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i 4 caselli del tram

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ilnani
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i 4 caselli del tram

Messaggio da ilnani »

parlando con la famiglia garavaglia,
sono venuto a sapere che non c'era solo il casello di piacco ma anche altri 3,

uno tra cunardo e ghirla, vicino al ruscello c'è una casetta, proprio sulla statale,
uno vicino al raddoppio direzione ganna
e l'ultimo si trovava dov'è l'entrata per la località cuseglio, zona valfredda


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paoric
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Re: i 4 caselli del tram

Messaggio da paoric »

Questo è quello tra Ghirla e Cunardo in direzione Cugliate....c'era un omino che alzava una sbarra....
Allegati
Da Ghirla verso Cugliate.jpg
Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa andare bene come sei. Vivi come credi. Fai cosa ti dice il cuore…ciò che vuoi…. una vita è un’opera di teatro che non ha prove iniziali. Canta, ridi, balla, ama….e vivi intensamente ogni momento della tua vita…. Prima che cali il sipario e l’opera finisca senza applausi. (Charlie Chaplin)
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Parsifal
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Re: i 4 caselli del tram

Messaggio da Parsifal »

paoric ha scritto:Questo è quello tra Ghirla e Cunardo in direzione Cugliate....c'era un omino che alzava una sbarra....
Tra Ghirla e Cunardo in direzione Cugliate? :scratch: :scratch: :scratch: ma se è tra Ghirla e Cunardo come può essere in direzione Cugliate?? :shock: :shock:
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paoric
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Re: i 4 caselli del tram

Messaggio da paoric »

Stai tranquillo che io le indicazioni le do PRECISE non come fai tu.... :mariaou: :mariaou:

La strada dove c'è il casello è la SP tra Ghirla e Cunardo, lo scatto è stato effettuato dalla ciclabile (ex sede del tram) tra Ghirla e Cunardo, il tram proseguiva dritto in direzione Cugliate, questo era il percorso ..... :sunny:
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ilnani
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Re: i 4 caselli del tram

Messaggio da ilnani »

ecco come avveniva lo scambio,

quando partivano i tram da ghirla venivano smistati su binari affiancati, per questo sembra che da ghirla parte un solo binario,

per non inserire la stessa foto osservate qui
viewtopic.php?p=1423#p1423

noterete i binari affiancati
gigilugi
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Re: i 4 caselli del tram

Messaggio da gigilugi »

A partire da Ghirla, vi erano 560 m di linea in comune con la tratta verso Cunardo della preesistente linea per Luino, su binario indipendente ma avvicinato, ottenendosi così il vantaggio di poter istradare i treni verso Luino o verso ponte Tresa mediante la manovra di uno scambio sorvegliato in stazione di Ghirla, senza peraltro dover aumentare la larghezza della piattaforma stradale nella tratta comune. Evidentemente tra Ghirla e il bivio poteva circolare un solo treno per volta. Per impedire inconvenienti vennero installati nelle stazioni di Ghirla, Cunardo e Cugliate apparati di blocco sistema Webb Thompson con bastone pilota. Ogni treno, partendo da una delle tre stazioni, doveva portare con sè un bastone che il dirigente estraeva da un apposito apparecchio; per i collegamenti elettrici esistenti non era possibile estrarre un secondo bastone nella stazione di partenza finchè il primo bastone non fosse stato imprigionato nell’apparechhio di quella d’arrivo, nè si poteva estrarre un bastone per una delle tratte quando l’altra era impegnata. Nel 1929 gli apparati con bastone pilota furono sostituiti con un modemo blocco elettro-ottico, dispositivo che comprendeva segnali luminosi sovrapposti, preceduti a 150 m da segnali ripetitori (rosso il superiore, verde l’inferiore) portati da piantane, sia verso Luino, sia verso Ponte Tresa; dal lato della stazione di Ghirla il bivio era protetto da un segnale di partenza costituito da un solo fanale rosso. Tutti questi segnali venivano comandati dalla stazione di Ghirla con manovra simultanea; quando, per esempio, veniva data via libera a un treno proveniente da Luino, sui segnali di protezione e ripetitori verso Luino si accendeva la luce verde, mentre sul corrispondente segnale verso Ponte Tresa si accendeva il segnale a luce rossa; in stazione di Ghirla il segnale di partenza proiettava luce rossa indicando che il tratto comune era impedito. Inoltre, per regolarsi sul licenziamento di due treni successivi sul tratto comune, in stazione di Ghirla esisteva un “segnale di occupazione”, costituito da un sostegno portante un fanale a doppia luce, bianca e rossa, che rimaneva acceso fino a quando un treno percorreva in qualunque senso la tratta comune, per spegnersi automaticamente quando il tratto stesso si era liberato. In condizione di riposo i segnali dei bivi indicavano via impedita e quello di partenza restava spento.

Tratto dal solito: Binari ai laghi.

Alegher
gigi
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paoric
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Re: i 4 caselli del tram

Messaggio da paoric »

Il casello che vedete in foto è stato gestito fino alla chiusura da una donna, si chiamava Clementina detta "iatta" la poverina era senza mano persa sotto il tram.....ecco che quando si incontrano le persone giuste saltan fuori anche queste storielle!
Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa andare bene come sei. Vivi come credi. Fai cosa ti dice il cuore…ciò che vuoi…. una vita è un’opera di teatro che non ha prove iniziali. Canta, ridi, balla, ama….e vivi intensamente ogni momento della tua vita…. Prima che cali il sipario e l’opera finisca senza applausi. (Charlie Chaplin)
orsoblu
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Re: i 4 caselli del tram

Messaggio da orsoblu »

Finalmente ho trovato la spiegazione del famoso vecchio sistema di inoltro del bivio Ghirla-Luino-Pontetresa
Blocco a bastone pilota
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Il blocco a bastone pilota è stato un rudimentale e semplice sistema di blocco adottato da varie ferrovie e tranvie del mondo, a partire dalla prima metà del XIX secolo, per garantire l'invio di un solo treno per volta da una stazione all'altra sezione di blocco.

Il bastone pilota fu escogitato probabilmente in Inghilterra dove venne usato ed esteso a varie ferrovie coloniali. In Italia trovò applicazione sulle linee della Valtellina, sulla Porto San Giorgio-Amandola, sulla ferrovia Alifana bassa e su alcune tranvie extraurbane milanesi. In seguito venne sostituito dal più versatile blocco telegrafico o telefonico.
Caratteristiche
Sin dagli inizi la circolazione ferroviaria evidenziò la necessità di regole che potessero garantire la sicurezza nella marcia dei treni; sin quando le tratte furono brevi e pochi i treni bastava stabilire che un unico convoglio percorresse a spola una tratta a binario unico perché si avesse la sicurezza della via libera. Il problema si presentò con la necessità di farne circolare un numero maggiore ed il problema venne risolto stabilendo che un treno potesse circolare su una tratta solo se accompagnato da un agente pilota: questi accompagnava il treno in partenza dalla stazione A salendovi a bordo e giunto nella stazione B, sede di incrocio, saliva su quello fermo in attesa autorizzandone la partenza, in senso opposto, verso A. Ciò forniva la garanzia al treno incrociante che nessun treno sarebbe stato inoltrato dalla stazione A sulla tratta percorsa causando un disastro. Presto, dovendo fare i conti con i costi del personale, ci si rese conto che il posto dell' agente pilota poteva essere preso da un oggetto, un testimone, nella fattispecie un bastone pilota senza il quale un treno non poteva partire, restando bloccato in stazione, fino a quando il treno giunto dall'opposta direzione non avesse consegnato il bastone pilota.

È chiaro che la potenzialità del sistema rimaneva bassa e soprattutto non permetteva l'inoltro di più treni l'uno di seguito all'altro. Si ricorse allo sdoppiamento in due pezzi dei bastoni pilota che dovevano essere ricomposti in arrivo prima di un inoltro di treno in senso opposto, ma il problema venne risolto meglio negli anni seguenti con l'introduzione del telegrafo prima e del telefono poi.[1]

Il bastone pilota era in genere costituito da un'asta con delle sagomature particolari conformate secondo la forma dell'apparecchio che lo conteneva a volte fungeva anche da chiave di sblocco per apparecchiature di stazione come segnali o deviatoi.
Bruno Bonazzelli,Il bastone pilota: ai primordi dei sistemi di sicurezza in iTreni oggi 17/1982
Allegati
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