Una bella poesia sul tramvetto

[paoric]

Ringraziamo il sig.r Basile che gentilmente mi ha inviato
questa bella poesia


LA TRANVIA DEL ‘900
Anche da noi in riva al Verbano,
sulla sponda ‘magra’ del Maggiore,
é arrivata la modernità sognata,
il Tram elettrico, che viaggia sulla via,
Scivola svelto sulla ferrovia.
Allor, si andava a piedi o in bicicletta,
tra i prati con le falci i mietitori,
Le donne con le gerle sulle spalle,
e il profumo di latte dalle stalle.
Ma adesso, il Tram era arrivato.
allora qui a Luino era importante,
Quello che andava in fondo alla Valcuvia,
e poi, quello che andava sù in Valganna.
I nonni ricordano anche il Trenino
chiamato con affetto…Macinino.
Lui portava i frontalieri a Ponte Tresa,
e, i Ticinesi al mercato a fare spesa.
Quando si andava col papà sulla carrozza,
sognavo avventure come ogni bambino
gli occhi incollati al finestrino,
immaginavo di girare il mondo,
come i paesani delle valli in alto;
Dumentina e Veddasca, famiglie rinomate,
di cuochi che andavano a cercar fortuna,
nei Grand hotel di Stresa e di Lugano
alcuni, in galleria fino a Milano!
Siamo arrivati al Molino d’Anna.
Il sig. Cesare preparava il frizzantino,
per chi andava al mercato di Luino.
A Canonica si lasciava giù il formaggio,
un sorso d’acqua in piazza alla fontana
il tram proseguiva per Cittiglio
all’imbrunire il ritorno verso casa.
Sembrava un viaggio lungo, senza fine,
per un ragazzo del ‘900… Era sublime!


Basile Vincenzo

Luino 12 gennaio 2006

[quilla]

E' veramente carina, leggendola si vedono passare le davanti agli occhi le immagini....
Sai se è stata pubblicata?
Anche alla mostra di Luino ho visto una poesia sul tram, anche quella bellina....magari se ti riesce trascrivila.....

[paoric]

Oggi hanno messo un articolo su L'eco del Varesotto con una bella poesia, forse domenica uscirà un'altro articolo riguardante la mostra...vedrò di fare la foto alla poesia che è sul tavolo!

ciao Paolo

[renzo041262]

E' forse questa la poesia che cercavate? Gli autori sono i luinesi G. Salvi Cagnoni e T. Salvi.

SHANGHAY ESPRESSO

C'era una volta un tram
(ci fosse ancora adesso!)
da tutti conosciuto
come <<Shanghay Espresso>>.

Partiva sferragliando
e, a sbalzo sui binari,
offriva ai passeggeri
fissati itinerari.

Sicura-o quasi-era
l'ora della partenza.
Per quella dell'arrivo
certo ci vuol pazienza.

Quando splendeva il sole
correa fra luci e tinte,
ma quando nevicava
viaggiava solo...a spinte.

Eppur fra quante pagine
di Greco e di Latino
ha sobbalzato inconscio
l'asmatico <<tramino>>!

A gruppi l'occuparon
per anni gli studenti
che in corsa vi salivan
ansanti e sonnolenti.

Smaltito un poco il sonno
dentro quei bei vagoni,
fra risa, scherzi e libri
regnavan da padroni.

C'eran tutti i tipi:
il timido, il burlone...
sceglievan chi il rosario,
chi storia, chi scopone.

Bianco e bonario il tram
a scuola li portava
e a casa, all'ora solita,
poi li riaccompagnava.

Serviva anche ai turisti.
Dal primo novecento
sempre pronto in servizio,
ci fosse sole o vento.

Ne ha viste in tanti anni
di facce e di faccende.
Sul tram c'è un po' la vita:
gente che sale o scende.

Ha visto i suoi studenti
lasciare libri e risa.
Li ha visti andare in guerra
seri, nella divisa.

Qualcuno è ritornato
a casa sul <<Shanghay>>.
Altri sul vecchio tram
non risaliron mai.

Poi i tempi son cambiati,
tutto corre più in fretta.
E' un nonno il buon Shanghay.
Bisogna che la smetta.

Per lui non c'è più posto:
vien troppo presto sera.
Ci occorrono gli aerei
o almeno... la corriera.

Se poi ci lamentiamo
che i nostri impegni tanti,
ci rendono nervosi,
prendiamo i tranquillanti.

Ma forse in gran segreto
per non sembrar <<matusa>>
mentre leggiamo trepidi
dei razzi <<made in U.S.A.>>

pensiam dentro di noi:
<<ci fosse ancora adesso,
magari un giorno al mese,
vecchio Shanghay Espresso!>>.

[quilla]

Ottimo Renzo, grazie!!!