Proprio da qui inizia una comoda carrareccia, in parte sterrata in parte in cemento, percorribile anche da fuoristrada per il Passo San Lucio. Da questo itinerario occorrono 2 ore e mezzo circa per la cima e poco più di una per il Passo.
Pressappoco a metà strada s'incontra questa minuscola chiesetta, con altrettanto minuscolo campanile. Notizie di corridoio dicono sia servita al matrimonio dei sette nani...

Il percorso si svolge tranquillo, attraversando pascoli e radi boschi di betulle e faggi, salendo con vista sempre più ampia sulla Val Cavargna e la Val Rezzo.
Si giunge così all'ameno passo (m.1541), che ospita la splendida chiesa romanica di San Lucio.
Oltre alla chiesa il passo ospita ben due rifugi: in basso quello svizzero, in alto quello italiano. Sullo sfondo si nota già il Gazzirola, la nostra meta, che stranamente appare a punta.
Si supera il rifugio italiano e si inizia a salire su ampi dossi, in cui talvolta si nota ancora il filo spinato di confine ormai devastato dalle intemperie e le nevicate. Attenti a dove mettete i piedi...
Val Cavargna e a sinistra la punta del Pizzo di Gino (m.2245).
Sguardo a nord sulle cime delle valli Maggia e Verzasca.
Giunti quasi in cima si nota il Rifugio Gazzirola (italiano), che un tempo era adibito a caserma della guardia di finanza. Questa, come tante altre di confine, in passato era zona di contrabbando.
Si giunge così sulla cima italiana del Gazzirola (m.2075) dominata da un'ampia croce. Poco più avanti - circa 15 minuti - si trova quella svizzera (m.2116), nei pressi di cartelli segnaletici per la Valcolla.
Si ridiscende al passo...
...e per lo stesso sentiero fatto all'andata si torna al parcheggio di Dasio.