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Striscia la notizia sul Poncione!

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Emi
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Re: Striscia la notizia sul Poncione!

Messaggio da Emi »

Anche questo non c'entra nulla, ma potrebbe interessare qualche storico.
E' un po' lunghetto, scritto in un arcaico italiano datato 1825 e da quanto capito recensisce una pubblicazione: tuttavia non si cita ne il nome dell'autore ne del recensore. Comunque è carino, e la citazione del "picco di Gana" è la ciliegina finale.
Ho dovuto un po' correggere alcuni errori dovuti a una conversione caratteri assai problematica, e tagliare qualcosina laddove era per me impossibile "tradurre".
Il bello è che l'ho trovato per puro caso durante una ricerca che non c'entrava assolutamente nulla, ma proprio nulla, col "Picco di Gana".

Buona lettura. :D


1825. Una Estate a Varese e ne' dintorni, Lettere ad Erminia. Lugano, Vanelli

Un giovane di 23 anni, che ha percorsa l'Italia, la Francia, l'Inghilterra, l'Olanda e parte della Germania; ha fatto seguire i suoi viaggi ai suoi studj, la sua indipendenza alla sua educazione, la sua ricchezza al suo disinganno intorno a molte di quelle cose, che
sogliono eccitare più vivamente i desideri degli uomini, è un piccolo fenomeno, che taluno potrebbe imaginarsi non esistere che
nelle lettere ad Erminia, e ch' io ho qualche ragione per credere ch'esista in realtà. Colle sue disposizioni d'animo, rinforzate da alcune straordinarie circostanze, si comprende benissimo come questo giovane sia grande amatore della campagna, e cerchi in essa de' piaceri ben diversi da quelli, per cui i suoi coetanei amano ordinariamente le grandi città. Varese, divenuto pei milanesi una villeggiatura di moda, è visitato una volta l'anno dai giovani signori, al cui divertimento è necessaria la moda. Un quadretto ben delineato di tale villeggiatura potea riuscire assai piccante. Ma tale villeggiatura non potea forse invitare a sé il nostro giovane autore. Una estate a Varese era per lui preferibile ad un autunno. E se mai egli volle abitar Varese così una come nell'altra stagione, sentì abbastanza che quel grazioso paese non gli offeriva in ambidue materia di lettere egualmente opportuna. Un quadretto da osservatore sarebbe sembrato sotto la penna d'un giovane una specie d'affettazione. Un quadretto da ammiratore della natura era cosa tanto più conveniente alla sua età, che non si ammira veramente se non in quell'età in cui veramente si ama.
Infatti, per meglio ammirare, il giovane autore si finge compagna del suo soggiorno e delle sue gite quella da cui il suo cuore mai
non si diparte. Essa, intendetelo bene o lettore, non è che I' amica della sua infanzia. Ei le dice ad ogni passo cento cose galanti. Che se la sua asserzione vi fa un poco sorridere, guardate che all'asserzione egli aggiunge delle prove. Erminia, come semplice amica, deve divertirsi d'ogni suo divertimento. Quindi, senza timore di destar in essa veruna gelosia, ei le parla francamente d'una rustica festa data ad una dozzina di fresche villanelle in un suo romitorio detto il Deserto, e d'una giornata alla maniera di quelle del Decamerone, ovè si narra di certa bella signora, che alterna le novelle con sonate d'arpa e romanze, un pò più pericolose al cuore che le ballate di Lauretta e di Pampinea. E ben vero che, mentr'egli crede Erminia tranquillissima a suo rigardo, non vive senza qualche inquietudine riguardo a lei.
Ella è vispa, mobilissima, va all'opera, per ciò che sembra, ogni sera, ed è solitamente contornata da giovinetti non troppo filosofi,
che.... che potrebbero farle dimenticare un istante il suo filosofo del Deserto. Quindi ei le manda dal Deserto i suoi sermoncini, qualche volta anche troppo lunghetti, onde premunirla contro le distrazioni. Ma chi non vede in ciò le tenere sollecitudini della pura amicizia?
Di tante descrizioni di luogo egualmente vivaci che precise, che trovansi nelle lettere, Erminia deve aver preso molto piacere. Di tante descrizioni di cose dubito assai che possa averne preso uno eguale. Per quanto un saggio amico di 23 anni sia sicuro dell'attenzione volonterosa d'una saggia amica di 18, pare che non debba però fidarsene a segno da trattenersi, scrivendole, in cose troppo minute e molto meno in cose poco aggradevoli. Meglio forse discendere meno in fretta dalla Madonna del Monte, e da quell'altezza far godere pili distintamente alla vezzosa Erminia il bel panorama che si allarga all'intorno. Meglio ristarsi un poco più in quel paesetto che porta il nome d'una delle Molucche, e salire a destra del piccol lago certa cima un po' erta, d' onde si vagheggia ad occhio nudo il Verbano e le sue isolette, spettacolo tanto più grato quanto meno atteso dal viaggiatore.
Non so s' Erminia avrebbe desiderata, com' io, qualche pittura de' costumi frammista di tempo in tempo alle descrizioni delle cose e
de' luoghi. Questa era sicuramente preferibile a de' racconti che già trovansi in più libri, e che ripetuti nelle lettere non sono che una
distrazione dal loro argomento. I luoghi da lui descritti avranno anch'essi come il laghetto di Thun le loro tradizioni popolari, e giovava ricordarle, poiché si legano strettamente alla pittura de' costumi. Nella lettera, che s' intitola la felicità domestica, l'autore ha voluto darci una specie di quadro di famiglia; ma realmente non ci ha dato che un idillio. Pure egli si mostra inclinato a qualche cosa di più vero: la famiglia del sindaco di Cavagnano (quadretto che trovasi nella lettera 12 ) può essercene dì pegno, il buon sindaco fu prima soldato: combattè sotto Cornwalliss contro Washington, e poi sotto Massena contro Sowarow. Rimasto prigioniero nella famosa giornata, che decise dell'indipendenza dell'America settentrionale, vide più volte, com'egli narra semplicissimamente, e Washington e Franklin e la Fayette, e gli altri capi americani. "Gran nomi son questi, esclama l'autore, interrompendo il racconto che gli mette in bocca; ed appena potea prestar fede a' miei orecchi, udendoli suonare sulle labbra del veterano in quest' angolo ignorato della terra." Quello, che segue, conferma viepiù la mia persuasione che l'autore è fatto per ben distinguere i particolari del proprio tempo, condizione indispensabile per ritrarcene i costumi.
La fine delle lettera settima; tutta la lettera decima mi aveano messo in una grande aspettazione. Erminia coll'arpa presso la cappella di Teli vincea nella mia fantasia la Corinna cilareggiante presso il capo Miseno, dipinta chi sa dire se più al vivo dalla Stael o
da Gerard. L'apologo dell'efimero mi facea pensare alle api di Maadeville ossia al loro ingegnoso artifizio, dacché per la morale non
può farsene paragone. Ma all'autore è bastato il darci semplicemente indizio di alcune facoltà del suo spirito, riserbandosi forse ad altre occasioni l'adoperarla. Con che non voglio dire che le sue lettere non siano sparse qua è là di pensieri filosofici, e nobilitate da molti generosi sentimenti. Dico soltanto ch'io mi prometteva a questo riguardo più che all'autore non parve per questa volta di dover trarre dal suo animo e dal suo ingeigno.
Io mi prometteva pure ch'egli trarrebbe dai viaggi fatti maggior partito che non gli piacque di trarne. Il confronto di luoghi con luoghi da noi veduti è bello: avviva un quadro e ne allarga la prospettiva. Ma il giovane autore, solito a non perdere di vista ciò che più importa nel mondo, il ben essere cioè di quelli che I'abitano, parea disposto ad altri confronti. Me n'è di prova ciò ch'ei dice nella lettera sesta d'un illustre lord, stato in non so qual parte dell'Inghilterra ciò che in proporzione delle sue forze fu il conte Dandolo in Lombardia. E a proposito di questo brav'uomo, nulla di più opportuno che le pagine consacrate alla sua memoria. Ma esse in fondo non ci danno alcuna vera contezza delle sue idee filantropiche e della sua scuola agraria. L' autore abitò lungamente al Deserto, ce ne fa vedere, per cosi dire, ogni fil d'erba, ogni sasso, ma non ci mostra un solo branco de' merini, che resero celebre quel luogo, d'onde si sparsero fino al capo dell'Arme o delle Colonne; non ci addita un solo campicello di pomi di terra; che salvarono dalla fame gli abitanti all'intorno, e per la cultura de' quali il Dandolo è così benemerito come pel governo delle pecore e dei bachi da seta.
Le lettere sono in tutto 29; e la prima metà è ad ogni riguardo la più bella. Si direbbe che l'autore, dopo la fatica sostenuta nel salire il picco di Gana, di cui ci parla nella 21, abbia perduto un poco la lena. Ciò si applichi egualmente alle cose e allo stile. Di questo non s'è ancor detto nulla e basta una sola parola. Esso è in generale molto aggradevole; potrebbe essere in alcuni luoghi più corretto; in altri più rapido e più disinvolto. Ma la rapidità e la disinvoltura dipende forse dal punto di veduta in cui uno scrittore si mette riguardo alle cose di cui vuol parlarci. Anche negli argomenti, in apparenza più leggieri, questo punto di veduta, per corrispondere ai bisogni del secolo, debb'essere molto elevato. Il nostro giovane autore par dir lo senta abbastanza; e noi abbiamo ragione di promettercene qualche prova anche più notabile della sua estate a Varese.


Un cretino è un cretino,
cento cretini son cento cretini,
ma diecimila cretini sono una forza storica.

Leo Longanesi
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paoric
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Re: Striscia la notizia sul Poncione!

Messaggio da paoric »

Infatti non creiamo pasticci... credo sia meglio utilizzare QUESTA SEZIONE altrimenti si sfora troppo.

Grazie ciao Paolo
Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa andare bene come sei. Vivi come credi. Fai cosa ti dice il cuore…ciò che vuoi…. una vita è un’opera di teatro che non ha prove iniziali. Canta, ridi, balla, ama….e vivi intensamente ogni momento della tua vita…. Prima che cali il sipario e l’opera finisca senza applausi. (Charlie Chaplin)
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Re: Striscia la notizia sul Poncione!

Messaggio da frenand »

si tratta di

Una state a Varese, lettere ad Erminia,Lugano, 1825, Vanelli e compagni.
Pubblicato anonimo, ma l'autore è Tullio Dandolo.

saludi
" Scambiano la fiacchezza della loro anima per civiltà e generosità" ( Stendhal )
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paoric
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Re: Striscia la notizia sul Poncione!

Messaggio da paoric »

Fernando te ne sai una più del..... :D :D :D Grazie! :piega:
Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa andare bene come sei. Vivi come credi. Fai cosa ti dice il cuore…ciò che vuoi…. una vita è un’opera di teatro che non ha prove iniziali. Canta, ridi, balla, ama….e vivi intensamente ogni momento della tua vita…. Prima che cali il sipario e l’opera finisca senza applausi. (Charlie Chaplin)
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Re: Striscia la notizia sul Poncione!

Messaggio da skenec »

Ciao a tutti,
sono Claudia e non sono della vostra valle ma la storia di striscia e il Poncione ha attirato talmente tanto la mia attenzione che, chissà, quando avrò un pò di tempo magari verrò a trovarvi!
E' da tempo che seguo i vostri commenti e vorrei invitarvi a visitare (ed eventualmente a unirvi se ne condividete i contenuti) il gruppo che ho fondato su facebook "quelli che vogliono le scuse di striscia la notizia" - http://www.facebook.com/?ref=home#!/gro ... 274&ref=ts.
Sarò felice di conoscere poi la vostra opinione.
Un caro saluto
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Re: Striscia la notizia sul Poncione!

Messaggio da paoric »

Benvenuta sul forum Valgannese...

Ti dico subito la mia opinione...

Potrà anche aver detto delle inesattezze ma rimango convinto che CERTI tagli fatti in quel modo sono una autentica schifezza, anche se a "norma" di legge...

Questo è il mio pensiero, che poi ci sia Striscia o qualunque altro personaggio +/- conosciuto poco importa!
Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa andare bene come sei. Vivi come credi. Fai cosa ti dice il cuore…ciò che vuoi…. una vita è un’opera di teatro che non ha prove iniziali. Canta, ridi, balla, ama….e vivi intensamente ogni momento della tua vita…. Prima che cali il sipario e l’opera finisca senza applausi. (Charlie Chaplin)
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Re: Striscia la notizia sul Poncione!

Messaggio da skenec »

paoric ha scritto:Benvenuta sul forum Valgannese...

Ti dico subito la mia opinione...

Potrà anche aver detto delle inesattezze ma rimango convinto che CERTI tagli fatti in quel modo sono una autentica schifezza, anche se a "norma" di legge...

Questo è il mio pensiero, che poi ci sia Striscia o qualunque altro personaggio +/- conosciuto poco importa!
Allora spero di ricevere presto un invito da qualcuno di voi per verificare con i miei occhi visto che non ho l'abitudine di prendere una posizione senza certezze.
Infatti il gruppo l'ho creato perchè sono certa che nel suo servizio Laudadio abbia trattato l'argomento con estrema superficialità (probabilmente perchè gli conveniva), intervistando persone non esperte del settore forestale, non dando la parola alla controparte da lui chiamata in causa (la Regione lombardia, chi ha effettuato il taglio...) e "acchiappando" alla sprovvista il Ministro dell'ambiente che purtroppo, nella sua totale incompetenza (e probabilmente Laudadio sapeva anche questo), ha rilasciato una dichiarazione del tutto assurda dicendo che in Italia non abbiamo uno strumento per sapere quanti alberi ci sono sul territorio pur essendo stato appena completato l'inventario forestale nazionale (che non solo ci dice quanti alberi ci sono sul territorio, ma anche che alberi sono, dove sono, che superficie coprono... e molto altro ancora). Forse sarebbe stato meglio se avesse intervistato, non sò, il capo della forestale o magari il ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali.
Il problema è che non ci si rende conto che il settore forestale esiste ed è anche molto, molto importante. In Italia sta subendo un duro colpo proprio per l'abbandono di questo tipo di attività e non è bene esortare milioni di telespettatori a denunciare qualsiasi tipo di taglio creando disinformazione e incitando al fanatismo (perchè quando si sostiene una battaglia senza conoscenza, è di questo che si tratta).
I mobili che abbiamo in casa sono di legno, la casa di Laudadio è ricoperta di legno, i pali che sostengono la vigna sono di legno (castagno), le palette con cui girate il sugo sono di legno (faggio), la carta la facciamo con la cellulosa che viene dal legno. Se non esistesse la selvicoltura, con i nostri ritmi di consumo, non esisterebbero neanche più le foreste.
Anch'io vorrei che non venisse tagliato più un solo albero su questa terra, almeno non in maniera industriale come si fà ora, ma per poter sostenere un'idea del genere bisogna essere pronti a rinunciare a questo stile di vita.

A presto
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paoric
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Re: Striscia la notizia sul Poncione!

Messaggio da paoric »

Non so se hai visto tutte le foto postate in questo lungo 3d, cmq dai un occhiata QUI (a metà discussione)

ciao
Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa andare bene come sei. Vivi come credi. Fai cosa ti dice il cuore…ciò che vuoi…. una vita è un’opera di teatro che non ha prove iniziali. Canta, ridi, balla, ama….e vivi intensamente ogni momento della tua vita…. Prima che cali il sipario e l’opera finisca senza applausi. (Charlie Chaplin)
Emi
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Re: Striscia la notizia sul Poncione!

Messaggio da Emi »

Benvenuta skenec.

Ho letto i tuoi interventi, che condivido in buona parte, e il tuo Blog cui non aderisco semplicemente perchè non sono iscritto ne mai mi iscriverò a Facebook...
Credo anch'io che Laudadio abbia, benchè avesse in parte ragione, esagerato. Tuttavia mi chiedo se avesse fatto tutto ciò se il bosco tagliato fosse stato più lontano dalla sua bella casa all'Alpe Tedesco. E il Poncione cosa c'entrava? Mah.

Sta di fatto che la cosa che più mi ha infastidito (e di cui dovrebbe molte scuse agli escursionisti che abitualmente frequentano le nostre zone) è un punto su cui Laudadio dopo i primi video di un annetto fa' non è più tornato in seguito, in quanto forse lo riteneva "minoritario" rispetto al taglio piante. Pazienza se poi è riuscito a gettare fango sull'intera "categoria" degli escursionisti senza accorgersene... Ma forse me ne sono accorto solo io. :wink:
Di tutto ciò ho scritto proprio in cima al Poncione pochi mesi fa', dunque proprio in quel luogo di cui Laudadio si è eretto a "salvatore". Chissà, magari un giorno sostituiranno la croce con una statua dell'inviato di "Striscia" con un tapiro in braccio... :wink:
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Leo Longanesi
milena nasi benetti
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Re: Striscia la notizia sul Poncione!

Messaggio da milena nasi benetti »

So perfettamente che "tra il dire e il fare" c'è di mezzo ben più che il lago di Ghirla o anche del Ceresio :P ... d'altra parte mi sono sentita dare anche troppo spesso dell'anima bella e dell'utopista, per cui mi limiterò a dire un'ovvietà:
abbiamo tante persone con difficoltà a trovare un'occupazione, cassaintegrati e licenziati, frontalieri dismessi ecc, la crisi attuale imporrebbe un ripensamento della nostra economia di valle, improntata al frontalierato ( con annessi paesi dormitorio) e ad un turismo che era di qualità, ma che è stato surclassato da mete esotiche e viaggi low-cost.
Le seconde case sono spesso vuote, se non ci sono persone anziane ( notoriamente consumatori di basso profilo) o famiglie con bimbi piccoli (idem).
Quindi ripensare un'agro-pastorale con risvolti turistici, ristorazione, bed&breakfast, agriturismo, per es, potrebbe dare una prospettiva diversa anche ai nostri giovani.
Poi ci sarebbero da mettere in campo le scelte politiche, la gestione delle risorse, il governo del territorio :dotnknow: ma qui mi tocca fermarmi, perchè già sento il coro dei benaltristi e , mi ripeto, a farmi dare dell'ingenua ci sono abituata! :mrgreen:
mauri
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Re: Striscia la notizia sul Poncione!

Messaggio da mauri »

milena nasi benetti ha scritto:Le seconde case sono spesso vuote, se non ci sono persone anziane ( notoriamente consumatori di basso profilo) o famiglie con bimbi piccoli (idem).
Quindi ripensare un'agro-pastorale con risvolti turistici, ristorazione, bed&breakfast, agriturismo, per es, potrebbe dare una prospettiva diversa anche ai nostri giovani.
Posso dire la mia esperienza: negli anni sessanta/settanta la valle da Ghirla a Cunardo a Cugliate e Marchirolo era frequentatissima dai cosiddetti "Milanesi" che avevano "colonizzato" la valle con seconde case e, specie d'estate, movimentavano positivamente la allora modesta economia commerciale dei negozi della valle: alimentari (allora erano denominati "posterie"), mercerie, bar e ristoranti. Addirittura a Cunardo, il mio paese di riferimento, esisteva un "quartiere" appena a valle della provinciale per Luino, in pratica sotto le scuole, denominato "Villaggio Milano" ben indicante la provenienza dei villeggianti, i soliti Milanesi tra cui, sembrerebbe, l'allora famoso ed impareggiabile comico Gino Bramieri.
Comunque ricordo benissimo che tra i vicini di "seconda casa" di quella dei miei genitori una buona parte erano appunto "milanesi" o delle zone limitrofe tra cui industriali, semplici benestanti, addirittura un famoso, per l'epoca, scrittore, artisti vari e professionisti tipo avvocati ecc.
Da parecchi anni a questa parte vedo, tristemente, che queste presenze tendono a scemare, le case che vedevo occupate da simpatici vecchietti milanesi sono sempre più vuote, del resto anche i miei genitori, per problemi di salute, non frequentano più tali luoghi tanto amati precedentemente. Anch'io, finchè i miei figli erano "piccoli" li portavo volentieri in valle, ora, essendo più che adolescenti non è più possibile. Per cui, come alternativa ai "capannoni", ai centri commerciali, ai supermercati che hanno parzialmente infestato la valle, specie nel solito triangolo Cunardo-Cugliate-Marchirolo, spero in uno sviluppo delle attività turistiche, agriturismi (quelli veri) ed attività connesse, ma visto il trend di sviluppo dell'area negli ultimi anni ciò mi sembra una ingenuità... :dotnknow:
Queste considerazioni non sono correlate direttamente con l'argomento "Poncione", ma visto le "giuste" considerazioni della Sig.ra Milena, ho pensato di esporle :!:
Ultima modifica di mauri il mar lug 06, 2010 10:31 pm, modificato 2 volte in totale.
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Re: Striscia la notizia sul Poncione!

Messaggio da paoric »

Scrivi giusto mauri...tra la fine degli anni 70 e tutti gli 80 c'erano ancora parecchi "Villeggianti" che venivano in valle a far vacanza, solo a Marchirolo funzionavano a pieno regime uno o due Hotel....

Adesso avere la seconda casa oltre ad essere un lusso la si vuole in posti più "esclusivi" (alta montagna o mare) in tv ci sono un sacco di proposte...se proprio vogliamo andare a cercare il pelo nell'uovo oggi con 400€ vai via un settimana all'estero volo compreso..

Oppure sono solo cambiati i tempi...tutto qui.. :dotnknow:
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Re: Striscia la notizia sul Poncione!

Messaggio da Emi »

Come al solito sarà un insieme di cose ad aver contribuito a tutto ciò... Ciò che è grave è che chi sta al timone (cioè i politici), il quale dovrebbe avere la vista ben più lunga di noi "poareti" che ci interroghiamo a vicenda, sembra fregarsene alla grande e senza nemmeno vergognarsi troppo.
Ed è proprio qui, forse, che sbagliamo un po' tutti: perchè, magari per pudore o altro, non esibiamo le nostre idee politiche ma non sappiamo nemmeno prenderne le distanze quando è il caso. Ormai in Italia proporre un progetto così significa che sei A, se lo proponi cosà, allora sei Z, dunque A non sarà d'accordo su come vorrà farlo Z e farà di tutto per ostacolarlo. E viceversa...

Io continuo a credere che la Valganna-Val Marchirolo da lago, a borgo, a monte possa camminare da sola proprio con l'arma del turismo. Come dice Milena, anche i giovani del luogo potrebbero essere invogliati potendo gestire un proprio esercizio turistico (agriturismo, bed & breakfast: aggiungerei rifugi di montagna che in Valganna sono totalmente assenti). Avendone la possibilità io stesso abbandonerei moooolto volentieri il tran tran del lavoro in città per dedicarmi a qualcosa con cui si possa legare la mia passione per i posti che amo, trasmettendola un po' anche a chi in questi posti non vive. E spiace, difatti, ascoltare gente non di qui ripetere la solita triste, ma veritiera, solfa: non sapete valorizzare i vostri luoghi.
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Re: Striscia la notizia sul Poncione!

Messaggio da lampo »

Emi ha scritto:...Avendone la possibilità ...
questa è la chiave di tutto, non abbiamo la possibilità per farlo. La voglia e le idee ci sono ma qui non siamo agevolati per nulla. Non ci sono soldi, perché non ne arrivano, per realizzare opere concrete figuriamoci per i "sogni", che tanto sogni non sarebbero. La colpa comunque è in parte nostra perché affamati più dalla quantità che dalla qualità abbiamo abbandonato le nostre valli per "arricchirci" in Svizzera, oltre che per ingrassare la Svizzera stessa. Sarebbe necessario un radicale cambiamento del nostro stile dei vita, cominciando ad imparare che si può vivere bene anche con meno di quello che pretendiamo.
"La parola Italia è una espressione geografica, una qualificazione che riguarda la lingua, ma che non ha il valore politico che gli sforzi degli ideologi rivoluzionari tendono ad imprimerle".
(K. W. L. von Metternich-Winneburg) click click1 click2
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Re: Striscia la notizia sul Poncione!

Messaggio da Emi »

lampo ha scritto:
Emi ha scritto:...Avendone la possibilità ...
questa è la chiave di tutto, non abbiamo la possibilità per farlo. La voglia e le idee ci sono ma qui non siamo agevolati per nulla. Non ci sono soldi, perché non ne arrivano, per realizzare opere concrete figuriamoci per i "sogni", che tanto sogni non sarebbero. La colpa comunque è in parte nostra perché affamati più dalla quantità che dalla qualità abbiamo abbandonato le nostre valli per "arricchirci" in Svizzera, oltre che per ingrassare la Svizzera stessa. Sarebbe necessario un radicale cambiamento del nostro stile dei vita, cominciando ad imparare che si può vivere bene anche con meno di quello che pretendiamo.
Per quanto mi riguarda, non mi riconosco affatto in questo poco edificante "quadretto" che ci hai dipinto. Proprio l'aver volutamente abbandonato le luci della città (alle quali peraltro non mi sono mai esposto più di tanto, anzi) per stare nella natura è un esempio sotto certi aspetti illuminante: ma è un fatto puramente soggettivo, altri senza città e senza comodità non sanno stare, altri magari preferiscono mettersi alla prova compiendo delle rinunce... Naturalmente io non faccio testo nè pretendo che altri "cittadini" seguano il mio "esempio", in quanto non si può obbligare nessuno a cambiare mentalità di colpo, un po' come in tutte le cose.
Come dici giustamente non sono le idee o la voglia a mancare, bensì le possibilità per "cambiar vita" (che è comunque un cambiar vita abbastanza relativo, in fondo). Basta saper scindere il superfluo dall'utile, ma anche qui è difficile capire cosa si intenda per l'una e l'altra cosa.
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cento cretini son cento cretini,
ma diecimila cretini sono una forza storica.

Leo Longanesi
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