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Pericolosità degli animali in valle....

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paoric
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Re: Pericolosità degli animali in valle....

Messaggio da paoric »

Piano faunistico, i cacciatori presentano le osservazioni
In questi giorni Villa Recalcati sta incominciando la fase di revisione del documento

La Provincia di Varese ha iniziato in questi giorni la fase di revisione del Piano faunistico provinciale e le associazioni venatorie hanno predisposto un documento programmatico che verrà inviato ufficialmente, nei prossimi giorni, all’Assessore alla caccia, al Presidente del Consiglio Provinciale, ai Capigruppo del Consiglio Provinciale, al Presidente della Commissione Agricoltura della Provincia ed al Professor Guido Tosi dell’Università dell’Insubria che ha l’incarico di redarre il nuovo Piano Faunistico Provinciale.
Infatti, le Associazioni Venatorie (A.C.L., A.N.L.C., A.N.U.U., ARCICACCIA, ENALCACCIA, F.I.d.C., ITALCACCIA) hanno elaborato un documento che vuole essere un contributo propositivo nella definizione delle linee guida fondamentali alla revisione del Piano Faunistico Provinciale raccogliendo ed evidenziando quanto derivato dalle analisi oggettive, dalle regolari indagini conoscitive e dalle esperienze maturate, quali ‘addetti ai lavori’, nel corso degli anni di attuazione della Legge Regionale 26/93.
«Si tratta quindi di una proposta concreta che chiediamo ed auspichiamo venga tenuta in reale considerazione nella fase di revisione del Piano Faunistico Provinciale di Varese – fa sapere Luigi Roi, presidente di federcaccia Varese.
Nella stessa comunicazione chiederemo, formalmente, un incontro per meglio presentare quanto enunciato nell’auspicio e nella fiducia che la Provincia intenda proseguire, collegialmente e con il contributo delle Associazioni Venatorie, in questa attività tanto importante per la pianificazione venatoria futura».


Fonte VARESENEWS


Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa andare bene come sei. Vivi come credi. Fai cosa ti dice il cuore…ciò che vuoi…. una vita è un’opera di teatro che non ha prove iniziali. Canta, ridi, balla, ama….e vivi intensamente ogni momento della tua vita…. Prima che cali il sipario e l’opera finisca senza applausi. (Charlie Chaplin)
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Pier
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Re: Pericolosità degli animali in valle....

Messaggio da Pier »

Parsifal ha scritto:Quoto al 100% il messaggio precedente di milena nasi benedetti, per la selezione oculata ci credo poco...anzi non ci credo per niente, alla fine spareranno a tutto quello che si muove fino al raggiungimento del numero consentito ( naturalmente la quota non vale per i cinghiali che ormai sono milioni )...e quando non ci saranno più cinghiali, cervi, e caprioli ?...non preoccupatevi, hanno da poco reintrodotto i mufloni e già fanno enormi danni.....bisognerà provvedere anche a loro,....perchè noi provvediamo a tutto !!!
ciao Parsi, già, sino a quando un asteroide non provvederà a tutti noi :muro: :muro:
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Parsifal
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Re: Pericolosità degli animali in valle....

Messaggio da Parsifal »

Pier ha scritto:
Parsifal ha scritto:Quoto al 100% il messaggio precedente di milena nasi benedetti, per la selezione oculata ci credo poco...anzi non ci credo per niente, alla fine spareranno a tutto quello che si muove fino al raggiungimento del numero consentito ( naturalmente la quota non vale per i cinghiali che ormai sono milioni )...e quando non ci saranno più cinghiali, cervi, e caprioli ?...non preoccupatevi, hanno da poco reintrodotto i mufloni e già fanno enormi danni.....bisognerà provvedere anche a loro,....perchè noi provvediamo a tutto !!!
ciao Parsi, già, sino a quando un asteroide non provvederà a tutti noi :muro: :muro:
Ciao Pier...non penso che provvederà un asteroide,..siamo troppo esperti nel distruggere tutto ciò che ci circonda...faremo tutto da soli..... :?
Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero.
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Re: Pericolosità degli animali in valle....

Messaggio da Emi »

Pier ha scritto:ciao Parsi, già, sino a quando un asteroide non provvederà a tutti noi :muro: :muro:
Beh, in questo caso la si smette di litigare e torna l'armonia... Se l'augurano in molti, credo.
Un cretino è un cretino,
cento cretini son cento cretini,
ma diecimila cretini sono una forza storica.

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paoric
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Re: Pericolosità degli animali in valle....

Messaggio da paoric »

I cacciatori: "Vogliamo lo spazio che ci spetta di diritto"

È in atto la revisione del piano faunistico provinciale e le doppiette chiedono maggiore attenzione alla loro attività
Caro Direttore di ‘Varesenews’,
Le chiedo ospitalità per trattare un argomento che, sicuramente, risulterà poco ‘digeribile’ a qualcuno; Le assicuro, comunque, che la posizione espressa non vuole scatenare polemiche ma solo rappresentare la richiesta di far rispettare il dettato della legge come meglio andrò a specificare nell’articolo eplicitando il vecchio detto ‘diamo a Cesare quel che è di Cesare’. Come previsto dalla normativa regionale in materia la Provincia di Varese ha iniziato la fase di revisione del Piano Faunistico Provinciale e le Associazioni Venatorie Provinciali (A.C.L., A.N.L.C., A.N.U.U., ARCICACCIA, ENALCACCIA, FEDERCACCIA e ITALCACCIA) hanno predisposto un documento programmatico, ricco di contributi propositivi, che è stato inviato ufficialmente all’Assessore alla Caccia, al Presidente del Consiglio Provinciale, ai Capigruppo del Consiglio Provinciale, al Presidente della Commissione Agricoltura della Provincia ed al Professor Guido Tosi dell’Università dell’Insubria che ha l’incarico di redarre il nuovo Piano.
Come ben noto a tutti il punto focale e la principale contestazione del Piano Faunistico attuale è la palesemente errata determinazione dell’effettiva superficie di Territorio Agro Silvo Pastorale realmente disponibile in Provincia di Varese e, di conseguenza, l’abnorme percentuale di territorio sottratto all’attività venatoria che va molto aldilà di quel’ipotetico 30% che ne dovrebbe rappresentare l’estensione massima. Infatti, nel computo delle percentuali di territorio protetto, vanno ricomprese le porzioni del territorio dei parchi ove sia vietata l’attività venatoria, le strade, i fondi chiusi, i giardini pubblici e privati e tutti i luoghi ove sia comunque vietata la caccia o che siano stati identificati come improduttivi di origine antropica e/o naturale. Ricordiamo, a proposito, la pronuncia della Corte Costituzionale che, affrontando la risoluzione della diatriba emersa anni fa fra la Regione Liguria ed il WWF sull’interpretazione da darsi all’articolo 10 della L.157/92 (appunto relativamente all’estensione massima ammissibile per il territorio vietato alla caccia) ha ribadito l’inderogabilità di non poter superare i limiti di territorio comunque protetto stabiliti dalla legge nonché l’assoluta correttezza ed obbligatorietà di includere, nel computo della percentuale di territorio vietato alla caccia, anche le aree attigue a strade ed abitazioni dove, per effetto di divieto esplicito e ben circoscritto nelle dimensioni, l’attività venatoria e proibita. Si rende quindi necessario procedere a previsioni regolamentari inequivocabili, chiare e ben definite atte a prevedere nel Piano Faunistico indicazioni e vincoli chiari per tutti gli Enti (Comuni, Parchi, Comunità Montane) che sanciscano inderogabilmente la necessità di ridurre e convertire le attuali zone di divieto e di pianificare, dettagliatamente, le date in cui effettuare, nel periodo di valenza del Piano Faunistico, verifiche periodiche della situazione reale del TASP disponibile, stante la continua evoluzione delle aree antropizzate, con un’automatica conseguente riduzione delle zone di divieto. Lo stato attuale della suddivisione territoriale della nostra Provincia ci porta a concludere che non esistono alternative se non la RIMOZIONE IMMEDIATA di quasi tutte le ZONE di DIVIETO incluse le aree a PARCO NATURALE dei Parchi Regionali; non è più possibile, infatti, disgiungere la gestione faunistico territoriale operata dagli ATC con la gestione parallela dei Consorzi dei Parchi. Si deve provvedere alla rivisitazione dell’attuale zonizzazione del territorio dei Parchi minimizzando o eliminando le aree a parco naturale vero e proprio (dove dovrà vigere il divieto di caccia riferito a zone limitate e circoscritte nelle quali la previsione del divieto ha un senso compiuto e logico) dalle altre aree, che ne costituiscono la parte maggiore, dove l’attività venatoria rientra tra quelle consentite pur se regolamentate. Il Piano faunistico, quindi, dovrà preoccuparsi di promuovere ed avviare concretamente, in una logica di visione comune del territorio, la revisione delle zonizzazioni e quindi dei Piani Territoriali di Coordinamento che ne costituiscono la pratica attuazione. Nel contempo si deve finalmente affrontare anche la problematica del controllo della selvaggina nelle aree a parco naturale sopracitate e nelle riserve naturali dove, pur mantenendo fermo il concetto di divieto generalizzato di attività venatoria, si deve iniziare quell’attività di gestione faunistica reale operando per abbattimenti di contenimento o di selezione di specie particolarmente difficili da gestire altrimenti o dannose per l’agricoltura e per l’ambiente naturale (cinghiale, ungulati, corvidi, nutrie,....).
Insomma, una proposta concreta ed oggettiva che deve essere tenuta in reale considerazione nella fase di revisione del Piano Faunistico Provinciale di Varese.

Luigi Roi
Presidente Federcaccia Varese
Il messaggio e pubblicato su Varesenews QUI ed è possibile inserire anche commenti.
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Re: Pericolosità degli animali in valle....

Messaggio da mauri »

RIMOZIONE IMMEDIATA di quasi tutte le ZONE di DIVIETO incluse le aree a PARCO NATURALE dei Parchi Regionali :shock: ; non è più possibile, infatti, disgiungere la gestione faunistico territoriale operata dagli ATC con la gestione parallela dei Consorzi dei Parchi. Si deve provvedere alla rivisitazione dell’attuale zonizzazione del territorio dei Parchi minimizzando o eliminando le aree a parco naturale vero e proprio


All'interno del PCdF lo status di "Parco naturale" compete a solo 3000 dei 5400 ettari della sua superficie, quindi poco più della metà. Tale Parco naturale, per quanto riguarda la Valganna, corrisponde al territorio della varie Riserve Naturali all'interno del Parco tra cui quella della "Martica-Chiusarella" ( 470 ha - solo il versante Valgannese ! ) e quella del "Lago di Ganna ( 100 ha - Lago di Ganna, zone finitime e Palude e prati del Pralugano )..
Esse rappresentano le sole "oasi" protette di tutto il territorio della Valganna-Valmarchirolo... Forse il 10% del territorio.
Non sembra proprio il caso che i cacciatori debbano avere accesso anche e "persino" in queste aree già di per sè molto limitate come estensione previo "mercanteggiamento"... . istituzionale tra associazioni venatorie ed Enti come descritto nella lettera sopracitata. :dotnknow: Poi vedete Voi Valgannesi.. :?
Saluti.
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Pier
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Re: Pericolosità degli animali in valle....

Messaggio da Pier »

Mauri, sai già cosa penso di tale faccenda.. :scratch:
Pier
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Re: Pericolosità degli animali in valle....

Messaggio da paoric »

Una risposta ai cacciatori
Caro Direttore,

leggendo la lettera del Sig. Roi mi sovviene una sola parola : allucinante. In sostanza il Sig. Roi evidenzia un aspetto importante che è l’antropizzazione del territorio. Però lo rigira ad uso e consumo della associazione che rappresenta.

In sostanza si dice che a seguito di una continua evoluzione delle aree antropizzate, il territorio consentito alla caccia è in diminuzione (vero). La soluzione sarebbe quindi un’automatica conseguente riduzione delle zone di divieto, zone rappresentate principalmente da due categorizzazioni: i Parchi e le zone limitrofe alle aree urbane.

Anzi, in un territorio così fortemente antropizzato il Sig. Roi ci invita a provvedere alla rivisitazione dell’attuale zonizzazione del territorio dei Parchi minimizzando o eliminando le aree a parco naturale vero e proprio.

Potrei rispondere che idealmente la gestione della fauna nelle zone di protezione dovrebbe privilegiare gli aspetti culturali, scientifici ed estetici legati ad un utilizzo indiretto della fauna non soddisfare una esigua minoranza delle popolazione che preferisce andare in giro con il fucile in spalla.

Per esperienza posso riportare il discorso del Sig. Roi sulla Pineta di Tradate e Appiano.

Direttore vuole sapere cosa succederebbe al Parco Pineta di Tradate se venissero applicate le regole del Sig. Roi? Ho una mia personale visione:

- Destituzione di area protetta/Parco Naturale.

- Nelle zone limitrofe del ex-Parco cadrebbe il vincolo di edificabilità con conseguente erosione del territorio.

- Il Parco ora elemento didattico-culturale cardine della provincia diventerebbe popolato da cacciatori. Di conseguenza sarebbe pericoloso nonché controproducente organizzare visite guidate ed esplorazioni con i GEV e le Guardie del ex-Parco Pineta.

- La gente si disaffezionerebbe del Parco in quanto non più totalmente fruibile in sicurezza.

- L’elevato valore ambientale dell’area protetta cadrebbe inevitabilmente.

- Le specie migratorie (numerose negli oltre 3500 h del Parco Pineta) verrebbero praticamente azzerate. Sì perché io non credo che il moderno cacciatore sia intrinso di ferree regole etiche e guidato da regolamenti inflessibili. Frequentando in gioventù un poligono di tiro al volo ho inevitabilmente fatto conoscenza con molti cacciatori e i loro metodi erano a dir poco aberranti. Confido nelle nuove generazioni ma il linguaggio urlato e un po’ aggressivo del sig. Roi non mi fanno sperare bene (“ci spetta di diritto, “diamo a Cesare quel che è di Cesare”, “RIMOZIONE IMMEDIATA di quasi tutte le ZONE di DIVIETO” ). Leggendo la lettera viene quasi da pensare che il contradditorio non sia ammesso. E’ così, cosa aspettate ad attuarlo sembra gridare il Sig. Roi.

- Una minoranza esigua (i cacciatori) hanno ottenuto la distruzione di un’oasi naturale che produceva lavoro, ricchezza e rendeva appettibile il territorio Tradatese.

- Una maggioranza di cittadini ha perso la possibilità di fruire un’area del territorio pregiata, di elevata naturalità e ricca di fauna. Un’altra occasione persa per i nostri figli.

- Il Bird Watching sparirebbe nel Parco (peccato per la bellissime escursioni insieme ai volontari). Un’altra occasione nel creare un turismo naturalistico.

Vede Direttore, ho girato moltissimi Parchi naturali in Europa e in America del Nord ma certe porcate le ho viste fare solo da noi, vedo che alla soglia del 2011 per l’ambiente in Italia non c’è alcuna speranza.


4/03/2011
Felice Griffi, Tradate
Fonte Varesenews
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paoric
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Re: Pericolosità degli animali in valle....

Messaggio da paoric »

Sindaco a rischio schianto
Tutta colpa del cinghiale


VARESE (f.man.) Il cinghiale compare sulla carreggiata e per un pelo non impatta contro il sindaco. Così a Velate scattano le ricerche serrate della polizia locale, immediatamente allertata. L'ungulato risulta tuttora latitante, ma Attilio Fontana non si dà per vinto e lancia l'allarme preannunciando che chiederà l'intervento della Provincia: «Organizzeremo qualche battuta di caccia in più sul Campo dei Fiori».
Ironia a parte, questa volta il sindaco non la mette troppo sul ridere. Più che l'incidente diplomatico l'altra sera si è rischiato l'incidente con danno e feriti: «Lo dico seriamente - chiarisce - Mi sono spaventato sul serio, era enorme e si trovava a cinquanta metri dall'abitato». Fontana stava tornando a casa in serata, al buio, quando salendo per le strade di Velate si è accorto che c'era qualcosa di strano sulla strada. «Ho visto quest'ombra da lontano», racconta, «non riuscivo a capire cosa fosse, aveva come l'aspetto di un grosso cumulo di legna verso il margine della strada». Quando si è avvicinato, rallentando, ha visto che di legna non si trattava. «Mi sono accorto che era un cinghiale, ma aveva dimensioni veramente notevoli. Tra l'altro non è che sia scappato subito quando ha visto che mi stavo avvicinando, di certo non era terrorizzato». Il cinghiale infatti pare non essersi proprio spaventato per il passaggio dell'auto: è rimasto fermo dov'era nonostante i fari accesi che si dirigevano verso di lui. «Ho subito preso il telefono e ho chiamato i vigili per allertare sul pericolo, quello che mi ha preoccupato è che stavo passando da una strada confinante con i boschi ma vicinissima al centro. Se non l'avessi visto e gli fossi andato addosso credo avrei distrutto la macchina e mi sarei fatto molto male, sarà stato un cinghiale da un centinaio di chili. Non so cosa succederebbe se una bestia del genere arrivasse per le case del paese e una persona se lo trovasse davanti, bisogna fare qualcosa».
Nello specifico, Fontana ne parlerà in Provincia per allertare il nucleo faunistico e vedere di mettere al sicuro la cittadinanza che abita nella zona del Campo dei Fiori. Il problema della popolazione troppo numerosa di ungulati e di cinghiali in particolare è cosa già nota a Villa Recalcati, resta da verificare però se sia possibile intervenire con la caccia autorizzata proprio adesso, visto che la stagione ufficiale si è da poco conclusa e che anche il numero dei cinghiali in questo periodo dovrebbe risultare notevolmente ridotto.


Fonte laprovincia.it
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Re: Pericolosità degli animali in valle....

Messaggio da milena nasi benetti »

Come ben noto a tutti il punto focale e la principale contestazione del Piano Faunistico attuale è la palesemente errata determinazione dell’effettiva superficie di Territorio Agro Silvo Pastorale realmente disponibile in Provincia di Varese e, di conseguenza, l’abnorme percentuale di territorio sottratto all’attività venatoria che va molto aldilà di quel’ipotetico 30% che ne dovrebbe rappresentare l’estensione massima. Infatti, nel computo delle percentuali di territorio protetto, vanno ricomprese le porzioni del territorio dei parchi ove sia vietata l’attività venato CUT-//
A parte la selva di parole, queste sì di un intrico disumano, che rende difficile anche solo comprendere il pensiero che ci sta dietro, questo è il più lampante esempio di quanto sostenevo nel mio post precedente: siccome lo spazio a vocazione silvo pastorale che rimane è troppo poco, togliamo i vincoi che proteggono le zone naturali, in modo che ne risulti di più.
A me pare un principio insensato, come, per inciso, quello del piano provinciale che consente di spianare una collina a Cantello, per "riqualificare" una cava (la Italinerti) che è diventata una voragine, permettendo all'operatore di ricavarne, comunque, 2 milioni di metri cubi di ghiaia e sabbia da vendere agli svizzeri! Se tanto mi dà tanto, non mi stupirebbe che il rimedio proposto venisse accettato con entusiasmo dai capoccioni della provincia.
"gli Dei accecano coloro che vogliono perdere" dicevano gli antichi, urgono cani guida per tutti! :help:
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paoric
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Re: Pericolosità degli animali in valle....

Messaggio da paoric »

La caccia non è uno sport


Egr. direttore,
ogni anno nel nostro Paese i cacciatori uccidono oltre 150 milioni di animali. Quelli più fortunati muoiono subito, mentre altri rimangono feriti e, nascosti, agonizzano per ore prima di morire tra atroci sofferenze.

La caccia provoca anche la morte di decine di persone, cacciatori stessi ma anche turisti, escursionisti, raccoglitori di funghi, amanti della montagna o bambini scambiati per fagiani o cinghiali.
Nell’ultima stagione venatoria i cacciatori, avvezzi a sparare a tutto ciò che si muove, hanno provocato la morte di 50 persone e il ferimento di 94 (alcune delle quali sono finite sulla sedia a rotelle) e un numero imprecisato di cani da riporto uccisi per errore.
La caccia, inoltre, inquina: ogni anno gli 800 mila cacciatori disperdono nei boschi, nei prati e sulle montagne tonnellate di piombo delle loro cartucce e bossoli di plastica.
I ripopolamenti indiscriminati di animali, spesso non autoctoni, provocano inoltre danni enormi all’agricoltura e all’ecosistema: basti pensare all’immissione di cinghiali provenienti dai Paesi dell’Est Europa, più grandi e prolifici di quelli italiani oramai sterminati.
...E non chiamiamola sport. Lo sport presuppone competizione ad armi pari, lealtà e spirito agonistico. Cosa c’è di nobile nello sparare a un uccellino indifeso? Provino i nostri coraggiosi cacciatori a combattere a mani nude contro un leone e poi ne riparliamo.
Ci battiamo affinché questa pratica, retaggio di un passato remoto quando la caccia era necessaria per la sopravvivenza mentre ora altro non è che un passatempo sanguinario e un business per i venditori di armi, sia bandita per sempre dall’Italia e da tutti i paesi che si ritengono civili.

Grazie per l'ospitalità e cordiali saluti.
7/03/2011
Gianfredo Ruggiero, Presidente del Circolo Culturale Excalibur

fonte Varesenews.it
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Re: Pericolosità degli animali in valle....

Messaggio da milena nasi benetti »

Ci battiamo affinché questa pratica, retaggio di un passato remoto quando la caccia era necessaria per la sopravvivenza mentre ora altro non è che un passatempo sanguinario e un business per i venditori di armi, sia bandita per sempre dall’Italia e da tutti i paesi che si ritengono civili.
Ed ecco affiorare il secondo pilastro per le dissennate pretese dei cacciatori: le armi.
Non mi soffermerò sul ben noto parallelismo fra le armi e i genitali nella percezione dei fanatici della doppietta (absit iniuria verbis, dicevano i latini :evil5: ) ma intendo dire che la lobby dei fabbricanti di armi è molto potente e ascoltata.
Poi ci sarà chi tirerà fuori il problema delle armerie, dell'abbigliamento specifico e di tutto l'indotto che occupa n." millemila" bravi lavoratori, che rimarrebbero sul lastrico e bla bla bla e cercano di aver quadrato il cerchio.
milanes61
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Re: Pericolosità degli animali in valle....

Messaggio da milanes61 »

Penso che ci sia vasta esperienza di bla bla in molti settori della nostra società.
Il precedente post ne è un esempio eloquente, soprattutto quando scade nell' insulto un po patetico, di quelli che si sparano* durante le riunioni di associazione per cercare di rompere la noia della continua ripetizione dei soliti slogan triti e ritriti.


*oddio ho detto "sparano", sarò sicuramente uno pagato dalle lobby dei fabbricanti di armi! :nono:

PS. non sono un cacciatore ne io ne i miei parenti, pratico con una certa costanza solo lo sterminio delle zanzare durante il periodo estivo. Non possiedo armi e non le vendo. Così, giusto per chiarire.

PS2 Non capisco perchè ho fatto tutte quelle precisazioni nel precedente post scriptum**, forse se possedessi una pistola o un fucile da tiro a segno non sarei abilitato a parlare o scrivere qui e verrei insultato schernendo le dimensioni del mio pisello?

** visto che scrivo anche io qualcosa in latiino? :lol:
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lampo
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Re: Pericolosità degli animali in valle....

Messaggio da lampo »

io possiedo regolare porto d'armi, una carabina ed una pistola, però il post di Milena non mi ha offeso per nulla :dotnknow:
E' vero invece che quella dei cacciatori sia una lobby, spalleggiata certamente anche da "tutto" ciò che circonda il mondo di chi pratica questo sport(???).
Lei ha infatti specificato i soggetti, non ha generalizzato.
Suvvia... :bere:
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(K. W. L. von Metternich-Winneburg) click click1 click2
Emi
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Re: Pericolosità degli animali in valle....

Messaggio da Emi »

Ma dove sta andando questa discussione? Vogliamo citare Karl Marx e le sue giuste precisazioni sul ruolo delle armi nell'andazzo del mondo? Una delle poche cose su cui si può dargli ragione totalmente, tra l'altro?

STOP. La mia "citazione" non è di carattere politico ma culturale. Dio ci scampi da certe idee mal interpretate. :!:
Un cretino è un cretino,
cento cretini son cento cretini,
ma diecimila cretini sono una forza storica.

Leo Longanesi
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