Purtroppo apprendo con ritardo questa notizia, l'altro giorno ci ha lasciato una delle GRANDI MAMME di Boarezzo, la "Piera" famosa per essere una combattente pro Boarezzo, la si poteva trovare nella sua casina di fronte al bel lavatoio, sempre pronta a "scendere in campo" per il suo bel paese, negli ultimi mesi la sua situazione era peggiorata, l'ho conosciuta due anni fà quando ho cominciato a frequentare l'associazione Amici di Boarezzo e faceva capire a TUTTI di quale tenacia e forza fosse ancora capace nonostante la sua età, ho fatto in tempo a salutarla qualche giorno fà quando sono salito per fare le riprese a Boa, i funerali si sono svolti questa mattina alle 10:30.
Ciao Piera!
Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa andare bene come sei. Vivi come credi. Fai cosa ti dice il cuore…ciò che vuoi…. una vita è un’opera di teatro che non ha prove iniziali. Canta, ridi, balla, ama….e vivi intensamente ogni momento della tua vita…. Prima che cali il sipario e l’opera finisca senza applausi. (Charlie Chaplin)
grande Piera, adesso è entrata nella storia di Boarezzo ancor più di prima... anima e corpo.
"La parola Italia è una espressione geografica, una qualificazione che riguarda la lingua, ma che non ha il valore politico che gli sforzi degli ideologi rivoluzionari tendono ad imprimerle".
(K. W. L. von Metternich-Winneburg) clickclick1click2
Pierina Maffi era un'istituzione a Boarezzo. Aveva lavorato come cuoca al Ristorante Piambello, e successivamente al Villaggio Alpino, era conosciuta da tutti non solo nel Borgo, ma in tutto il Comune.
La prima volta che ho scambiato due chiacchiere con lei è stato credo una decina d'anni fa. Stavo passeggiando per Boarezzo e vidi questa donnetta che lavava i panni al lavatoio. Mi venne spontaneo chiederle come mai ai giorni nostri avesse ancora quell'abitudine, e lei, forse pensando che potessi considerarla una retrograda, mi rispose "Guardi che la lavatrice ce l'ho, ma se devo lavare poca roba preferisco farlo qui, a mano". Da lì è cominciata una conversazione su vari argomenti, e mi colpì come quella donnetta riuscisse a parlare con disinvoltura di qualsiasi cosa, dalla natura alla politica, dicendo cose estremamente interessanti.
Ho saputo solo in seguito ciò che quella donna aveva rappresentato e aveva fatto per Boarezzo, aveva grande grinta e grande determinazione.
Mancherà a tutti quanti......
Che fatica si fa a salutare una persona con cui hai condiviso più di cinquanta anni, mi ha vista bambina sbucciare le ginocchia davanti a casa sua, mi ha imbottito il panino e prosciutto per diversi anni anche la domenica mattina, mi ha sgridato quando con il motorino passavo e facevo troppo baccano, si è nascosta tante volte alla mia vista nei boschi perché non voleva farmi scoprire i posti dove raccoglieva i suoi funghi, mi ha insegnato tante ricette ma quella dei suoi fagioli era fantastica.
La ricordo piena di vita, giù nel suo orto a raccogliere i cornetti per poi darle da pulire a Benito che se ne stava li seduto sul primo gradino di fronte alla loro casa lillipuzziana, la rivedo con la sua camicia bianca con il pizzo al collo la domenica tutta presa a suonare la campana per tre volte, preoccupata di sapere se il Prete si sarebbe fermato a mangiare, d’altra parte lei tutte le domeniche cucinava dall’antipasto al dolce,acqua,vino, caffè e ammazza caffè. Il mio ricordo vola anche al’orgoglio con cui raccontava a chi arrivava a Boarezzo per la prima volta, che l’acqua del nostro lavatoio era la migliore del mondo, che l’aria del nostro paese era la più fine.
Quante chiacchierate, quante litigate con lei, quante sudate a volte per arrivare a condividere un’idea, ma quanta grinta, quanta determinazione, quanta voglia di vivere e di difendere il proprio punto di vista. Voglia di mettersi in gioco quando aveva trenta anni, ma anche a ottant’anni per dimostrare che la vita vale la pena di essere vissuta. Generosa nell’offrire quella che aveva, con i suoi caffè offerti si sarebbe potuto riempire il lago di Ghirla, brontolona quanto basta per non volerla sentire più per una giornata e poi….. tutto come prima: “ Salve Piera come va?”- Ho la pressione un po’ alta, ho preso le pastiglie, non ho mangiato niente, Susanna la pesca, bisogna fare la pesca a scuola, devo inamidare la veste del Don”.
Buon San Giovanni, quest’anno la banda suonerà una canzone speciale per lei Piera e non si preoccupi che non mancheranno i dolci ai musicisti, che il paese sarà fatto ancor più bello e che al lavatoio l’acqua sgorgherà fresca.
Buon viaggio Susanna