi...100 anni fa!

[quilla]

Eh, il negozio di alimentari c'è ancora adesso! E ho ben presente il cancellone di cui parli. In quei prati, poco più avanti, dove ora c'è il centro parrocchiale, quando nevicava da ragazzina ci andavo a fare le discese con il bob.
Però non ricordo proprio che lì ci fosse un laghetto, né tantomento uno stabilimento Pozzi....
Azz, stasera ho visto mio papà e mi sono scordata di chiederglielo....

[gigilugi]

Fonte: "La Prealpina", Giovedì 13 gennaio 1910

Biandronno
Arrestati quattro dei sei giovani che la sera di domenica 9 gennaio violentarono la diciottenne Giuditta Chiodetti di Biandronno.
Nel pomeriggio, dal treno elettrico della Valganna, scende a Ghirla un giovanotto, che rimane a lungo in stazione, incerto sulla direzione da prendere.
Il capostazione lo nota immediatamente: l'individuo imbocca la provinciale, ma procede in modo sospetto, di quando in quando si ferma, si guarda attorno, come temendo d'essere seguito.
Pochi minuti dopo passa da quelle parti il brigadiere dei Carabinieri di Marchirolo, cui il capostazione racconta le sue impressioni: «Mi è passato per la testa che quel giovanotto possa essere l'autore del fattaccio avvenuto a Varese», gli confida, fornendo i connotati. Corrispondono!
Il brigadiere non perde tempo e decide di inseguirlo. Giunto di corsa a Ganna, viene a sapere che un giovane è arrivato in paese e si è fermato alla Trattoria del Sempione, dove ha bevuto un bicchiere di vino e mangiato un salamino.
«Ha chiesto la strada per Boarezzo», racconta l'oste, «diceva di dover andare lassù per combinare un affare con un carrettiere». Via verso Boarezzo.
Nel frattempo il giovane, che è davvero il ricercato Ambrogio Crugnola, arriva all'Osteria del Sole di Boarezzo, dove chiede un bicchiere di vino e un salamino di montagna, che divora avidamente.
L'oste, che sta leggendo sulla "Cronaca Prealpina" i dettagli dell'infame impresa notturna a danno della ragazza di Biandronno, attacca discorso: «E' un fatto raccapricciante, che cosa ne dice lei?».
Il giovanotto risponde impacciato «Eh già!». E l'oste: «Ma li prenderanno poi quei giovinastri?». E il giovane: «Chissà! Però col patrocinio di buoni avvocati e pagando qualche biglietto da mille alla ragazza, quelli potrebbero ancora cavarsela».
E l'oste indignato: «Ma cosa dice mai, per questo reato non si prenderanno meno di dieci anni di galera».
Il Crugnola diventa pallido, paga il conto e va a sedersi accanto al fuoco.
In quel momento compare sulla porta il brigadiere: «Sono qui», dice il giovane con un filo di voce e si lascia ammanettare senza opporre resistenza.
«Dunque siete voi il Crugnola, fate delle belle cose», commenta il brigadiere. «Ma non sono solo - risponde - siamo in sei!». Portato in Caserma a Marchirolo, Ambrogio Crugnola denuncia i suoi compagni.
Quindici uomini partono alla ricerca dei complici e ne arrestano tre, tutti di Varese: Giacomo Crugnola di anni 21, Antonio Macchi di 18 e Andrea Macchi di 17.
Antonio Macchi dice di aver solo assistito alla violenza, Andrea Macchi ammette di essere stato al Circolo di Biumo Superiore, di aver bevuto un po' troppo per la sua età e di non ricordare nulla dell'accaduto. Le indagini proseguono.

[paoric]

Che storia incredibile! Grazie Gigi!

ps sappiamo che nel 1910 a Borezzo c'era l'osteria Del Sole!!

[gigilugi]

Fonte: "La Prealpina", Domenica 16 gennaio 1910

Valganna
Gli appassionati di pattinaggio prendono d'assalto i treni della Valganna.
La Società Pattinatori avverte che mentre a Ganna il ghiaccio ha raggiunto uno spessore "sicuro", a Ghirla la crosta ghiacciata presenta tratti pericolosi.
Gli sportivi venuti appositamente da Milano, Pavia e Busto, desiderosi di trascorrere un'intera giornata sui pattini, raggiungono Ganna nelle prime ore del mattino e iniziano a volteggiare sulla pista sotto lo sguardo attento dei più esperti soci del Club. Altri, imprudentemente, preferiscono Ghirla.
Verso mezzogiorno un forte vento interrompe il divertimento, ma i pattinatori ne approfittano per assicurarsi un posto a tavola nei vicini ristoranti.
Nel pomeriggio la riunione sul ghiaccio riprende ancora più animata.

[paoric]

Mah cavolo quasi quasi torno indietro un centinaio d'anni e poi vi faccio sapere !!!

[lampo]

quando parti ???

[gigilugi]

Fonte: "La Prealpina", Lunedì 17 gennaio 1910

Viconago
Sagra di Sant'Antonio. Le vie del paese sono animatissime, grazie anche al concorso di fedeli dalle valli vicine.
Nel pomeriggio ha luogo la tradizionale processione lungo le vie del paese, accompagnata dalla locale filarmonica.

[gigilugi]

Fonte: "La Prealpina", Giovedì 20 gennaio 1910

Marzio
Sagra di San Sebastiano. Questo piccolo paese alpino festeggia oggi il santo patrono.
I valligiani partecipano numerosi sia alla tradizionale processione, con accompagnamento del corpo musicale, sia alle feste da ballo improvvisate nelle osterie, al suono di qualche vecchio organetto.
Si balla dappertutto: all'Osteria Rusconi, all'Osteria Morandi, dove suona la banda del paese e all'Albergo Monte Marzio, dove il proprietario Pietro Salvadori ha chiamato a prestare servizio l'orchestrina popolare di Mesenzana.

[gigilugi]

Fonte: "La Prealpina", Sabato 29 gennaio 1910

Lavena
Iniziano oggi i festeggiamenti indetti dalla Società di Mutuo Soccorso fra gli operai di Lavena e frazioni per ricordare il 25°anniversario di fondazione.
La società, sorta nel 1885 per concorde decisione di una ventina di volonterosi, sotto la presidenza del compianto e benemerito sindaco Giuseppe Torrazza, attraversò momenti difficili: dopo qualche anno di attività, alcuni soci, fra cui i componenti del corpo musicale di Ponte Tresa-Lavena, annunciarono la decisione di ritirarsi, ma il bravo presidente corse subito ai ripari, capì che i tempi erano cambiati e volle con sé, come vice presidente, Giovanni Mina.
Quando il vice venne eletto, il signor Torrazza, rivolgendosi ai soci, disse:
«Lavenesi, voi avete eletto un uomo che ha, come diciamo noi, la testa sulle spalle e ve ne ringrazio. L'avvenire di questa società, che ho tanto amato, è assicurato».
Giovanni Mina, appoggiato dal presidente e amato dai soci, seppe farsi apprezzare e in breve tempo, puntando sulle giovani energie, riuscì a rialzare le sorti del sodalizio.
Nel 1901 la Società di Mutuo Soccorso inaugurò il nuovo fabbricato sociale con annesso circolo ricreativo e due anni dopo la Scuola invernale di disegno.
Spento l'amato presidente, Giovanni Mina prese il suo posto e da allora non smise un solo istante di dedicare tempo ed energie al progresso della società, che conta oggi 227 iscritti.

[gigilugi]

Fonte: "La Prealpina", Mercoledì 2 febbraio 1910

Valganna
I laghi di Ganna e di Ghirla sono presi d'assalto dai pattinatori: per cortese concessione della direzione della "Società Varesina per Imprese Elettriche", i treni fanno sosta in prossimità dei laghi, per dare modo ai pattinatori di non perdere nemmeno un secondo del loro divertimento preferito.

[gigilugi]

Fonte: "La Prealpina", Mercoledì 2 febbraio 1910

Cunardo
Serata di beneficenza al Teatro Manzoni.
La "Filodrammatica Dilettanti" cunardese mette in scena questa sera il dramma storico in sei atti "Il vetturale del Moncenisio": tolte le spese, l'incasso sarà devoluto all'Asilo Infantile.
Recitazione perfetta: la Filodrammatica sta facendo grandi progressi!
Prima della pausa invernale, il "Manzoni" ospiterà un veglione danzante riservato ai soci della Filodrammatica, dal primo attore all'incaricato del sipario, per festeggiare i recenti successi.

[gigilugi]

Ve la ricordate questa triste storia successa ad Arbizzo?

Ecco il seguito

Fonte: "La Prealpina", Martedì 4 maggio 1909

Arbizzo
Dopo attivissime indagini, sembra che le autorità siano riuscite a far luce intorno al misterioso rinvenimento di un cadavere di neonato, di sesso femminile, nei boschi di Arbizzo.
Il pretore di Luino, avv. Tirinanzi De Medici, ha emesso mandato di cattura a carico di due donne di Marchirolo, zia e nipote, già arrestate e rinchiuse nel carcere di Luino.
L'opinione pubblica chiede che i colpevoli siano severamente puniti, a norma di legge.

[gigilugi]

Fonte: "La Prealpina", Sabato 5 febbraio 1910

Cunardo
Organizzato dal presidente della "Società Filodrammatica Cunardese", dott. Marcello Contegni, ha luogo questa sera un grande veglione danzante al Teatro Manzoni, che segna la chiusura della stagione invernale delle recite.
Il Teatro è stato trasformato per l'occasione in un grande giardino: piante e fiori di ogni genere addobbano la galleria, il loggione e il palcoscenico, tramutato in un magnifico terrazzo profumato.
La Filodrammatica festeggia i meritati successi della stagione appena trascorsa, che l'hanno resa una delle più stimate e apprezzate compagnie di dilettanti della Lombardia.
Gli attori e le attrici, intervenuti numerosi al veglione, sospendono le danze alle 23 per riunirsi a banchetto.

[gigilugi]

Fonte: "La Prealpina", Venerdì 11 febbraio 1910

Marchirolo
La Biblioteca Popolare, sorta da pochi mesi per iniziativa delle signorine Noelie e Bianca Bozzolo, ha incontrato il favore della popolazione, che la frequenta con assiduità.
Il numero dei volumi è in continuo aumento grazie alle generose donazioni: la biblioteca conta oltre trecento volumi!
Non solo i marchirolesi, ma anche gli abitanti dei vicini Comuni approfittano largamente della fiorente istituzione, la quale - secondo le voci circolanti - "non mancherà di fare del bene, togliendo dalle mani di tanti giovani il romanzo immorale per sostituirlo col libro buono e istruttivo".

[gigilugi]

Fonte: "La Prealpina", Mercoledì 23 febbraio 1910

Cunardo
Muore all'età di 79 anni, dopo lunga malattia, il farmacista Antonio Chizzini, che lottò a fianco di Giuseppe Garibaldi e della sua schiera di valorosi per l'indipendenza italiana.
Antonio Chizzini fu patriota ardente, poi fondatore della locale Società Operaia di Mutuo Soccorso.
Estraneo a qualunque competizione politica e lontano dalle inutili discussioni di parte, dedicò tempo ed energie a favore della comunità cunardese, in particolare della scuola, di cui fu soprintendente.
Non ebbe mai timore di far conoscere il suo pensiero, rischiando talvolta l'impopolarità.
Tutti ricordano il giorno dell'inaugurazione del nuovo acquedotto: nel discorso di circostanza a lui affidato, trovò modo di rimproverare duramente gli operai di Cunardo, completamente dimentichi dell'esistenza di una Società di Mutuo Soccorso, lamentando un ingiustificato disinteresse per una causa tanto importante.
I cunardesi lo ricorderanno come un uomo buono, leale, generoso e di idee moderne.