Qualche notizia a proposito delle grotte nella nostra zona...Conoscevo almeno di nome le altre, ma quella dell'Orso non l'avevo mai sentita...
LE GROTTE
Le nostre montagne e colline sono erose e cesellate dall’esterno da gelo, vento, piogge, ma anche sottoterra l’acqua lavora creando un fenomeno chiamato “carsismo”. Il carsismo è molto esteso nella Prealpi Lombarde, data la natura prevalentemente calcarea della gran parte del sottosuolo.
Si sono così formate grotte, anfratti, fessure, alcune facilmente raggiungibili, altre meno, ma tutte di grande interesse .
Il meraviglioso mondo di cunicoli, caverne, nicchie e pozzi spesso ornato da stalattiti, stalagmiti ed altre interessanti concrezioni è un’attrattiva per il turista e fonte di ricerca per lo specialista.
Le grotte di questa zona sono in gran parte composte di roccia calcarea e alabastrite. Molte sono ben conosciute, altre riservano ancora scoperte, e probabilmente altre sono ancora da scoprire.
Nella maggior parte di queste caverne sono stati rinvenuti resti fossili di mammiferi (orsi, lupi, cervi e caprioli) e in alcune di esse si sono ritrovati manufatti dell’età della pietra, dimostrando così il loro uso come abitazione da parte degli antichi abitanti della zona.
Lungo la Valganna vi erano parecchie grotte e ripari preistorici, ma purtroppo dopo la costruzione delle gallerie e della strada molto è stato distrutto, e la grotta più interessante è stata chiusa.
L’entrata della Valganna era un tempo un tratto di gola molto stretto fra pareti di roccia, che si apriva in allargamenti consecutivi in direzione dell’attuale birreria. Contro la parete di sinistra venendo da Varese vi erano, a mezza costa, una serie di ripari di roccia ed una grotta sovrastante la Fontana degli Ammalati, la Grotta del Tasso.
Proseguendo a fianco del ristorante Grotte di Valganna vediamo i resti di quella che era la Grotta del Tufo, saccheggiata agli inizi di questo secolo per procurarsi materiale edilizio e ornamentale. Probabilmente questi anfratti furono utilizzati durante la preistoria come rifugi temporanei di caccia, data la presenza della sorgente. Negli scavi furono rinvenute ossa umane e di erbivori, resti di focolari del Mesolitico, cocci di terraglie, aghi e punteruoli di osso, lame di selce e perfino una conchiglia marina, prova di giri commerciali già in quell’epoca.
Poco distante dalla cascata delle Grotte di Valganna, lungo la parete opposta, si trova il “Labirinto delle gallerie”, una serie impressionante di cunicoli poco agevoli sotto una fraglia rocciosa.
Proseguendo lungo la strada, dopo la seconda galleria, si può visitare la “Vittorina”, una bella grotta a campana, se pur di modeste dimensioni, che è servita da rifugio ai nostri progenitori.
La grotta più importante di questa zona è certamente la”Grotta dell’Alabastro”, dove furono rinvenuti numerosi reperti fossili e manufatti preistorici, e che può essere facilmente raggiunta. Dopo l’entrata, una galleria in pendenza porta ad un’ampia caverna, un tempo ricca di stalattiti e stalagmiti ma saccheggiata dai vandali per lungo tempo. La grotta è costituita quasi totalmente da alabastrite, e da ciò deriva il nome. Nei nuovi rami della grotta, al di sopra della galleria, di recente scoperta, vi sono bellissime stalattiti, stalagmiti e “tendine” o “lame”. E’ abitata da una colonia di pipistrelli.
E un paio di foto della Grotta dell'Alabastro
Estratto da alcune guide della Comunità Montana Valceresio scritte da Roberto Corbella