IL BORGO DI BOAREZZO
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IL BORGO DI BOAREZZO
Il Borgo di Boarezzo è un’altra delle perle della Valganna.
Situato su un fianco del monte Piambello, a quota 736 metri, è costituito da poche case in sasso con i tetti rossi, da stradine strette e viottoli acciottolati, in un paesaggio tipicamente montano.
Le origini risalgono intorno al XII secolo. Non ci sono testimonianze scritte sull’origine e la storia di questo piccolo borgo, alle poche notizie che si conoscono si è arrivati attraverso il ritrovamento di reperti e tramite storie e leggende tramandate da generazioni.
Le fondamenta più antiche sono quelle della piccola chiesetta di San Giovanni Battista, che risalgono circa al ‘300, ma non così le mura, restaurate dopo che furono distrutte durante la seconda guerra mondiale.
Le altre costruzioni, anch’esse restaurate più volte, sono sorte in vari periodi, fino al 1700 circa.
La prima famiglia che si insediò a Boarezzo fu la famiglia Chini, originaria di Arezzo. Probabilmente il motivo di questo insediamento stava nella ricerca di legname per la produzione del carbone di legna, che in quel periodo era molto richiesto, e di cui questa zona era ricca. Il carbone veniva prodotto qui e poi trasportato a Milano con dei buoi. Sembra che il nome del borgo sia nato proprio da queste due parole, la gente diceva “i buoi di quelli di Arezzo” e da qui Boarezzo.
Il borgo a poco a poco si ampliò, altre famiglie vennero a viverci, il lavoro non mancava, sia la produzione e vendita del carbone e sia l’allevamento di bestiame.
Si arrivò così alla prima guerra mondiale, e questa zona fu interessata dalla costruzione della famosa “Linea Cadorna”, una serie di trincee fortificate che si snodano sulle montagne, fatta tracciare dal Generale Cadorna a scopo difensivo.
Passati gli anni della grande guerra, Boarezzo conobbe un periodo di grande splendore. Venne scoperta una miniera di galena (piombo e argento) che diede lavoro a molti. Ma la risorsa che dava occupazione al maggior numero di persone era diventata il turismo.
In questo luogo tranquillo, dove ci si poteva rilassare e fare lunghe passeggiate nei boschi ,e da dove si godeva di una splendida vista sulle Prealpi e le Alpi Lombarde, non lontano dalle grandi città, le famiglie facoltose di Como, Varese e Milano venivano numerose a passare qualche giornata di villeggiatura.
Sorse così il grande e bellissimo Albergo Piambello, oggi purtroppo ridotto a un rudere, la cui storia è già stata raccontata in questo forum.
Dopo la chiusura dell’albergo, negli anni 70, cominciò per Boarezzo un lento declino. Molti lasciarono il paese per andare a lavorare altrove, e per anni non ci fu più nemmeno una nascita.
Ma la bellezza del luogo ha richiamato l’attenzione di un gruppo di persone che hanno fondato l’associazione “Amici di Boarezzo”, che è riuscita a rilanciare e valorizzare questa piccola realtà.
In primo luogo, il pittore Mario Alioli, che fa parte dell’associazione, ha avuto l’idea di creare il “Villaggio Artistico”.
Al fine di rivitalizzare le antiche case, venne proposto ad un gruppo di 16 pittori di rappresentare, secondo la propria tecnica e la propria ispirazione, le tradizioni e gli antichi mestieri.
Questi pannelli murali dipinti che raccontano la vita rurale e contadina, e a cui sono seguiti negli anni altri dipinti raffriguranti la flora e la fauna della zona, sono diventati la caratteristica del paese, e una buona attrattiva turistica.
Vale la pena di fare un giro a Boarezzo. Passeggiare per i boschi di faggi, querce e conifere; respirare l’aria fresca e pulita, l’aria della Alpi che si riversa nella vallata; ammirare la bellezza del panorama e dei dipinti sulle case; fermarsi a chiacchierare con la signora che ancora oggi lava alcuni panni al lavatoio che c’è nella piazza.
Il periodo più suggestivo per visitare il borgo è nelle mattine fresche d’autunno, quando una leggera nebbiolina cela in parte l’ambiente, lasciando poi a poco a poco comparire i colori splendidi della natura, accompagnati dai colori delle pitture, in un gioco cromatico che crea una magica atmosfera……
Si ringrazia QUILLA
Situato su un fianco del monte Piambello, a quota 736 metri, è costituito da poche case in sasso con i tetti rossi, da stradine strette e viottoli acciottolati, in un paesaggio tipicamente montano.
Le origini risalgono intorno al XII secolo. Non ci sono testimonianze scritte sull’origine e la storia di questo piccolo borgo, alle poche notizie che si conoscono si è arrivati attraverso il ritrovamento di reperti e tramite storie e leggende tramandate da generazioni.
Le fondamenta più antiche sono quelle della piccola chiesetta di San Giovanni Battista, che risalgono circa al ‘300, ma non così le mura, restaurate dopo che furono distrutte durante la seconda guerra mondiale.
Le altre costruzioni, anch’esse restaurate più volte, sono sorte in vari periodi, fino al 1700 circa.
La prima famiglia che si insediò a Boarezzo fu la famiglia Chini, originaria di Arezzo. Probabilmente il motivo di questo insediamento stava nella ricerca di legname per la produzione del carbone di legna, che in quel periodo era molto richiesto, e di cui questa zona era ricca. Il carbone veniva prodotto qui e poi trasportato a Milano con dei buoi. Sembra che il nome del borgo sia nato proprio da queste due parole, la gente diceva “i buoi di quelli di Arezzo” e da qui Boarezzo.
Il borgo a poco a poco si ampliò, altre famiglie vennero a viverci, il lavoro non mancava, sia la produzione e vendita del carbone e sia l’allevamento di bestiame.
Si arrivò così alla prima guerra mondiale, e questa zona fu interessata dalla costruzione della famosa “Linea Cadorna”, una serie di trincee fortificate che si snodano sulle montagne, fatta tracciare dal Generale Cadorna a scopo difensivo.
Passati gli anni della grande guerra, Boarezzo conobbe un periodo di grande splendore. Venne scoperta una miniera di galena (piombo e argento) che diede lavoro a molti. Ma la risorsa che dava occupazione al maggior numero di persone era diventata il turismo.
In questo luogo tranquillo, dove ci si poteva rilassare e fare lunghe passeggiate nei boschi ,e da dove si godeva di una splendida vista sulle Prealpi e le Alpi Lombarde, non lontano dalle grandi città, le famiglie facoltose di Como, Varese e Milano venivano numerose a passare qualche giornata di villeggiatura.
Sorse così il grande e bellissimo Albergo Piambello, oggi purtroppo ridotto a un rudere, la cui storia è già stata raccontata in questo forum.
Dopo la chiusura dell’albergo, negli anni 70, cominciò per Boarezzo un lento declino. Molti lasciarono il paese per andare a lavorare altrove, e per anni non ci fu più nemmeno una nascita.
Ma la bellezza del luogo ha richiamato l’attenzione di un gruppo di persone che hanno fondato l’associazione “Amici di Boarezzo”, che è riuscita a rilanciare e valorizzare questa piccola realtà.
In primo luogo, il pittore Mario Alioli, che fa parte dell’associazione, ha avuto l’idea di creare il “Villaggio Artistico”.
Al fine di rivitalizzare le antiche case, venne proposto ad un gruppo di 16 pittori di rappresentare, secondo la propria tecnica e la propria ispirazione, le tradizioni e gli antichi mestieri.
Questi pannelli murali dipinti che raccontano la vita rurale e contadina, e a cui sono seguiti negli anni altri dipinti raffriguranti la flora e la fauna della zona, sono diventati la caratteristica del paese, e una buona attrattiva turistica.
Vale la pena di fare un giro a Boarezzo. Passeggiare per i boschi di faggi, querce e conifere; respirare l’aria fresca e pulita, l’aria della Alpi che si riversa nella vallata; ammirare la bellezza del panorama e dei dipinti sulle case; fermarsi a chiacchierare con la signora che ancora oggi lava alcuni panni al lavatoio che c’è nella piazza.
Il periodo più suggestivo per visitare il borgo è nelle mattine fresche d’autunno, quando una leggera nebbiolina cela in parte l’ambiente, lasciando poi a poco a poco comparire i colori splendidi della natura, accompagnati dai colori delle pitture, in un gioco cromatico che crea una magica atmosfera……
Si ringrazia QUILLA
Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa andare bene come sei. Vivi come credi. Fai cosa ti dice il cuore…ciò che vuoi…. una vita è un’opera di teatro che non ha prove iniziali. Canta, ridi, balla, ama….e vivi intensamente ogni momento della tua vita…. Prima che cali il sipario e l’opera finisca senza applausi. (Charlie Chaplin)
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Re: IL BORGO DI BOAREZZO
Ho copiato il post di Quilla dalla sezione Storie Valgannesi e ho pensato giustamente di inserirlo anche qui con aggiunta di foto fatte oggi .....
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Re: IL BORGO DI BOAREZZO
Vista aerea... (si ringrazia Boa)
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Re: IL BORGO DI BOAREZZO
Ed ecco delle foto "viste" in maniera diversa ma MOLTO suggestiva, gli scatti sono stati presi da QUI Ottimo lavoro da parte di Claudio (Baycibi photographer)
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Re: IL BORGO DI BOAREZZO
Un pensiero dal signor Piotti, i fiori della mitica Margherita!!



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Re: IL BORGO DI BOAREZZO
Non saranno recenti però mancano:
Riki56
Non discutere con un idiota; ti porta al suo livello e poi ti batte con l'esperienza
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Re: IL BORGO DI BOAREZZO
Devo dire che sono anni che non vengo a Boa, e dalle foto mi pare che sia davvero migliorata.... devo fare visita.... 

Re: IL BORGO DI BOAREZZO
la vaga sciüra, la vaga sü 

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Re: IL BORGO DI BOAREZZO
a vò a vò su.....
tempo al tempo...
ho letto da qualche parte che si organizza la passeggiatina di gruppo all'orrido di Cunardo, era una allucinazione? E' da 1 anno che lo voglio attraversare, ma da sola non mi fido mica tanto, è così buio......
tempo al tempo...
ho letto da qualche parte che si organizza la passeggiatina di gruppo all'orrido di Cunardo, era una allucinazione? E' da 1 anno che lo voglio attraversare, ma da sola non mi fido mica tanto, è così buio......
Re: IL BORGO DI BOAREZZO
al momento, causa piogge le visite all'orrido credo siano sospese, ma le persone informate dovrebbero essere Parsifal e Mauri.
Evochiamoli....
Evochiamoli....

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Re: IL BORGO DI BOAREZZO

grazie