Quindici anni di vita del Villaggio Alpino del Touring Club Italiano.
Domenica 22 settembre si è celebrato il XV anniversario della fondazione del Villaggio Alpino del Touring Club Italiano, il piccolo Villaggio che sorge a 1000 metri, nella Valganna, in prossimità della vetta del Piambello, fra gli incantevoli scenari e gli stupendi silenzi delle Prealpi.
Non è vano ricordare ai nuovi Soci che esso venne realizzato col non vistoso gruzzolo avanzato dal capitale speso dal Touring Club Italiano durante la guerra, per la distribuzione dei doni ai soldati di tutte le armate; gruzzolo che la generosità dei numerosi amici dell’Ente arrotondò a gara perchè la
baita ideata all’inizio potesse svilupparsi in un Villaggio modello quale è questo, che offre oggi affettuosa e salutare ospitalità alla fanciullezza bisognosa: ed è bello pensare come la briciola resa superflua dalla Vittoria dei padri, sia stata convertita in tanta provvidenza per i figliuoli.
Anche quest’opera rispecchia nitidamente quello spirito italianissimo che sempre ispirò l’attività del Touring Club Italiano, attività che non solo si mantenne ininterrottamente all’altezza dei tempi, ma spesso li precorse, come dimostra questo Villaggio Alpino che già nel 1922 splendeva fra i primissimi nel suo genere assistenziale.
Nè il XV Anniversario della sua vita prosperosa poteva essere celebrato altrimenti che porgendo un tributo di devozione anzitutto alla memoria del nostro indimenticabile Presidente Giovanni Bognetti, che dette a questo Villaggio le sue cure più affettuose, e quindi a quella dell’Ing. Giuseppe Sichirollo che del Villaggio fu il consulente tecnico attivissimo ed appassionato.
Certo che se la nobile figura di studioso e di educatore di Giovanni Bognetti può essere onorata degnamente ovunque Egli ha offerto l’apporto del suo cuore e della sua mente, nessun luogo forse si addice meglio di questa oasi di bellezza e di salute a consacrarne il ricordo, e nessun omaggio può riuscire più gradito di quello offertogli da questa fanciullezza beneficata, giacchè Egli, che da ottimo docente sapeva trasformarsi in tenerissimo padre per i suoi giovani alunni, una volta chiamato a reggere le sorti del Sodalizio fu portato spontaneamente a considerarne con profonda simpatia questa particolare attività e a dedicarvisi con cosciente passione.
All’intima solennità erano convenuti, coi familiari dei Benefattori scomparsi, la Presidenza al completo, numerosissimi Consiglieri, funzionari ed amici, nonchè il Dopolavoro del Sodalizio.
La cerimonia semplicissima, e per questo maggiormente suggestiva, ebbe inizio con la Messa celebrata nella chiesetta del Villaggio, alla quale seguì lo scoprimento del busto in bronzo di Giovanni Bognetti, opera riuscitissima dello scultore Giannino Castiglioni. La figura dello Scomparso venne rievocata con parola vivificatrice dal Sen. Carlo Bonardi, suo successore alla Presidenza del Touring, mettendo in speciale rilievo sia il carattere precursore dell’opera, sia lo sviluppo dato alla medesima dal Bognetti.
Un’altra mesta cerimonia riunì quindi i convenuti attorno alla semplice Esedra che reca il nome dell’Ing. Giuseppe Sichirollo, rapito nella pienezza dell’attività, degli affetti e degli ideali, alla Famiglia e all’Ente. Di Lui, che dedicò all’Istituzione il fervore della sua opera e la genialità delle sue concezioni, disse ancora il Sen. Bonardi, ricordandone la giovinezza pensosa del bene dei bimbi e lo spirito amorosamente proteso verso il buono ed il bello; rispose commosso il Comm. Mario Tedeschi, poeta della montagna, animatore e vivificatore del Villaggio al quale, coadiuvato dalla gentile Consorte, offre con entusiastica fede il meglio della sua generosa attività.
Dell’Ing. Giuseppe Sichirollo, che gli era non solamente genero, ma anche compagno e fratello nel culto per la montagna, Mario Tedeschi ricordò inoltre la collaborazione devota e preziosa nelle manifestazioni di quel Turismo Scolastico che dal 1913 al 1927 fu una delle più geniali, belle e utili iniziative del nostro Sodalizio.
L’Esedra Giuseppe Sichirollo sorge di fronte alla Villa Pandini. Il Senatore Carlo Bonardi trasse da ciò motivo per ricordare ai presenti un altro Benemerito, rapito pure recentemente all’affetto dei suoi cari: il Cav. Giulio Pandini, che, salito al Villaggio nei primissimi anni, si innamorò della bellezza del luogo e, compreso della bontà dell’iniziativa del Touring, volle far dono alla Colonia di una Villa che ricordasse nel nome il figlio suo Mario, caduto a vent’anni sul Carso per la grandezza della Patria. Come la bellissima Villa fu costruita, Egli vi saliva tutti gli anni, e grande era la sua commozione nel vedere come sempre, pur giungendo all’improvviso, i fiori dei piccoli ospiti ornassero il busto che ricorda ai visitatori, nell’atrio, il giovane Eroe. E i piccoli ospiti avevano nel Cav. Giulio Pandini un amico devoto e fedele che contribuiva ogni anno al funzionamento della Villa eretta alla memoria del figlio suo.
Dopo la mattinata di celebrazione, si è avuto un pomeriggio di letizia fisica e spirituale, in compagnia dei piccoli ospiti beneficati. Sono stati i bimbi, questa volta, a dire la loro parola con canti, esercizi ginnastici, danze e recite, dimostrando in tal modo che essi trovano lassù non soltanto la cura della loro salute, ma anche quella del loro cuore e della loro mente cui sovrintende l’opera paziente della Direzione e delle insegnanti del Villaggio.
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Tratto da "Le Vie d'Italia", novembre 1935