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Wireless in casa...ma fa male sul serio?

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paoric
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Wireless in casa...ma fa male sul serio?

Messaggio da paoric »

Siccome lo uso, stavo cercando articoli in rete...sembra che nel 2007 si sia sollevato il problema, poi ogni tanto ne parlano ma di concreto o di sicuro c'è ben poco.

Ecco alcuni articoli:

LA STAMPA (dicembre 2007)

CORRIERE DELLA SERA (maggio 2007)

REPORT RAI Prima parte

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REPORT RAI seconda parte.

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REPORT RAI terza parte.

<object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/ts6GAtNnWhI&hl ... ram><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/ts6GAtNnWhI&hl=it_IT&fs=1&" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object>[/youtube]

Mah... di SICURO non c'è nulla!! Forse....


Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa andare bene come sei. Vivi come credi. Fai cosa ti dice il cuore…ciò che vuoi…. una vita è un’opera di teatro che non ha prove iniziali. Canta, ridi, balla, ama….e vivi intensamente ogni momento della tua vita…. Prima che cali il sipario e l’opera finisca senza applausi. (Charlie Chaplin)
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Pier
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Re: Wireless in casa...ma fa male sul serio?

Messaggio da Pier »

di certo fa male, così come ti fa male cucinare una fetta di petto di pollo, colmo di additivi e di proteine del suino, inserite ad uopo, da ditte senza scrupoli, per aumentarne massa e sapore.
Direi che è meglio discuterne di persona perchè per e-mail è lunga, molto lunga.
Lascia perdere gli studi "ufficiali" che , come nel caso Radio Vaticana, sono sempre stati insabbiati da strani giochi di potere ed interessi. Ad esempio in quel caso vi furono oltre 100 studi indipendenti e fior fiori di ricercatori stranieri che dimostrarono la possibilità, da parte dei bambini, di conseguire la leucemia infantile quando sottoposti, nel lungo periodo alle onde elettromagnetiche delle stazioni radio.
Ricordo che vi fu una diatriba fa il ministro Bordon e ill m...inistro Veroni, il quale, alla fine convocò un team di "suoi " esperti , giungengo alla conclusione che non sussisteva certezza...(chissa come mai, il vaticano diventò un grande sostenitore dell'associazione dell'esimio) del resto Veronesi e quello che continua ad asserire che gli inceneritori hanno emissioni zero!
Alla fine i dirigenti di Radio Vaticana vennero scagionati e il giudice non fece neppure uso del noto principio di precauzione ma si limitò a condannarli a norma dell'art 675 del codice penale (getto di cose!!!!!!)
Vai a cercare qualcosa sul comitato "bambini senza onde"
Se vuoi sapere se fa male, per me la risposta è positiva, anche se , da quanto ho appreso, , fa molto più male il cellulare ma soprattutto il cordless che è una vera mina vagante, soprattutto per chi ha bambini piccoli in casa.Noi abbiamo tolto il cordless, cerca su google.

Ricordatevi che attualmente la maggior parte dei problemi e delle malattie derivano dalla tecnologia, e così come a suo tempo, veniva detto che le radiazioni nucleari erano innocue, ora molti lo stanno confermando per wireless, cellulari et similia..e per mille altre diavolerie tecnologico-industriali che sono state inventate. Eternit, docet.
Aprite gli occhi e documentatevi. A volte sul forum si parla per ore di sacchetti di plastica gettati nelle curve o di buche alle rotonde, quando abbiamo la valle impestata da ripetitori dei cellulari, antenne di vario genere, mi pare di aver sentito che c'è anche un ripetitore nei pressi dell'asilo di Viconago!!! vergogna! E'inutile che si sta a disquisire sull'asfalto valgannese se poi le onde radio ci friggono tutto il giorno il cervello, senza sosta.

La Svizzera ha fatto delle linee guida per l'uso di cellulari, wireless e apparecchi che emettono onde elettromagnetiche. Ogni volta che usiamo il cellulare le onde elettromagnetiche penetrano 3cm dentro il cervello degenerando il dna. lo stesso dicasi per il forno micro-onde et similia

Ci trattano tutti come pecoroni, la classe politica in primis, è un po' come la storia che le Tac non fanno male e poi quando in america le statistiche mostrano un aumento spropositato del tumore ai cervello nei neonati si scordano di dire che in america, ai bimbi al posto delle ecografie , fanno spesso le TAC..Del resto a livello sociale, il danno operato nei confronti di un singolo è inferiore ai benefici della collettività (fu la cosa che mi disse la responsabile dell'asl per convincermi a vaccinare mia figlia, poi quando gli buttai sulla scrivania 300 pagine di ricerca e la legge del 2001 che prevede il danno da risarcimento da vaccino, in quanto riconosciuto "pericoloso" dal legislatore , rimase un po'...basita

Del resto che vi devo dire? Anni fa dei ricercatori avevano visto che l'incidenza del tumore al seno negli aborigeni era minima, mentre lo era nelle nazioni che facevano un alto uso dei "reggiseni stretti" Diedero delle linee guida , ossia fu consigliato alle donne di non fare uso di reggiseni stretti per più di 6 ore al giorno e dopo l'uso di massaggiare la zona per riattivare il sistema linfatico... Ora non voglio dire che tutti i tipi di tumore al seno derivano dal "blocco linfatico" dei reggiseni, ma a quanto pare questi signori laureati dissero che era una fra le varie possibilità


voi avete mai sentito queste raccomandazioni? direi di no..dato che i reggiseni si vendono, e costano, in media 15 dollari, cosi come le sigarette, il petrolio etc etc..
Vogliamo parlare dei danni da vaccino? dello scandalo di alcuni medicinali, delle controindicazioni delle statine? dei danni della chemio? dello scandalo del DDT negli anni 70?
Mi dispiace per mia figlia, ma a volte penso che se arrivasse un bel meteorite, me ne andrei ai settetermini con il binocolone per gustarmi la scena..Tutti presi a pensare al dio denaro...quando poi, basterebbe davvero pochissimo, siamo nulla, ma c'è chi ancora pensa che i soldi, il successo, il potere, facciano la differenza
Seneca diceva Aequat omnes cinis, la morte pareggia tutti ...

Pier
http://www.binomania.it
Il Magazine On-line dedicato al mondo del binocolo e delle Sport Optics.
Autore riviste astronomiche "Le Stelle" e "Nuovo Orione"
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paoric
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Re: Wireless in casa...ma fa male sul serio?

Messaggio da paoric »

Vabbè ma è inutile che ti incazzi....anzi è possibile aprire delle discussione per parlarne e far capire o conoscere anche agli altri come stanno le cose (da un certo punto di vista ovviamente) tanto non ci si può far nulla alle balle che ci raccontano.... quindi meglio esserne informati, ho scelto questo argomento poichè il wifi in uqesti ultimi 2/3 anni è molto utilizzato. E' chiaro che ci sono tante altre cose.... cellulari in primis.

ciao Paolo
Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa andare bene come sei. Vivi come credi. Fai cosa ti dice il cuore…ciò che vuoi…. una vita è un’opera di teatro che non ha prove iniziali. Canta, ridi, balla, ama….e vivi intensamente ogni momento della tua vita…. Prima che cali il sipario e l’opera finisca senza applausi. (Charlie Chaplin)
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Re: Wireless in casa...ma fa male sul serio?

Messaggio da riki56 »

Facciamo cosi,
non utilizziamolo più e vediamo come la mettiamo, non parlo naturalmente di coloro che lo fanno per hobby e quindi possono farne volentieri a meno, ci snoo sempre le riviste per le informazoni o le cabine telefoniche per comunicare, conservando così la loro salute integra almeno per quella porzione in percentuale che compete all'inquinamento da wirelesse/o altre "modernità".
Ma noi, e siamo in tanti, che le utilizziamo sopratutto per lavoro ?
C'è già pronta un'alternativa :?: ?
Interessante fateci sapere
Riccardo
Riki56

Non discutere con un idiota; ti porta al suo livello e poi ti batte con l'esperienza
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paoric
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Re: Wireless in casa...ma fa male sul serio?

Messaggio da paoric »

L'alternativa è usare il cavo di rete...ho notato che quando navigo dal letto in wifi ho dei disturbi....sicuramente questi apparecchi "scaldano" e le onde elettromagnetiche si fanno sentire, se sto al cellulare per 20 minuti sento gli stessi disturbi di quando navigo via wifi....

Cmq
Pier ha scritto: A volte sul forum si parla per ore di sacchetti di plastica gettati nelle curve o di buche alle rotonde, quando abbiamo la valle impestata da ripetitori dei cellulari, antenne di vario genere, mi pare di aver sentito che c'è anche un ripetitore nei pressi dell'asilo di Viconago!!! vergogna! E'inutile che si sta a disquisire sull'asfalto valgannese se poi le onde radio ci friggono tutto il giorno il cervello, senza sosta.
Siamo in un forum Valgannese e si parlano dei problemi di zona, QUESTO post riguarda un problema MONDIALE.... credo che ci siano 2 pesi e 2 misure PER TUTTO....

O no?
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Re: Wireless in casa...ma fa male sul serio?

Messaggio da lampo »

Credo sarebbe opportuno, però, far conoscere quante antenne ci sono sparpagliate per i nostri boschi. Questa è la stagione adatta, con un buon binocolo date un'occhiata al Piambello... sono li belle in vista, senza contare quelle abbandonate che non creano danni ma sono fuori posto. Costa tanto riportarsele via??? E invece il traliccio, con tanto di colata di cemento come base e rimasugli di apparecchi elettronici resta li, a far concorrenza agli alberi. :dotnknow:
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paoric
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Re: Wireless in casa...ma fa male sul serio?

Messaggio da paoric »

Ma certo, si può fare tutto...ma poi? Vai in giro ad avvisare che ci sono queste antenne e che ...."potrebbero" far male?

Forse qualcuno non si ricorda le battaglie degli anni '90 quando le persone non volevano i ripetitori dei cellulari sui propri palazzi poichè si "pensava" che facesse dei danni alle persone....

Ma oggi quando montano una nuova antenna c'è ancora qualcuno che si lamenta???

Cmq si può fare tutto, quando ti deciderai a prendere una macchina fotografica ci pensi tu? :D :D :D
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Re: Wireless in casa...ma fa male sul serio?

Messaggio da lampo »

aspetto che me la regali a Natale...
Comunque ho fatto un passo avanti, adesso ho il telefono che fa le foto... :D

L'altro giorno alla pineta di Motegrino c'erano dei torrentelli, miniaturizzati ( hai presente le cascate di Boarezzo ), ghiacciati che erano uno spettacolo, ghiaccio stratificato che scendeva tra il muschio e gli aghi di pino, ora lucidissimo e trasparente, ora opaco. Adesso è tutto sotto un manto bianco e credo che per quest'anno non sarà previsto nessun bis.
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maxper
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Re: Wireless in casa...ma fa male sul serio?

Messaggio da maxper »

Bello sto tema..........

certo che fa male.....tanto come il caffe se bevuto piu' di 3 tazzine al giorno......ecc,ecc.

Se il tema vuole essere le "onde elettromagnetiche" riferite al wi-fi allora guardatevi in giro perche' c'e' di peggio e di invisibile ..... e l'elettromagnetismo ha una panoramica incredibilmente "vasta" , cito ad esempio qualsiasi motore elettrico di una certa portata ( l'asciugacapelli ? la scopa elettrica ? ) oppure vogliamo parlare dei cavi dell'alta tensione ?? Persino un guasto ai pali enel 220V provoca elettromagnetismo ......
Certamente gli apparecchi che "trasmettono" via onde radio sono quelli che nell'immaginario collettivo risaltano piu' degli altri la problematica e bene non fanno ....... dipende da potenza e tempo di esposizione a fonti dirette .... da quanto il nostro corpo "risuona" ( si,si... come le antenne!!) a determinate frequenze ma comunque sei "sempre" colpito , basta accendere la radio e sentire quante trasmissioni ci passano sulla testa ( e non sono neanche la meta di quelle che esistono nella vostra zona) , idem per la tv e tutti i link audio\video che non riceviamo con un televisore normale, il cell e tutte le sue frequenze di aggancio fra le varie celle , e.... il SAT e il GPS no ?? Vi siete mai chiesti in cima ad una montagna da quante frequenze siete bombardati ???
Per darvi un'idea molto empirica :
tempo addietro salivo qualche volta al Campo dei Fiori vicino al centro Rai con degli amici Radioamatori a sistemare un piccolo ponte radio hobbystico e una volta ci siamo tolti lo sfizio di misurare con apposito apparecchio le emissioni di quella parabola di quasi 4 metri di diametro che aveva un cavo di allimentazione del diametro di quasi 20 cm.......bhe......apparecchio fondo scala .... roba che probabilmente le uova al tegamino senza fiamma cuocevano nel giro di 2 ore ..... e non c'era solo quella parabola..... per non parlare dei 4 motori delle ventole di raffreddamento degli amplificatori di potenza ..... e naturalmente gli ampli stessi....

Certamente e' un'argomento molto ampio....certamente meno si e' esposti e meno rischi si corre.....ma dove non si e' esposti?? Vi ricordate solo da voi in giro in auto quanti wi.fi ho ascoltato tempo fa?? E con la rete che avete ora ?? Percio' mi chiedo ( e non e' per prenderti in giro Paolo ) i disturbi del Paolo ?? Solo con il "suo" wi.fi ??

Per piacere......fai il bravo Paolo .......

Max
Saluti ,
Max .
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Re: Wireless in casa...ma fa male sul serio?

Messaggio da paoric »

Ciao Max, ho portato il mio esempio poichè ho notato che quando usavo il portatile via wireless, il cellulare (x lungo tempo) o il cordless notavo questi disturbi, ora il wifi al momento l'ho spento, utilizzo il telefono cordless....ma anche il cellulare, ma anche il microonde per riscaldare il mangiare, e poi lavoro con una mega antenna per telefonia sopra la testa, e poi nella mia azienda ci sono trsmettitori wireless per le "pistole" dei magazzinieri che devono trasmettere dati al pc dell'azienda...il bluethoot, gli antifurti, ecc ecc

Ho portato il MIO esempio, poi lo sò che siamo circondati....andiamo in Amazzonia a vivere nelle foreste allora.... :dotnknow: :dotnknow:

ciao Paolo :happy3:
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Pier
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Re: Wireless in casa...ma fa male sul serio?

Messaggio da Pier »

ciao Max...il caffè max, fa meno male :( :(
in ogni caso il succo della questione è questo.
Ci sono tantissimi studi che evidenziano l'associazione, elettrosmog e leucemia o neoplasia, tuttavia, visto che il corpo umano reagisce in modalità differenti non è stato possibile stabilire con certezza se facciano effettivamente male.A livello legale è difficile dimostrare il "nesso di casualità" fra esposizione alle onde e sviluppo di malattie.

Inoltre, alcuni giudici, basandosi sulla normativa internazionale (85/337/CEE , Legge quadro n. 2003/80 etec etc) e di quella italiana, con la legge quadro n. 36/2001, si limitano a verificare il superamento die lmiiti, senza tenere conto del tempo di esposizione e dei vari multi-fattori umani..come sistema immunitario, altre patologie, età, etc etc.
in parole povere sarebbe come dire che se si va una volta sola a 160 all'ora in autostrada non si rischia..ma a quelli che vanno a 160 all'ora per 24 ore al giorno? cose potrebbe succedere?
Fortunatamente, interviene il principio di precazione , internazionalmente riconosciuto, ma che spesso viene usato in maniera superficiale o a volte troppo invasiva "Al fine di tutelare l'ambiente, l’approccio al principio di precauzione sarà ampiamente applicato dagli Stati secondo le loro capacità. Dove vi sono minacce di danni gravi o irreversibili, la mancanza di piena certezza scientifica non deve essere usato come una ragione per rinviare a misure economicamente efficaci per prevenire il degrado ambientale”.


fortunatamente, a volte ,ci sono dei giudici, che sanno quello che dicono
...... il giudice civile del Tribunale di Venezia ha affermato che “aderendo all'indirizzo espresso dalla prevalente giurisprudenza sulla analoga questione dei parametri stabiliti in tema di immissioni , il rispetto di tali limiti normativi, anche per il loro carattere pubblicistico, non implica una presunzione assoluta di liceità delle immissioni, ben potendo sussistere una situazione che, pur rispettosa dei limiti, si riveli in concreto lesiva, anche solo potenzialmente del diritto alla salute “



In ogni caso vi giro qualche pezzo della mia tesi per chiarire un paio di cose..
ciao
Pier


(..........)
Una prima classificazione delle radiazioni elettromagnetiche è: o Radiazioni ionizzanti (IR – Ionizing Radiations) o Radiazioni non ionizzanti (NIR – Non Ionizing Radiations) La ionizzazione è il fenomeno fisico di scissione di molecole o atomi elettricamente neutri dette ioni in due o più parti dotate di cariche elettriche positive e negative. Le radiazioni ionizzanti sono onde elettromagnetiche di frequenza estremamente alta (raggi X e gamma) che possiedono un’energia sufficiente per produrre la ionizzazione. Per quanto riguarda la problematica dei rischi per la salute dei soggetti ad esse esposti, non esistono dubbi e la materia è da tempo regolamentata dal legislatore sia comunitario che nazionale.
Le radiazioni non ionizzanti, invece, non hanno l’energia necessaria per provocare la ionizzazione. Nel seguito sarà esaminato esclusivamente questo tipo di radiazioni.
Una seconda sommaria classificazione divide i campi elettromagnetici (detti anche CEM) in campi “a bassa frequenza” e “ad alta frequenza”.
Sono da esaminare brevemente anche i diversi tipi di campo specificandone le sorgenti e l’utilizzo.

I primi sono i campi statici sono utilizzati in medicina (risonanza magnetica), nell’industria (elettrolisi), nei trasporti (treni a levitazione magnetica). Vi sono poi le sorgenti dei campi ELF, le linee di trasmissione dell’elettricità (in Europa alla frequenza di 50 Hz, chiamata frequenza industriale), le linee telefoniche, i normali elettrodomestici, i metal detector. Sono utilizzati inoltre anche in alcune applicazioni mediche (magnetoterapia).
Per quanto riguarda le sorgenti relative alle radiofrequenze sono da segnalare il settore delle telecomunicazioni (emissioni radiotelevisive e radio amatoriali), il settore dei processi industriali (saldatura ed incollaggio; riscaldamento e induzione), il settore medico (marconiterapia.)
Le microonde costituiscono una sottoclasse delle radiofrequenze, vengono utilizzate nelle comunicazioni (telefonia cellulare, ponti radio), nei radar, in medicina (radar terapia), per usi domestici (forni a microonde).
L’interazione degli organismi viventi con i campi elettromagnetici provoca una perturbazione del suo equilibrio ma non genera necessariamente un effetto biologico. Affinché ciò accada, devono sussistere delle specifiche variazioni molecolari e morfologiche, nei confronti di strutture superiori a quello molecolare, almeno dal punto di vista organizzativo. Tuttavia, l’introduzione di un effetto biologico non è correlata ad un danno alla salute.
Del resto, affinché si possa riscontrare un danno biologico è necessario che si superino le difese dell’organismo e la loro efficacia, che varia, in base a vari fattori puramente soggettivi, come il sesso, l’età, l o stato di salute e da elementi ambientali esterni quali la temperatura, l’umidità e la presenza di ulteriori agenti nocivi, oltre all’esaminato elettrosmog.
Per ragioni di brevità non è possibile analizzare le numerose teorie a riguardo, tuttavia esiste un effetto estremamente rilevante, citato e confermato dall’intera comunità scientifica: minori sono le dimensioni corporali del soggetto irradiato e maggiori sono le frequenze di risonanza, inoltre, si è evidenziato un aumento del valore di picco dell’assorbimento allorché aumenta la frequenza di risonanza.
Esemplificando, si è calcolato che se per un adulto di media statura l’assorbimento è pari a 70MHZ nel caso degli adolescenti e dei bambini esso può anche superare i 100 MHZ. E’ palese quindi la maggiore entità del rischio di danno biologico.

Da un punto di vista empirico, possiamo osservare come le interazioni fra campi elettromagnetici e materia vivente generino due tipologie di effetti, diretti e non diretti: i primi sono associati all’interazione diretta del campo elettromagnetico con il corpo; gli altri riguardano le interazioni con oggetti presenti dell’ambiente circostante ed aventi un potenziale elettrico diverso da quello del corpo stesso. Tra gli effetti diretti, poi, si individuano gli effetti termici e gli effetti non termici.

Per effetto termico si intende un effetto causato da un incremento della temperatura corporea locale o generale, dovuto alla cessione di energia al sistema biologico da parte del campo elettromagnetico, che risulti maggiore o uguale a 1°C.
In modo complementare, possono definirsi effetti non termici come quegli effetti che si riscontrano in assenza di un rilevabile innalzamento della temperatura o che si manifestano attraverso un comportamento del sistema biologico diverso da quello che si avrebbe se l’effetto fosse di tipo termico. (........)



(...)Con la definizione “effetto sanitario”, invece si descrive il caso in cui l'effetto biologico abbia superato i normali sistemi difensivi e di adattamento dell'organismo umano che possono, ovviamente, variare a causa dell'età, del sesso, delle abitudini, del grado generico di salute, del tipo di attività del soggetto, della sedentarietà ma anche delle condizioni ambientali esterne soprattutto quando sottoposti ad altri agenti nocivi.
A sua volta gli effetti sulla salute umana si possono classificare, in effetti, acuti ed in effetti cronici, quelli acuti si verificano soltanto nel caso in cui l'esposizione alle onde elettromagnetiche superi degli specifici valori di soglia, ovviamente diversi a seconda dell'effetto e dell'individuo, essi generano delle conseguenze oggettive ed immediate sul corpo umano che ne viene esposto.
Per verificare tali effetti si deve avviare una sperimentazione diretta sia su singoli volontari che sulle cavie da laboratori, attraverso i cosiddetti studi in vivo, oppure tramite studi in vitro, eseguibili con semplici colture cellulari.
Gli effetti cronici sono verificabili tramite delle indagini epidemiologiche basate su metodi statistici in grado di individuare i fattori di rischio che possono creare, facilitare o peggiorare l'insorgenza od il peggioramento di particolari patologie.
Questi effetti, infatti, possono manifestarsi unicamente dopo un lungo periodo di esposizione alle onde elettromagnetiche, spesso classificabile in vari anni, per tale motivo i valori di esposizione possono essere di molto inferiori a quelli in grado di provocare gli effetti acuti.
Il concetto di rischio è utile per analizzare questi effetti, in pratica la mera esposizione ad alcuni elementi, come ad esempio il gas nervino non può comportare un rischio bensì un danno certo, lo stesso dicasi, ad esempio per l'utilizzo delle sigarette che sono considerate unrischio certo rispetto all'insorgenza del tumore al polmone. E' facilmente comprensibile che in certe circostanze l'esposizione a determinate sostanze generi un probabile aumento della possibilità di contrarre una patologia, per tale motivo si parla spesso di rischio ipotetico.
Vi sono anche due altri concetti da tenere in considerazione, il primo è la cosiddetta credibilità del rischio, la quale rappresenta il grado di certezza che un determinato rischio sussista, il secondo elemento, definito consistenza del rischio rappresenta, nel caso in cui un determinato rischio sussista, la possibilità di insorgenza di una particolare patologia.
Per misurare il rischio si fa uso del concetto di rischio relativo, oppure di Odd Ratio . Nel caso in cui esso sia inferiore ad uno, non vi è alcuna possibilità di contrarre una malattia, nel caso sia uguale al valore uno si indica un’assenza di associazione fra l'insorgenza di una patologia e l'esposizione all'elettrosmog, mentre nel caso in cui sia superiore al valore uno è palese l'esistenza del nesso di connessione fra insorgenza della patologia ed esposizione alle onde.
Non è però sufficiente il superamento di tali valori per poter asserire l'esatta esistenza di un rapporto casuale tra l'esposizione e la patologia v'è anche bisogno di un ulteriore analisi definita di significatività statistica, che possa escludere variazioni o squilibri dovuti a fattori meramente casuali.
Per questo motivo assieme al rischio viene di solito riportato l’intervallo di confidenza (IC) che ci dice in quale intervallo è compreso il rischio con probabilità che quasi sempre deve essere superiore al 95%.
La problematica del nesso causale tra campi elettromagnetici a bassa frequenza e danni alla salute umana risale a studi effettuati negli anni ‘70. Lo scopo era quello di approfondire uno studio condotto da ricercatori russi su operatori addetti alla manutenzione in stazioni elettriche ad alto voltaggio. Le patologie evidenziate vennero classificate “non specifiche” in quanto avevano la caratteristica di scomparire quando cessava l’esposizione. Successivamente le ricerche si sono sviluppate anche sulla popolazione residenziale focalizzando sia gli effetti acuti che quelli a lungo termine.
La mia indagine prende in esame gli effetti prodotti dagli elettrodotti sulla popolazione e gli effetti su lavoratori esposti per motivi professionali a campi ELF.
Analizzerò soprattutto gli effetti a lungo termine dato che gli effetti acuti sono invece ben noti e consistono in interferenze nella percezione sensoriale visiva o tattile e, ad alti livelli di esposizione, in contrazioni muscolari, extrasistole cardiache, fibrillazione ventricolare, sensazione di calore.
Nel 1979 fu pubblicato uno studio da Wertheimer e Leeper ove si evidenziava la correlazione fra l'esposizione ai campi elettromagnetici e lo sviluppo di neoplasie, i casi registrati erano tutti di leucemia infantile ed i soggetti erano bambini che vivevano nei pressi di elettrodi ad alta tensione ed antenne radio.
Confrontando i casi con i controlli rappresentati da ragazzi della stessa età che vivevano in abitazioni lontane da elettrodotti si verificò un aumento dell’incidenza dei tumori di 2-3 volte superiore alla media; per la leucemia infantile il rischio fu stimato a un livello 3 (statisticamente significativo).
Anche se lo studio fu oggetto di diverse critiche di tipo metodologico, esso fu confermato da studi successivi. Tomenius nel 1986 concluse che il rischio relativo di cancro era di 5,4. Una successiva conferma giunge dallo studio condotto in Svezia nel 1992 da Feychting e Ahlbom, in cui viene evidenziato anche un aumento del rischio di leucemia negli adulti. Altri studi evidenziano un’inibizione della sintesi notturna della melatonina; la melatonina è un ormone anti cancerogeno e antiossidante, la sua diminuzione comporta inoltre un abbassamento delle difese immunitarie, un maggior livello ematico di ormoni e disturbi neuroendocrini. Uno degli studi più importanti per la dimensione e la qualità dell’analisi è quello di Linet et al. (1997) relativo alla leucemia infantile. Scegliendo un valore discriminante di 0,3 µT, il rischio relativo risulta pari a 1,7, suggerendo quindi un’associazione positiva fra campi magnetici e rischio di leucemia.
Negli anni 90 Soffritti e Maltoni dell'Istituto Pubblico di Ricerca sul Cancro di Bologna hanno compiuto oltre 40 analisi comparative a livello epidemiologico su bambini ed adulti esposti alle radiazioni elettromagnetiche in ambiente scolastico, casalingo e lavorativo.
Le conclusioni di tale studio hanno evidenziato la presenza di un rischio oncogeno già a dosi basse rispetto agli standard di sicurezza che sono indicati dalle direttive, secondo lo studio, infatti, basterebbe un livello di induzione pari a soltanto.
Nel 2000, invece, in uno studio coordinato da Anders, Ahlnborn, dell'Institute of Environmental Medicine. Karolinska, sono stati evidenziati delle correlazioni fra leucemia infantile ed esposizione all'elettrosmog, ciò avvenne nell'ambito del progetto CEM dell’OMS, sui dati originali di 9 studi europei e nordamericane.
Fu evidenziato, infatti che “per i soggetti aventi esposizioni superiori a 0,4 µT, i dati mostrano un raddoppio del rischio, non imputabile a variabilità causale” (RR = 2, IC = 1,24 – 3,13). Un ulteriore conferma derivante da 15 studi promana da Greenland e collaboratori che fu pubblicato negli Usa, che evidenziano una correlazione fra sviluppo della malattia e campi ELF con esposizioni superiori a 0,3 µT, RR = 1,7 e IC = 1,2 – 2,2.
Anche secondo P.Comba come ebbe modo di esprimere in un congresso, esiste un’associazione fra la leucemia infantile e il vivere in abitazioni in cui sussistono livelli di campo elettromagnetico superiore a 0,4 µT .
Tuttavia non è ancora scientificamente provato un preciso seppur i risultati delle analisi di Ahlbom e di Greenland corroborino, nel loro complesso, la credibilità della natura causale dell’associazione fra campi ELF e leucemia infantile”. Per comprendere la gravità del problema, si stima che in Italia circa 25000 bambini vivano in abitazioni con livelli di esposizione superiori a 0,5 µT6 e ciò può essere utile per evidenziare quanto misurato nei pressi dei ripetitori di Radio Vaticana presso Santa Maria di Galeria.
Anche il National Research Council americano ha concluso che gli studi più recenti seppur abbiano rafforzato la probabilità di associazione fra lo sviluppo di neoplasie e le esposizioni ai campi elettromagnetici pare non sia ancora possibile dimostrare tale asserzione con ciò che si definisce un elevato grado di certezza è che “nell’insieme, gli studi più recenti hanno rafforzato, piuttosto che indebolito, la probabilità di un’associazione tra tumori ed esposizione professionale a campi elettrici e magnetici, ma non sono riusciti a dimostrare un’associazione con un elevato grado di certezza”.

e poi..ancora
(...)


vi lascio con questi due articoli della legge quadro, dove sono coinvolti in prima persona, le regioni, province e comuni, anche in questo caso, tante parole e pochi fatti

Art. 8.
(Competenze delle regioni, delle province e dei comuni)

1. Sono di competenza delle regioni, nel rispetto dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualita' nonche' dei criteri e delle modalita' fissati dallo Stato, fatte salve le competenze dello Stato e delle autorita' indipendenti:
a) l'esercizio delle funzioni relative all'individuazione dei siti di trasmissione e degli impianti per telefonia mobile, degli impianti radioelettrici e degli impianti per radiodiffusione, ai sensi della legge 31 luglio 1997, n. 249, e nel rispetto del decreto di cui all'articolo 4, comma 2, lettera a), e dei principi stabiliti dal regolamento di cui all'articolo 5;
b) la definizione dei tracciati degli elettrodotti con tensione non superiore a 150 kV, con la previsione di fasce di rispetto secondo i parametri fissati ai sensi dell'articolo 4 e dell'obbligo di segnalarle;
c) le modalita' per il rilascio delle autorizzazioni alla installazione degli impianti di cui al presente articolo, in conformita' a criteri di semplificazione amministrativa, tenendo conto dei campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici preesistenti;
d) la realizzazione e la gestione, in coordinamento con il catasto nazionale di cui all'articolo 4, comma 1, lettera c), di un catasto delle sorgenti fisse dei campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, al fine di rilevare i livelli dei campi stessi nel territorio regionale, con riferimento alle condizioni di' esposizione della popolazione;
e) l'individuazione degli strumenti e delle azioni per il raggiungimento degli obiettivi di qualita' di cui all'articolo 3, comma 1, lettera d), numero 1);
f) il concorso all'approfondimento delle conoscenze scientifiche relative agli effetti per la salute, in particolare quelli a lungo termine, derivanti dall'esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici.

2. Nell'esercizio delle funzioni di cui al comma 1, lettere a) e c), le regioni si attengono ai principi relativi alla tutela della salute pubblica, alla compatibilita' ambientale ed alle esigenze di tutela dell'ambiente e del paesaggio.

3. In caso di inadempienza delle regioni, si applica l'articolo 5 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112.

4. Le regioni, nelle materie di cui al comma 1, definiscono le competenze che spettano alle province ed ai comuni, nel rispetto di quanto previsto dalla legge 31 luglio 1997, n. 249.

5. Le attivita' di cui al comma 1, riguardanti aree interessate da installazioni militari o appartenenti ad altri organi dello Stato con funzioni attinenti all'ordine e alla sicurezza pubblica sono definite mediante specifici accordi dai comitati misti paritetici di cui all'articolo 3 della legge 24 dicembre 1976, n. 898, e successive modificazioni.

6. I comuni possono adottare un regolamento per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti e minimizzare l'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici.

Art. 9.
(Piani di risanamento)

1. Entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore del decreto di cui all'articolo 4, comma 2, lettera a), la regione adotta, su proposta dei soggetti gestori e sentiti i comuni interessati, un piano di risanamento al fine di adeguare, in modo graduale, e comunque entro il termine di ventiquattro mesi, gli impianti radioelettrici gia' esistenti ai limiti di esposizione, ai valori di attenzione ed agli obiettivi di qualita' stabiliti secondo le norme della presente legge. Trascorsi dodici mesi dalla data di entrata in vigore del decreto di cui all'articolo 4, comma 2, lettera a), in caso di inerzia o inadempienza dei gestori, il piano di risanamento è adottato dalle regioni, sentiti i comuni e gli enti interessati, entro i successivi tre mesi. Il piano, la cui realizzazione è controllata dalle regioni, puo' prevedere anche la delocalizzazione degli impianti di radiodiffusione in siti conformi alla pianificazione in materia, e degli impianti di diversa tipologia in siti idonei. Il risanamento è effettuato con onere a carico dei titolari degli impianti.

2. Entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore del decreto di cui all'articolo 4, comma 4, i gestori degli elettrodotti presentano una proposta di piano di risanamento, al fine di assicurare la tutela della salute e dell'ambiente. I proprietari di porzioni della rete di trasmissione nazionale o coloro che comunque ne abbiano la disponibilita' sono tenuti a fornire tempestivamente al gestore della rete di trasmissione nazionale, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore dei decreto di cui all'articolo 4, comma 2, lettera a), le proposte degli interventi di risanamento delle linee di competenza, nonche' tutte le informazioni necessarie ai fini della presentazione della proposta di piano di risanamento. Il piano deve prevedere i progetti che si intendono attuare allo scopo di rispettare i limiti di esposizione e i valori di attenzione, nonchè di raggiungere gli obiettivi di qualita' stabiliti dal decreto di cui all'articolo 4, comma 2, lettera a). Esso deve indicare il programma cronologico di attuazione, adeguandosi alle priorita' stabilite dal citato decreto, considerando comunque come prioritarie le situazioni sottoposte a piu' elevati livelli di inquinamento elettromagnetico, in prossimita' di destinazioni residenziali, scolastiche, sanitarie, o comunque di edifici adibiti a permanenze non inferiori a quattro ore, con particolare riferimento alla tutela della popolazione infantile. Trascorsi dodici mesi dalla data di entrata in vigore del decreto di cui all'articolo 4, comma 2, lettera a), in caso di inerzia o inadempienza dei gestori, il piano di risanamento di cui al primo periodo del comma 3 è proposto dalla regione entro i successivi tre mesi.

3. Per gli elettrodotti con tensione superiore a 150 kV, la proposta di piano di risanamento è presentata al Ministero dell'ambiente. Il piano è approvato, con eventuali modifiche, integrazioni e prescrizioni, entro sessanta giorni, dal Ministro dell'ambiente, di concerto con i Ministri dell'industria, del commercio e dell'artigianato e dei lavori pubblici, sentiti il Ministro della sanita' e le regioni ed i comuni interessati. Per gli elettrodotti con tensione non superiore a 150 kV, la proposta di piano di risanamento è presentata alla regione, che approva il piano, con eventuali modifiche, integrazioni e prescrizioni, entro sessanta giorni, sentiti i comuni interessati. Trascorsi dodici mesi dalla data di entrata in vigore del decreto di cui all'articolo 4, comma 2, lettera a), in caso di inerzia o inadempienza dei gestori, il piano di risanamento per gli elettrodotti con tensione non superiore a 150 kV è adottato dalla regione, nei termini di cui al terzo periodo del presente comma.

4. Il risanamento degli elettrodotti deve essere completato entro dieci anni dalla data di entrata in vigore della presente legge. Entro il 31 dicembre 2004 ed entro il 31 dicembre 2008, deve essere comunque completato il risanamento degli elettrodotti che non risultano conformi, rispettivamente, ai limiti di cui all'articolo 4 ed alle condizioni di cui all'articolo 5 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 23 aprile 1992, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 104 del 6 maggio 1992, al fine dell'adeguamento ai limiti di esposizione, ai valori di attenzione e agli obiettivi di qualita' stabiliti ai sensi dell'articolo 4, comma 2, lettera a), della presente legge. Il risanamento è effettuato con onere a carico dei proprietari degli elettrodotti, come definiti ai sensi del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79. L'Autorita' per l'energia elettrica ed il gas, ai sensi dell'articolo 2, comma 12, della legge 14 novembre 1995, n. 481, determina, entro sessanta giorni dall'approvazione del piano di risanamento, la valutazione dei costi strettamente connessi all'attuazione degli interventi di risanamento nonche' i criteri, le modalita' e le condizioni per il loro eventuale recupero.

5. Ai fini della concessione di contributi alle regioni per l'elaborazione dei piani di risanamento, la realizzazione dei catasti regionali e l'esercizio delle attivita' di controllo e di monitoraggio, è autorizzata la spesa massima di lire 2.000 milioni annue a decorrere dall'anno 2001. Le somme derivanti dall'applicazione delle sanzioni previste dall'articolo 15, versate all'entrata del bilancio dello Stato, sono riassegnate nella misura del 100 per cento, con decreto del Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, ad apposite unita' previsionali di base dello stato di previsione del Ministero dell'ambiente; tali somme sono destinate, sulla base di criteri determinati dalla Conferenza unificata, alla concessione di contributi alle regioni, ad integrazione delle risorse ad esse assegnate ai sensi del primo periodo del presente comma, ai fini dell'elaborazione dei piani di risanamento, della realizzazione dei catasti regionali e dell'esercizio delle attivita' di controllo e di monitoraggio.

6. Il mancato risanamento degli elettrodotti, delle stazioni e dei sistemi radioelettrici, degli impianti per telefonia mobile e degli impianti per radiodiffusione, secondo le prescrizioni del piano, dovuto ad inerzia o inadempienza dei proprietari degli elettrodotti o di coloro che ne abbiano comunque la disponibilita', fermo restando quanto previsto dall'articolo 15, comporta il mancato riconoscimento da parte del gestore della rete di trasmissione nazionale del canone di utilizzo relativo alla linea non risanata e la disattivazione dei suddetti impianti per un periodo fino a sei mesi, garantendo comunque i diritti degli utenti all'erogazione del servizio di pubblica utilita'. La disattivazione è disposta:
a) con provvedimento del Ministro dell'ambiente, di concerto con il Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato, sentiti il Ministro della sanita' e del lavoro e della previdenza sociale nonche' le regioni interessate, per quanto riguarda gli elettrodotti con tensione superiore a 150 kV;
b) con provvedimento del presidente della giunta regionale per quanto riguarda gli elettrodotti con tensione inferiore a 150 kV ed i sistemi radioelettrici, con esclusione degli impianti per telefonia mobile e per radiodiffusione e degli impianti per telefonia fissa nonche' delle stazioni radioelettriche per trasmissione di dati, la cui disattivazione è disposta con provvedimento del Ministro delle comunicazioni che assicura l'uniforme applicazione della disciplina sul territorio nazionale.

7. Entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, su ciascuna struttura di cui alle lettere e), h) ed l) del comma 1 dell'articolo 3 deve essere applicata una etichetta informativa ben visibile, riportante la tensione prodotta, i valori di esposizione rintracciabili nella documentazione autorizzativa, i limiti di esposizione ed i valori di attenzione prescritti dalle leggi nazionali e regionali e le distanze di rispetto.
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Re: Wireless in casa...ma fa male sul serio?

Messaggio da quilla »

Il discorso alla fin fine si riduce a questo:
una volta appurato che molti dei disturbi che ci pervadono potrebbero essere causati dal wi-fi, dal cellulare, dal microonde, dalle onde elettromagnetiche, ecc. siamo disposti ad eliminare tutte queste cose, a regredire di tot anni e vivere senza le comodità a cui siamo abituati?
Quanti di noi lo farebbero? Considerato il fatto che anche in passato la gente moriva di leucemia e tumori, solo che allora si diceva "aveva un male brutto", oggi si dà la colpa a quello che ci ha portato il progresso.
Chiarisco, non sto dicendo che le onde non fanno male, anzi, sono fermamente convinta che lo facciano.
Solo che come spesso succede bisogna considerare se il gioco vale la candela, perchè continuare a documentarsi, discuterne, arrivare ad essere convinti che fanno male, ma poi non essere disposti a fare a meno dei vari dispositivi tecnologici che senso ha?
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Re: Wireless in casa...ma fa male sul serio?

Messaggio da Pier »

quilla ha scritto:Il discorso alla fin fine si riduce a questo:
una volta appurato che molti dei disturbi che ci pervadono potrebbero essere causati dal wi-fi, dal cellulare, dal microonde, dalle onde elettromagnetiche, ecc. siamo disposti ad eliminare tutte queste cose, a regredire di tot anni e vivere senza le comodità a cui siamo abituati?
Quanti di noi lo farebbero? Considerato il fatto che anche in passato la gente moriva di leucemia e tumori, solo che allora si diceva "aveva un male brutto", oggi si dà la colpa a quello che ci ha portato il progresso.
Chiarisco, non sto dicendo che le onde non fanno male, anzi, sono fermamente convinta che lo facciano.
Solo che come spesso succede bisogna considerare se il gioco vale la candela, perchè continuare a documentarsi, discuterne, arrivare ad essere convinti che fanno male, ma poi non essere disposti a fare a meno dei vari dispositivi tecnologici che senso ha?

ciao Mary, di questo ti do ragione, nel senso che tanto, quando l'ora arriva arriva, anche se facciamo attenzione a mille cose.
il problema che avevo esposto, era che talvolta sul forum, ce la prendiamo per delle banalità, quando magari abbiamo sopra le teste pericoli maggiori dei quali non parliamo mai.
Tutto qui! ciao!
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Re: Wireless in casa...ma fa male sul serio?

Messaggio da quilla »

Su questo ti do ragione....
Ma come vedi c'è stata l'occasione anche di parlare dei pericoli più gravi che ci stanno sulla testa.... :roll:
Ciao :)
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Re: Wireless in casa...ma fa male sul serio?

Messaggio da paoric »

quilla ha scritto:Su questo ti do ragione....
Ma come vedi c'è stata l'occasione anche di parlare dei pericoli più gravi che ci stanno sulla testa.... :roll:
Ciao :)

Appunto .... come ho già scritto sopra il sito è Valganna.info in primis...nulla toglie che in questi anni e purtroppo anche di recente abbiamo discusso e parlato anche di cose tristi... o poco piacevoli da leggere.

Se poi devo proprio dirla tutta ... questo post l'ho aperto io....

Saluti "radiosi" a tutti! :sunny: ah anche troppo sole fà male! :mrgreen:
Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa andare bene come sei. Vivi come credi. Fai cosa ti dice il cuore…ciò che vuoi…. una vita è un’opera di teatro che non ha prove iniziali. Canta, ridi, balla, ama….e vivi intensamente ogni momento della tua vita…. Prima che cali il sipario e l’opera finisca senza applausi. (Charlie Chaplin)
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