Trattandosi di una lunga traversata in quota mediamente sui 1500-1700 mt. (il punto più basso è la Forcella d'Arasio a m.1473) che comporta circa 3,30 h. è consigliabile per i meno allenati suddividere in due giorni la traversata, considerato che si dovrà ripercorrerla all'inverso, pernottando alla Capanna Tamaro (m.1864, aperta da metà giugno a metà ottobre), posta su un incantevole terrazzo panoramico sull'Alto Verbano e la Piana di Magadino. Riguardo all'accesso al Monte Lema, punto di partenza, vi sono due opzioni principali: salire in funivia da Miglieglia sul lato ticinese, oppure a piedi da Pradecolo, su quello italiano. Quest'ultimo tuttavia comporta un'oretta in più di cammino. Volendo, dal Tamaro in circa un'ora si può scendere all'Alpe Foppa (m.1530), da dove la funivia porta a Rivera. In tal caso un autopostale, se siete saliti in funivia da Miglieglia, vi ricondurrà al vostro punto di partenza.
L'organizzazione svizzera non ha davvero limiti.

Tutto il percorso è ampiamente segnalato con cartelli e segnali.
* Il tempo di 3,30 h. è inteso al netto di tutte le altre cime che si affrontano lungo il percorso: alcune richiedono pochi minuti di deviazione, altre, come il Monte Gradiccioli, aumenterebbero notevolmente il tempo e il dislivello.
Se siate saliti da Pradecolo, Italia (1 ora), vi trovate direttamente in vetta al Monte Lema (m.1621), sul lato italiano; se invece avete optato per Miglieglia, Svizzera (in funivia 10 minuti) potete iniziare la traversata direttamente dal sottostante rifugio-ristorante (m.1586), a fianco della stazione d'arrivo e della cima svizzera in cui è posto il piccolo osservatorio astronomico.
Nei pressi del rifugio esistono due sentieri, uno alto e uno basso, per accedere alla forcella D'Arasio (m.1473), massima depressione dell'intera traversata. Quello alto, più suggestivo e panoramico, traversa prati invasi da ontani e profumatissimi rododendri.
Dalla forcella (fontana) si sale gradualmente verso nord in direzione del sovrastante Poncione di Breno, seconda cima del gruppo, allontanandosi dal Monte Lema.
Si guadagna presto la cresta del Poncione di Breno (m.1653), la cui vicina cima si aggira sul lato occidentale: da questo punto si può notare a valle il borgo di Monteviasco, che invece dal Lema non si può vedere.
Gambarogno, Gradiccioli e, dietro quest'ultimo, la punta del Tamaro.
Sotto l'aspetto paesaggistico e morfologico questa è la parte più suggestiva ed emozionante dell'intera traversata, che aggira in un continuo saliscendi spuntoni e colletti secondari ora a est, ora a ovest.
Superata la cima secondaria dello Zottone (piccolo ricovero) si entra in una zona meno movimentata, aggirando ad est il Monte Magno (m.1636) e giungendo allo snodo centrale del Passo Agario (m.1550), con il suo rifugio di fortuna.
Dal passo ha inizio la prima salita di rilievo che, dirigendosi verso il Monte Gradiccioli, sfiora la vetta del Monte Polà (m.1748) giungendo subito dopo in località Pianoni (m.1768), dalla quale si abbandona la traccia per la vetta, aggirandola agevolmente sul lato occidentale.
Aggirando il Gradiccioli con un brusco saliscendi si inizia a vedere il Tamaro un po' più vicino, e si passa sopra all'Alpe di Montoia.
Dalla Bassa di Montoia si scende per ampi pascoli alla Bassa di Indemini (m.1723), e oltre al Tamaro appare anche il meno noto ma non meno bello Motto Rotondo (m.1928).
L'ultima salita, e anche la più dura, ha inizio...
La vetta si fa sudare, ma è raggiunta...
Uno scrigno sotto la croce racchiude il libro di vetta.
Si scende con attenzione per la cresta est verso la sottostante forcella su fondo roccioso e placche.
Dalla forcella in circa venti minuti si può raggiungere la Capanna Tamaro, se si decidesse di pernottare o di andare a prendere la funivia per Rivera.
Se invece desiderate tornare sui vostri passi...
... dalla forcella stessa prendete il comodo sentiero a zig-zag che riporta alla Bassa di Indemini, passando sotto l'ampia e vistosa placconata del Tamaro.
Il Monte Gradiccioli, visto da nord, assume un aspetto assai diverso da quello che vediamo abitualmente.
Da qui ripercorrete a ritroso la traversata, eventualmente (se si è in giro coi mezzi anzichè con l'auto) scendendo in Italia a Monteviasco (dal Monte Polà) o all'Alpone (dalla forcella d'Arasio o dal Poncione di Breno).