Benvenuti sul forum di VALGANNA.INFO

La miniera di galena argentifera di Viconago

Raccontiamo in questa sezione, le storie più particolari della nostra Valle sia di oggi che di ieri....

Moderatori: lampo, quilla, Parsifal, gigilugi

Avatar utente
paoric
Site Admin
Messaggi: 12194
Iscritto il: gio gen 01, 1970 1:00 am
Sesso: M
Località: Cugliate Fabiasco

Re: La miniera di galena argentifera di Viconago

Messaggio da paoric »

Ciao Claudio, credo che Gigi abbia chiuso provvisoriamente l'argomento poichè dovrà inserire altri articoli, una volta che sarà completato dovrebbe sbloccarlo.... Gigiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii confermi? :P


Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa andare bene come sei. Vivi come credi. Fai cosa ti dice il cuore…ciò che vuoi…. una vita è un’opera di teatro che non ha prove iniziali. Canta, ridi, balla, ama….e vivi intensamente ogni momento della tua vita…. Prima che cali il sipario e l’opera finisca senza applausi. (Charlie Chaplin)
claudio
Messaggi: 22
Iscritto il: dom dic 04, 2005 12:38 pm
Sesso: M
Località: Piacco

Re: La miniera di galena argentifera di Viconago

Messaggio da claudio »

Grazie mille!
Speriamo di vedere presto altrri documenti!
Ciao
gigilugi
Messaggi: 1574
Iscritto il: ven ott 26, 2007 8:41 am
Località: Milano, ma il DNA è marchirolese al 75%

Re: La miniera di galena argentifera di Viconago

Messaggio da gigilugi »

paoric ha scritto:Ciao Claudio, credo che Gigi abbia chiuso provvisoriamente l'argomento poichè dovrà inserire altri articoli, una volta che sarà completato dovrebbe sbloccarlo.... Gigiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii confermi? :P
Confermo.
claudio ha scritto:Compliment per la rarità dei documenti pubblicati!
Ma dove li trovi?
Sono tutti documenti che con un po' di pazienza si riescono a trovare, consultare e scaricare gratuitamente dalla rete.
Purtroppo sto andando un po' a rilento con gli aggiornamenti ma il materiale da inserire non manca
ghe voeuren i garun

12 settembre 1993 - 20 maggio 2012 - One Love
gianfranco
Messaggi: 96
Iscritto il: mar dic 21, 2010 3:48 pm
Sesso: maschio
Località: Milano/Fabiasco

Re: La miniera di galena argentifera di Viconago

Messaggio da gianfranco »

Aggiungo una piccola curiosità storica alle tante vicende della miniera dell’Argentera.
Siamo alla fine del ‘700 Don. Bartolomeo Andreoli ha la concessione di sfruttamento della miniera; riesce a far estrarre consistenti quantità di materiale, ma non ha disponibile il personale professionalmente competente per la fase successiva della lavorazione di fusione.
Chiede formalmente di poter avere la collaborazione “dalle miniere di Schivatz un’abile fonditore”; la risposta delle autorità austriache è negativa e contestualmente consiglia al richiedente di inviare una certa quantità di materiale per verificarne la qualità e cosi giustificare “ la mercede di un fonditore in commissione suole essere di 5 Fiorini la settimana, oltre le spese di viaggio”.
Allegati
Foto 086.jpg
Foto 087.jpg
Avatar utente
paoric
Site Admin
Messaggi: 12194
Iscritto il: gio gen 01, 1970 1:00 am
Sesso: M
Località: Cugliate Fabiasco

Re: La miniera di galena argentifera di Viconago

Messaggio da paoric »

Ottimo recupero Gianfranco...complimenti! :okboy:
Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa andare bene come sei. Vivi come credi. Fai cosa ti dice il cuore…ciò che vuoi…. una vita è un’opera di teatro che non ha prove iniziali. Canta, ridi, balla, ama….e vivi intensamente ogni momento della tua vita…. Prima che cali il sipario e l’opera finisca senza applausi. (Charlie Chaplin)
Massimiliano
Messaggi: 17
Iscritto il: gio lug 29, 2010 5:16 pm
Sesso: m
Località: Malnate

Re: La miniera di galena argentifera di Viconago

Messaggio da Massimiliano »

Dopo un periodo molto intenso posso tornare ad occuparmi della miniera dell'Argentera, oggetto della mia tesi di laurea. Inizio con il mettere a disposizione una sintesi storica della miniera sulla base di quanto ho raccolto in tanti anni di ricerca. E' mia intenzione continuare poi il discorso sulle miniere del Varesotto perchè mi piacerebbe che si tentasse un recupero di questa realtà storica come si sta facendo il altre parti d'Italia (per non parlare dell'estero). :)
Allegati
Sintesi_Storica_Miniera_Argentera.pdf
(107.62 KiB) Scaricato 167 volte
Quid appetit curiositas nisi cognitionem (Sant'Agostino)
Avatar utente
paoric
Site Admin
Messaggi: 12194
Iscritto il: gio gen 01, 1970 1:00 am
Sesso: M
Località: Cugliate Fabiasco

Re: La miniera di galena argentifera di Viconago

Messaggio da paoric »

Uella, grazie per il tuo contributo! :okboy:
Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa andare bene come sei. Vivi come credi. Fai cosa ti dice il cuore…ciò che vuoi…. una vita è un’opera di teatro che non ha prove iniziali. Canta, ridi, balla, ama….e vivi intensamente ogni momento della tua vita…. Prima che cali il sipario e l’opera finisca senza applausi. (Charlie Chaplin)
gigilugi
Messaggi: 1574
Iscritto il: ven ott 26, 2007 8:41 am
Località: Milano, ma il DNA è marchirolese al 75%

Re: La miniera di galena argentifera di Viconago

Messaggio da gigilugi »

Ciao Massimiliano.

Grazie e bentornato
ghe voeuren i garun

12 settembre 1993 - 20 maggio 2012 - One Love
gigilugi
Messaggi: 1574
Iscritto il: ven ott 26, 2007 8:41 am
Località: Milano, ma il DNA è marchirolese al 75%

Re: La miniera di galena argentifera di Viconago

Messaggio da gigilugi »

Estratto da: Ricerche di archeologia mineraria nell’area occidentale delle Prealpi Lombarde: scenari di conservazione e riqualificazione del “paesaggio culturale”. Andrea Candela. 2008.

Il Monte Argentera e la minieradi Viconago.
Deposito sito nel comune di Cadegliano Viconago alle pendici del Monte Argentera, sulla strada che da Ghirla conduce a Ponte Tresa. Secondo quanto riferito da Giambattista Brocchi nel 1809 e, successivamente, da Jervis e Curioni, lo sfruttamento del giacimento di galena argentifera, commista a calcopirite, sarebbe stato molto antico, probabilmente di età romana. Inoltre, nel resoconto dello stesso Brocchi, ispettore generale alle miniere del Regno d’Italia napoleonico dal 1808, vengono citate alcune fonti storiche che ne documenterebbero l’impiego nel XIII secolo, seguendo infatti la testimonianza degli “Annali Sacri di Como” (tomo II, p. 936), nel 1231 un deposito di galena argentifera, rinvenuto presso “Vionagus”, sarebbe stato concesso dall’Imperatore Federico II Barbarossa a Umberto Sala vescovo di Como.
I capitoli della concessione, tratti dal codice Visconteo-Sfrozesco, provano invece con certezza che, dalla seconda metà del quindicesimo secolo, si coltivasse una miniera di piombo e argento in Valmarchirolo, accordata ad Andrea Bonsignori nel 1475. Mentre nei due secoli successivi, è presumibile che il giacimento sia stato utilizzato con discontinuità e a fasi alterne. Solo dal 1760 si rinvengono nuove ed ulteriori notizie, pare, infatti, che in questo periodo siano stati tentati alcuni scavi a sudovest del Monte Argentera dalla famiglia Nobili di Milano, interessata all’estrazione della calcopirite.
Dopo il tentativo fallito del 1787 e la riapertura di alcuni condotti nel 1789, la miniera rientrò in piena attività, nel 1804, sotto la direzione di Francesco Ruziczka Odmark, ingegnere minerario di probabili origini boeme, responsabile anche della realizzazione degli stabilimenti di trattamento del minerale.
L’attacco del filone (direzione nordovest-sudest, rendimento pari al 33% in piombo) fu eseguito dalla vecchia galleria “San Lodovico”, presso il torrente Dovrana, dalla quale ebbe sviluppo uno scavo successivo di 25 m verso est. Nel 1809, le condizioni della coltivazione erano giudicate ancora buone: il condotto principale aveva raggiunto i 400 m lineari, le gallerie erano spaziose e in ottimo stato di manutenzione, inoltre, la resistenza della roccia aveva agevolato la realizzazione dei dotti, non rendendone necessaria l’armatura completa, poiché sufficienti solo puntelli e muri a secco.
Le escavazioni venivano condotte con martelli e polvere da sparo, mentre il trasferimento del materiale all’esterno avveniva mediante carrelli e un pozzo con argano a mola. Secondo quanto riferisce Brocchi, si desume che, nel 1809, lavorassero nella miniera del Monte Argentera 59 operai (30 nei condotti sotterranei, 25 nei cantieri a cielo aperto e quattro nel trasporto del minerale) e 61 nel 1811 (20 minatori, 6 spazzini, 12 lavatori, 18 operai addetti alla cernita del minerale e 5 fonditori). Esternamente furono realizzati: un lavatoio di percussione, una doppia cassa mobile per cribare, quattro setacci sospesi, un frantoio e il banco per la cernita del minerale, oltre ai serbatoi di raccolta delle acque che alimentavano, grazie alle ruote idrauliche sulle sponde del torrente, i macchinari dell’intera concessione. Fu, inoltre, eretta una fonderia nei pressi dell’imbocco principale, verso la quale era convogliato anche il minerale estratto dai siti della Valceresio. Nel dicembre del 1814, il nuovo proprietario Lorenzo Poulet, delineava così uno scenario ancora vivace, infatti, tra gennaio e febbraio erano stati estratti 60 quintali di ferro e, nei mesi di novembre e dicembre dello stesso anno, 6 quintali di piombo argentifero.
Dal 1815, i lavori subirono però una fase diarresto fino al 1859; la miniera fu, di fatto, posta sotto sequestro dalle autorità giudiziarie del restaurato governo austriaco. La sospensione dell’esercizio provocò danni rilevanti, a tal punto che la “San Lodovico” divenne impraticabile per il progressivo disfacimento della roccia. L’attività estrattiva riprese per volontà di Teresa Bolla di Lavena con l’allestimento di nuove gallerie al di sotto delle precedenti, ormai inagibili. A 360 m di profondità si rilevarono, così, due banchi di solfato di calce (anidrite) frammisto a carbonato di ferro con baritina e quarzo e, 6 m più in basso, si rinvenne siderosio commisto ad anidrite tra gliscisti bituminosi del Carbonifero. La potenza del deposito, inclinato verso sudovest, era in media di due, tre metri. Al ritrovamento di minerali ferrosi, seguì la fabbricazione di un altoforno nelle officine di Viconago, non entrato in funzione a causa del fallimento della società che avrebbe dovuto organizzarne la gestione. Furono compiuti ulteriori tentativi di sfruttamento nel 1948 e ’49 dalla MI.RI.VA, ma le precedenti frane resero pericoloso qualsiasi sforzo di riattivazione.
ghe voeuren i garun

12 settembre 1993 - 20 maggio 2012 - One Love
Rispondi