La Fojorina - cima di confine - è impreziosita dalla simpatica e ricca presenza di pini mughi, mentre il Torrione di Valsolda - interamente italiano - è un avancorpo roccioso dalle forme prettamente dolomitiche. Le cime sono raggiungibili sia dall'italiana Valsolda che dalla svizzera Valcolla: dall'Italia vi sono dislivelli abbastanza notevoli, mentre dal Ticino si può partire già dalla quota di 1100 metri, nel grazioso borgo di Cimadera, raggiungibile da Lugano tramite la strada cantonale per la Valcolla. Il percorso è perfettamente segnalato, come sempre: occorrono un paio d'ore per la Fojorina e una mezz'oretta da lì al Torrione.
Da Cimadera, ove è possibile parcheggiare (con un po' di fortuna), si sale per una strada prima asfaltata, quindi lastricata, infine sterrata, tra prati, baite e boschi di faggio verso il Passo Pairolo.
Si supera una graziosa cappelletta nei pressi di una radura, quindi al bivio seguente si lascia il sentiero per il passo sulla propria destra, salendo a sinistra verso la bocchetta di San Bernardo e la Fojorina attraversando una fresca faggeta in cui appaiono di tanto in tanto le prime curiose formazioni calcaree. Usciti dal bosco si esce su ampi prati, che traversano sotto la Cima dell'Oress e la Fojorina, raggiungendo l'Alpe Piancabella.
Si supera l'alpe giungendo a un colle con abbondanti segnalazioni, ma da seguire con scrupolo, in quanto risalito subito un altro colletto si fatica un po' a scorgere la traccia giusta traversando lungo un prato in cui emergono vecchi terrazzamenti ad opera dell'uomo. Senza problemi, tuttavia, superato un impluvio si scorgono i segnali di vernice bianco-rosso-bianco che non ci lasceranno più fino alla cima. Ora il sentiero è evidente e punta deciso alla bocchetta tra Fojorina e Oress.
La bocchetta. Sullo sfondo il versante settentrionale della Valcolla e il Monte Bar (m.1816).
Ora si sale tra affioramenti di rocce calcaree e i primi pini mughi che caratterizzano la Fojorina.
Ecco la cima, raggiunta dopo alcuni tornanti, con sguardo sul Passo San Lucio e le molte cime circostanti, tra cui svetta il piramidale Pizzo di Gino (m.2245).
Dal Monte Boglia (m.1516) al Campo dei Fiori (m.1226)... Riconoscibili anche il Poncione di Ganna (m.993) e, a centro lago, l'aguzzo Monte San Salvatore (m.912).
Dalla cima si scende in breve a una forcella sul lato orientale, dalla quale si ha accesso alla cresta di congiunzione col Torrione.
Il Torrione di Valsolda è davanti a noi. Visto da qui appare insuperabile... ma non è così.
Il Sasso Grande (m.1491, Denti della Vecchia) sembra fare l'occhiolino all'onnipresente Monte Rosa.
Uno sguardo sulla Fojorina, coi lati ricoperti di mughi.
La cima si raggiunge tramite un breve canale risalendo delle roccette sulla destra o con un curioso passaggio "in caverna": in ambedue i casi è utile aiutarsi con le mani, ma nulla di particolarmente impegnativo. Solo cautela. Lo strappetto finale è più agevole.
Da qui la vista sul Ceresio è impagabile.
Si ridiscende il canale...
Scorci suggestivi e selvaggi.
Le Grigne, il Lago di Como e il piccolo Lago di Piano, presso Porlezza.
Tornati sulla Fojorina si può rientrare per lo stesso sentiero dell'andata. Eventualmente, giunti alla forcella dell'Oress, è possibile seguire la cresta di confine che gradualmente va a perdere quota...
... raggiungendo il Passo Pairolo (m.1406), ove nei pressi sorge l'omonimo bel rifugio svizzero (memorabili fette di torta
