I marchesi Menefoglio discendono da Marzio
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I marchesi Menefoglio discendono da Marzio
Estratto da Rivista della Società storica varesina, Fascicolo XII, 1975
ghe voeuren i garun
12 settembre 1993 - 20 maggio 2012 - One Love
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Re: I marchesi Menefoglio discendono da Marzio
Interessantissime queste notizie su Marzio!
Come si fa a scaricarle sul computer?
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Cristina xmarziana (marziese x romana)
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Re: I marchesi Menefoglio discendono da Marzio
Clicca sull'immagine per farla ingrandire e poi con il tasto dx del mouse "salva con nome"
Ciao
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Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa andare bene come sei. Vivi come credi. Fai cosa ti dice il cuore…ciò che vuoi…. una vita è un’opera di teatro che non ha prove iniziali. Canta, ridi, balla, ama….e vivi intensamente ogni momento della tua vita…. Prima che cali il sipario e l’opera finisca senza applausi. (Charlie Chaplin)
Re: I marchesi Menefoglio discendono da Marzio
Se qualcuno vuole approfondire la storia del casato Menafoglio o Menefoglio che governò le valli Mirandolesi nella metà del settecento consiglio il volume:
AA.VV., Il Marchesato delle Valli a 250 anni dall'istituzione del feudo Menafoglio, edito dal Centro internazionale di cultura " Giovanni Pico della Mirandola, Mirandola, 2002.
Saludi
AA.VV., Il Marchesato delle Valli a 250 anni dall'istituzione del feudo Menafoglio, edito dal Centro internazionale di cultura " Giovanni Pico della Mirandola, Mirandola, 2002.
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" Scambiano la fiacchezza della loro anima per civiltà e generosità" ( Stendhal )
frenand
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Re: I marchesi Menefoglio discendono da Marzio
Sempre presente Frenand.... grazie! E grazie anche al buon Gigi che trova TUTTO!!!
Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa andare bene come sei. Vivi come credi. Fai cosa ti dice il cuore…ciò che vuoi…. una vita è un’opera di teatro che non ha prove iniziali. Canta, ridi, balla, ama….e vivi intensamente ogni momento della tua vita…. Prima che cali il sipario e l’opera finisca senza applausi. (Charlie Chaplin)
Re: I marchesi Menefoglio discendono da Marzio
Le notizie sono interessanti ma mancano le fonti: libro, documento, tradizione orale,....
Grazie
frenand
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frenand
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Re: I marchesi Menefoglio discendono da Marzio
Grazie Paolo,paoric ha scritto:Clicca sull'immagine per farla ingrandire e poi con il tasto dx del mouse "salva con nome"
Ciao
facevo così, ma lo rinominavo prima di salvare e non mi si apriva. Invece ora ho provato senza rinominare e mi si apre.
Ciao
ps: se a qualcuno può interessare, la casa che ho comprato io era di una delle famiglie nominate in quel testo (Violini).
Cristina xmarziana (marziese x romana)
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Re: I marchesi Menefoglio discendono da Marzio
Altro cognome tipico di Marzio.Cristina ha scritto:se a qualcuno può interessare, la casa che ho comprato io era di una delle famiglie nominate in quel testo (Violini).
Una mia trisnonna era proprio una Violini di Marzio
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12 settembre 1993 - 20 maggio 2012 - One Love
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Re: I marchesi Menefoglio discendono da Marzio
Interessante anche l'origine del cognome Menafoglio/Menefoglio.
Ecco quanto scrive Ottavio Lurati (Cognomi e toponimi di Lombardia, Lombardia Nord-Ovest, N. 1 2003) a proposito del cognome Foglia.
[...] Dopo varie incertezze proponiamo una lettura che si appella al motto menare il foglio per dire ‘condurre un registro, fare la contabilità delle forniture in una costruzione, in un cantiere’. Si tratta di un termine assodato in vari documenti (Lurati, 2001, p. 1080). Per secoli, nell’ambiente delle compagnie dei mastri comacini che andavano a svolgere delle committenze ad esempio nel Piemonte e in Liguria, svolgeva una sua funzione precisa il menafoglio, colui che, tra loro, sapeva scrivere e che, sul cantiere, registrava su carta quel che si faceva giorno dopo giorno; il tipo di materiali entrati in cantiere, i lavori svolti dalle maestranze ecc. Era una contabilità semplice, ma indicativa. Tale la funzione del menafoglio, che non poche volte passava anche a soprannome. Istruttiva, in proposito, una pagina da Magistri (1996), che sunteggiamo più sotto.
I compagni di cantiere e i compaesani tennero presente questa attività, per dare il nome alla persona, nome che venne poi abbreviato; da Menafoglia si passava, in processo di tempo, a Foglia. Non più capito e decontestualizzato, il nome (in sé prestigioso) poteva allora, a rigore, persino essere inteso come un nome poco dignitoso; anche di qui la mozzatura. La lettura che avanziamo ha pure dalla sua il fatto che Menafoglio compaia proprio in documenti che riguardavano le compagnie di mastri costruttori attive nelle più diverse zone italiane. Si spiega in questo modo anche l’alta frequenza di Foglia operosi quali mastri costruttori.
Ecco, da Magistri (1998, p. 252), la scena che emerge nell’ambito di una contestazione tecnica alla fabbrica della Venaria Reale in Piemonte. Si contesta tra l’altro la giustezza della miscela di calcine usate da certi mastri attivi alla costruzione dei Savoia; “Il 1° giugno 1709 comparivano alla Venaria Michele Antonio Bricha Economo dei Beni, con l’assistenza del Garove, per verificare tutte le altre opere in muratura. Ci si trasferiva al secondo piano dove Garove leggeva ad alta voce il contratto in presenza di Agostino Menafoglio (mastro luganese della Compagnia di Sant’Antonio, per Parte del Regio Patrimonio), di Eusebio Bello e di Carlo Fumo esperto dei mastri [...] Trasferiti nella penultima stanza a mano destra del corridoio il Capitano Garove aveva colpito con il martello le murature. Ulteriori indicazioni su questo sopralluogo del Menafoglio sempre ivi (p. 263).
Anche da altri fatti viene confermata l’idea del menafoglio come colui che teneva i controlli e faceva le iscrizioni via via che si avanzava nelle forniture e nei lavori. Il nome, di tipo imperativale, rispondeva a una pratica ben diffusa tra la gente. Indicava colui che ‘menava il foglio’, che lo doveva tenere a giorno. [...]
Ecco quanto scrive Ottavio Lurati (Cognomi e toponimi di Lombardia, Lombardia Nord-Ovest, N. 1 2003) a proposito del cognome Foglia.
[...] Dopo varie incertezze proponiamo una lettura che si appella al motto menare il foglio per dire ‘condurre un registro, fare la contabilità delle forniture in una costruzione, in un cantiere’. Si tratta di un termine assodato in vari documenti (Lurati, 2001, p. 1080). Per secoli, nell’ambiente delle compagnie dei mastri comacini che andavano a svolgere delle committenze ad esempio nel Piemonte e in Liguria, svolgeva una sua funzione precisa il menafoglio, colui che, tra loro, sapeva scrivere e che, sul cantiere, registrava su carta quel che si faceva giorno dopo giorno; il tipo di materiali entrati in cantiere, i lavori svolti dalle maestranze ecc. Era una contabilità semplice, ma indicativa. Tale la funzione del menafoglio, che non poche volte passava anche a soprannome. Istruttiva, in proposito, una pagina da Magistri (1996), che sunteggiamo più sotto.
I compagni di cantiere e i compaesani tennero presente questa attività, per dare il nome alla persona, nome che venne poi abbreviato; da Menafoglia si passava, in processo di tempo, a Foglia. Non più capito e decontestualizzato, il nome (in sé prestigioso) poteva allora, a rigore, persino essere inteso come un nome poco dignitoso; anche di qui la mozzatura. La lettura che avanziamo ha pure dalla sua il fatto che Menafoglio compaia proprio in documenti che riguardavano le compagnie di mastri costruttori attive nelle più diverse zone italiane. Si spiega in questo modo anche l’alta frequenza di Foglia operosi quali mastri costruttori.
Ecco, da Magistri (1998, p. 252), la scena che emerge nell’ambito di una contestazione tecnica alla fabbrica della Venaria Reale in Piemonte. Si contesta tra l’altro la giustezza della miscela di calcine usate da certi mastri attivi alla costruzione dei Savoia; “Il 1° giugno 1709 comparivano alla Venaria Michele Antonio Bricha Economo dei Beni, con l’assistenza del Garove, per verificare tutte le altre opere in muratura. Ci si trasferiva al secondo piano dove Garove leggeva ad alta voce il contratto in presenza di Agostino Menafoglio (mastro luganese della Compagnia di Sant’Antonio, per Parte del Regio Patrimonio), di Eusebio Bello e di Carlo Fumo esperto dei mastri [...] Trasferiti nella penultima stanza a mano destra del corridoio il Capitano Garove aveva colpito con il martello le murature. Ulteriori indicazioni su questo sopralluogo del Menafoglio sempre ivi (p. 263).
Anche da altri fatti viene confermata l’idea del menafoglio come colui che teneva i controlli e faceva le iscrizioni via via che si avanzava nelle forniture e nei lavori. Il nome, di tipo imperativale, rispondeva a una pratica ben diffusa tra la gente. Indicava colui che ‘menava il foglio’, che lo doveva tenere a giorno. [...]
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