A Virginia
Inviato: gio set 22, 2011 12:14 am
A Virginia
Ci sono nella vita persone che senti vicine, presenze leggere e discrete, ma allo stesso tempo presenze che lasciano un segno profondo. Per me, e sono certa anche per altri, Virginia è stato proprio questo. Quanti ricordi: da bambina alla loro finestra con gli occhi sgranati sul tavolo pieno di animaletti di legno pronti per essere verniciati dalle loro abili mani, bastava un sorriso invitante ed ero già in casa tra minuscoli zebre, giraffe, cani, gatti e l’odore di vernice acre ma così buona per me bambina, ignara che era un lavoro faticoso e non un bel gioco, un lavoro dove bisognava essere precise e attente a non sbagliare.
Virginia che sapeva, quando eravamo adolescenti rumorosi, forse troppo, avere un sorriso comprensivo, bonario, il suo modo per farci sentire che ci capiva, lei che sapeva che ogni frutto ha la sua stagione.
Una signorina, Virginia, come si diceva fino a qualche anno fa, una signora nell’animo, nei sentimenti, una donna nobile e semplice nei gesti e nei modi. Una presenza affettuosa, calda, rassicurante che sapeva con ottimismo e simpatia trasmetterti positività , gioia di vivere, serenità con un gesto affettuoso o con una sola parola.
Se n’è andata Virginia in silenzio, senza lamentarsi come era nel suo modo di fare o meglio nel suo modo di essere. “Come va Virginia, come sta?” “Mi sto ben” mi rispondeva con sicurezza rinforzando in me l’idea che sarebbe stata eterna, lei che era e rimarrà un simbolo di Boarezzo, e come tale non aveva diritto di sparire. Quanto mi mancherà il suo incoraggiamento ogni volta che mi incontrava: “ Brava Susanna …quanto bene vuole a Boarezzo,” e ogni volta quelle parole mi facevano bene, erano parole piene di affetto e di comprensione e sono sempre stata certa che, fin dal principio aveva capito il senso e il significato profondo delle parole "Amici di Boarezzo" Se n’è andata portando con sé il rumore dei lunghi rami trascinati fuori dal bosco e che durante la bella stagione trascinava fino a casa, se n’è andata lasciandoci la doppia immagine di lei al lavatoio a strofinare i panni con il sapone di Marsiglia. Mi mancherà immensamente la pausa che si prendeva davanti alla nostra casa prima di proseguire la sua quotidiana passeggiata che aveva come meta la Madonnina per poi sedersi sapendo, naturalmente, godere di quei momenti. Mi mancheranno la sua camminata e il suo bastone, i suoi tre maglioni indossati anche in piena calura estiva ma lei del resto stava bene così, mi mancheranno i battibecchi simpatici fra lei e Ada a conferma di una vita da sempre insieme.
Mi mancherà soprattutto il suo solare sorriso, un invito silenzioso a godere delle piccole gioie della vita: un bel tramonto, una casa calda, una bella ortensia fuori dalla porta, un pranzo insieme, un amico che ti viene a trovare, la polenta nostrana, una fotografia che la ritraeva e di cui si commuoveva " Bravu Pepu" era solita dirgli..
Grazie Virginia per quello che ha insegnato e regalato a me e a tanti di noi.
Susanna
Ci sono nella vita persone che senti vicine, presenze leggere e discrete, ma allo stesso tempo presenze che lasciano un segno profondo. Per me, e sono certa anche per altri, Virginia è stato proprio questo. Quanti ricordi: da bambina alla loro finestra con gli occhi sgranati sul tavolo pieno di animaletti di legno pronti per essere verniciati dalle loro abili mani, bastava un sorriso invitante ed ero già in casa tra minuscoli zebre, giraffe, cani, gatti e l’odore di vernice acre ma così buona per me bambina, ignara che era un lavoro faticoso e non un bel gioco, un lavoro dove bisognava essere precise e attente a non sbagliare.
Virginia che sapeva, quando eravamo adolescenti rumorosi, forse troppo, avere un sorriso comprensivo, bonario, il suo modo per farci sentire che ci capiva, lei che sapeva che ogni frutto ha la sua stagione.
Una signorina, Virginia, come si diceva fino a qualche anno fa, una signora nell’animo, nei sentimenti, una donna nobile e semplice nei gesti e nei modi. Una presenza affettuosa, calda, rassicurante che sapeva con ottimismo e simpatia trasmetterti positività , gioia di vivere, serenità con un gesto affettuoso o con una sola parola.
Se n’è andata Virginia in silenzio, senza lamentarsi come era nel suo modo di fare o meglio nel suo modo di essere. “Come va Virginia, come sta?” “Mi sto ben” mi rispondeva con sicurezza rinforzando in me l’idea che sarebbe stata eterna, lei che era e rimarrà un simbolo di Boarezzo, e come tale non aveva diritto di sparire. Quanto mi mancherà il suo incoraggiamento ogni volta che mi incontrava: “ Brava Susanna …quanto bene vuole a Boarezzo,” e ogni volta quelle parole mi facevano bene, erano parole piene di affetto e di comprensione e sono sempre stata certa che, fin dal principio aveva capito il senso e il significato profondo delle parole "Amici di Boarezzo" Se n’è andata portando con sé il rumore dei lunghi rami trascinati fuori dal bosco e che durante la bella stagione trascinava fino a casa, se n’è andata lasciandoci la doppia immagine di lei al lavatoio a strofinare i panni con il sapone di Marsiglia. Mi mancherà immensamente la pausa che si prendeva davanti alla nostra casa prima di proseguire la sua quotidiana passeggiata che aveva come meta la Madonnina per poi sedersi sapendo, naturalmente, godere di quei momenti. Mi mancheranno la sua camminata e il suo bastone, i suoi tre maglioni indossati anche in piena calura estiva ma lei del resto stava bene così, mi mancheranno i battibecchi simpatici fra lei e Ada a conferma di una vita da sempre insieme.
Mi mancherà soprattutto il suo solare sorriso, un invito silenzioso a godere delle piccole gioie della vita: un bel tramonto, una casa calda, una bella ortensia fuori dalla porta, un pranzo insieme, un amico che ti viene a trovare, la polenta nostrana, una fotografia che la ritraeva e di cui si commuoveva " Bravu Pepu" era solita dirgli..
Grazie Virginia per quello che ha insegnato e regalato a me e a tanti di noi.
Susanna
