Desidero riportare questo articolo apparso oggi sulla Provincia di Varese per far capire e intendere, quello che sta succedendo ad una città come Varese e purtroppo a molti altri comuni.
La situazione sarà sempre più difficile... purtroppo.
f.man.) Mostre. Eventi. Rassegne musicali e teatrali. Questo e quant'altro sia stato inserito nel variegato capitolo «cultura» del comune di Varese, si avvia dritto verso la pietra tombale. A scavargli la fossa, tanto per cambiare, i tagli del Governo disposti in Finanziaria. La manovra impone di tagliare dell'80% la spesa sostenuta nel 2009 per incarichi di consulenza, mostre, studi, convegni, relazioni pubbliche, pubblicità, sponsorizzazioni. Insomma, per qualunque evento cittadino che rientri nell'offerta culturale. Si tratta a tutti gli effetti di una rinuncia alla professionalità, perché siccome nessuno è tuttologo, nemmeno i dirigenti pubblici, e la qualità in questo campo esige preparazione, normalmente l'organizzazione di una mostra, di un convegno, di una rassegna, comporta la chiamata in causa di una figura esterna che sia esperta di un tema specifico.
«Non entro nel dettaglio di cosa sarà tagliato - spiega il sindaco Attilio Fontana - perché stiamo facendo una proiezione di quello che succederà per valutare attentamente cosa saremo e non saremo in grado di fare per l'anno prossimo». Il discorso però è chiarissimo fin d'ora: «Non possiamo spendere più del 20% di quanto abbiamo speso nel 2009, e visto che quello che abbiamo speso nel 2009 era già molto poco, vuol dire che non potremo spendere quasi niente». È probabile in ogni caso che i varesini dovranno rassegnarsi e rinunciare a buona parte dell'offerta cittadina. «Stiamo entrando nel vivo di quello che sto denunciando e contro cui mi sto battendo da più di un anno - sbotta il sindaco - stanno ammazzando i Comuni. La cultura è un aspetto che qualcuno sottovaluta, ma è estremamente importante per la vita di una città e di una comunità».
«Ci sono situazioni per cui la consulenza esterna è indispensabile» spiega Filippo De Sanctis che fa parte dell'associazione Il Vellone, quella che gestisce il teatrino Santuccio, e dirige il teatro di Varese. «Penso soprattutto a cosa vorrebbe dire per l'organizzazione delle mostre». Per quanto riguarda le attività di cui si occupa personalmente, De Sanctis non teme granché: «Il Vellone non ha mai avuto contributi comunali se non l'assegnazione del teatrino, siamo autofinanziati grazie soprattutto alla Bcc». Diverso invece il discorso del teatro, perché la stagione teatrale comunale è stata assorbita da loro che per questo ricevono un contributo: «Per dare l'idea, costa sui 400 mila euro e ne riceviamo meno del 10% per una scelta di virtuosismo dell'amministrazione», spiega De Sanctis, «ma se da una parte gli operatori dovrebbero orientarsi sui privati e non sullo Stato, lo Stato dovrebbe lasciare una reale autonomia economica agli enti locali».
«Spero proprio che restino i margini per le convenzioni com'è nel nostro caso - dice Giulio Rossini di Filmstudio90 - il nostro non è un lavoro di consulenza ma sappiamo che comunque nessuno investe più, e figuriamoci nella cultura. Speriamo nell'inversione del trend».
Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa andare bene come sei. Vivi come credi. Fai cosa ti dice il cuore…ciò che vuoi…. una vita è un’opera di teatro che non ha prove iniziali. Canta, ridi, balla, ama….e vivi intensamente ogni momento della tua vita…. Prima che cali il sipario e l’opera finisca senza applausi. (Charlie Chaplin)
Nel nostro Paese manca proprio la cultura.... della cultura. Purtroppo non si è ancora capito che "cibarsi" di cultura (in qualsiasi campo) è importante per le proprie conoscenze, il proprio benessere, per socializzare, per aprirsi nuovi orizzonti. Un Paese che dà spazio alla cultura è sicuramente un passo avanti rispetto agli altri, per questo chi sta al Governo dovrebbe fare delle valutazioni diverse prima di decidere questi "tagli".
Quando si tocca questo argomento mi viene sempre in mente ciò che mi raccontò un collega al ritorno da un viaggio a Londra.
Era andato a visitare un museo, non mi ricordo quale, non uno dei più conosciuti. Era all'entrata e non vedeva la cassa, allora chiese ad un addetto dove poteva acquistare il biglietto d'ingresso. L'addetto si accorse che era italiano, gli lanciò uno sguardo quasi di disprezzo, e gli rispose: "Qui da noi la cultura non si paga"......
quilla ha scritto:Era andato a visitare un museo, non mi ricordo quale, non uno dei più conosciuti. Era all'entrata e non vedeva la cassa, allora chiese ad un addetto dove poteva acquistare il biglietto d'ingresso. L'addetto si accorse che era italiano, gli lanciò uno sguardo quasi di disprezzo, e gli rispose: "Qui da noi la cultura non si paga"......
Beh vorresti dirmi che a Londra NON si paga in nessun museo? Cmq non è solo un problema se c'è o non c'è cultura ma di una buona fetta di Italiani che masticano calcio e cacchiate dalla mattina alla sera.. ..
Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa andare bene come sei. Vivi come credi. Fai cosa ti dice il cuore…ciò che vuoi…. una vita è un’opera di teatro che non ha prove iniziali. Canta, ridi, balla, ama….e vivi intensamente ogni momento della tua vita…. Prima che cali il sipario e l’opera finisca senza applausi. (Charlie Chaplin)
Non intendevo dire che a Londra non si paga in nessun museo (non lo so), sicuramente non si pagava lì. Quello che aveva voluto far notare il mio collega e che aveva colpito anche me, era come quell'addetto aveva sottolineato QUI DA NOI quando si è accorto che era italiano. Come dire "non siamo mica in Italia"....
E riguardo alla fetta di italiani che masticano solo calcio e altre cacchiate, come si può pretendere che non sia così se siamo bombardati dai media in tutti i momenti di queste cose? Non pensi che se anche in tv si desse più spazio a programmi culturali anzichè a quelli demenziali, e se ci abituassero fin da bambini a partecipare a concerti, mostre, eventi, forse si crescerebbe con una mentalità un po' differente?
Beh sappiamo che in Inghilterra godiamo di molta poca considerazione....
Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa andare bene come sei. Vivi come credi. Fai cosa ti dice il cuore…ciò che vuoi…. una vita è un’opera di teatro che non ha prove iniziali. Canta, ridi, balla, ama….e vivi intensamente ogni momento della tua vita…. Prima che cali il sipario e l’opera finisca senza applausi. (Charlie Chaplin)
Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa andare bene come sei. Vivi come credi. Fai cosa ti dice il cuore…ciò che vuoi…. una vita è un’opera di teatro che non ha prove iniziali. Canta, ridi, balla, ama….e vivi intensamente ogni momento della tua vita…. Prima che cali il sipario e l’opera finisca senza applausi. (Charlie Chaplin)
