Vetrata nella Badia di Ganna
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Vetrata nella Badia di Ganna
Ciao,
tempo fa ho accompagnato una persona, non di queste parti, a fare un giro in Valganna e siamo entrati anche nella Badia.
Trascuriamo il fatto che mi ha fatto notare lei alcuni particolari interessanti che neanche conoscevo Veniamo al punto di questa discussione:
ho visto che sopra l'altare c'è una bella vetrata (foto).
Sapete per caso dirmi se è una vetrata originale di qualche valore storico ?
Oppure se è una vetrata moderna non rilevante ?
Oppure ancora, se è una vetrata moderna, ma rifacimento di un disegno più vecchio?
Insomma, qualche informazione al riguardo...
Grazie 1000.
Wal
tempo fa ho accompagnato una persona, non di queste parti, a fare un giro in Valganna e siamo entrati anche nella Badia.
Trascuriamo il fatto che mi ha fatto notare lei alcuni particolari interessanti che neanche conoscevo Veniamo al punto di questa discussione:
ho visto che sopra l'altare c'è una bella vetrata (foto).
Sapete per caso dirmi se è una vetrata originale di qualche valore storico ?
Oppure se è una vetrata moderna non rilevante ?
Oppure ancora, se è una vetrata moderna, ma rifacimento di un disegno più vecchio?
Insomma, qualche informazione al riguardo...
Grazie 1000.
Wal
- paoric
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Re: Vetrata nella Badia di Ganna
qui urge un "prete" per saperne di più...
Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa andare bene come sei. Vivi come credi. Fai cosa ti dice il cuore…ciò che vuoi…. una vita è un’opera di teatro che non ha prove iniziali. Canta, ridi, balla, ama….e vivi intensamente ogni momento della tua vita…. Prima che cali il sipario e l’opera finisca senza applausi. (Charlie Chaplin)
Re: Vetrata nella Badia di Ganna
mah...per quel che vale il mio modesto parere di critico d'arte,a me sembra un rifacimento post moderno che nulla a che fare con l'antichità e con l'epoca della badia,poi magari mi sbaglio....
SE NON FAI PARTE DELLA SOLUZIONE VUOL DIRE CHE SEI PARTE DEL PROBLEMA....(la mia prof di matematica)
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Re: Vetrata nella Badia di Ganna
Credo anch'io....
Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa andare bene come sei. Vivi come credi. Fai cosa ti dice il cuore…ciò che vuoi…. una vita è un’opera di teatro che non ha prove iniziali. Canta, ridi, balla, ama….e vivi intensamente ogni momento della tua vita…. Prima che cali il sipario e l’opera finisca senza applausi. (Charlie Chaplin)
Re: Vetrata nella Badia di Ganna
la storia della badia è ricca di eventi che narrano distruzioni e ricostruzioni oltre numerosissimi cambi di proprietà,quindi è possibile che la vetrata sia stata rifatta e neppure tanto cristianamente,si sa che de gustibus...al proposito ho trovato questo articolo:
Il Priore don Giuseppe Bernasconi
(1896-1933), uomo raccolto e di studio, oltre
ad alcuni lavori, non sempre felici
(pavimentazione della chiesa, due affreschi del
Poloni ai fianchi dell'altare, sopraelevamento
di due archi per sistemarvi il pulpito e
riordinamento della casa parrocchiale), si
dedicò alle ricerche storiche abbozzando un
lavoro non disprezzabile anche se poco critico.
A lui soprattutto si deve il bel concerto
di campane che nel 1901, vinto il primo
premio all'esposizione di Varese, sostituì le
due piccole ed antiche della torre di Ganna.
Nello stesso tempo, attorno al
1900, l'allora bibliotecario dell'Ambrosiana
Mons. Achille Ratti (Pio XI d.v.m.), recatosi a
Moncalieri, scoprì l'autentica del Privilegio di
Arnolfo III per la chiesa di San Gemolo e di
essa di interessò con uno studio diplomatico,
che pubblicò nella collana dell'Archivio Storico
Lombardo nel 1901, dal titolo Bolla
arcivescovile milanese a Moncalieri e una
leggenda inedita di San Gemolo a Ganna.
Delle relazioni tra il futuro papa e il Priore ci
rimane solo una breve lettera nella quale
chiede il testo del martirologio assicurandone
la restituzione.
Dopo il breve priorato di don Angelo
Pozzi (1934-1935) e due anni di sede vacante,
giunse a Ganna don Francesco Galli (1937-
1953) già benemerito per le ricerche di
Sant'Imerio, compagno di San Gemolo,
Il Priore don Giuseppe Bernasconi
(1896-1933), uomo raccolto e di studio, oltre
ad alcuni lavori, non sempre felici
(pavimentazione della chiesa, due affreschi del
Poloni ai fianchi dell'altare, sopraelevamento
di due archi per sistemarvi il pulpito e
riordinamento della casa parrocchiale), si
dedicò alle ricerche storiche abbozzando un
lavoro non disprezzabile anche se poco critico.
A lui soprattutto si deve il bel concerto
di campane che nel 1901, vinto il primo
premio all'esposizione di Varese, sostituì le
due piccole ed antiche della torre di Ganna.
Nello stesso tempo, attorno al
1900, l'allora bibliotecario dell'Ambrosiana
Mons. Achille Ratti (Pio XI d.v.m.), recatosi a
Moncalieri, scoprì l'autentica del Privilegio di
Arnolfo III per la chiesa di San Gemolo e di
essa di interessò con uno studio diplomatico,
che pubblicò nella collana dell'Archivio Storico
Lombardo nel 1901, dal titolo Bolla
arcivescovile milanese a Moncalieri e una
leggenda inedita di San Gemolo a Ganna.
Delle relazioni tra il futuro papa e il Priore ci
rimane solo una breve lettera nella quale
chiede il testo del martirologio assicurandone
la restituzione.
Dopo il breve priorato di don Angelo
Pozzi (1934-1935) e due anni di sede vacante,
giunse a Ganna don Francesco Galli (1937-
1953) già benemerito per le ricerche di
Sant'Imerio, compagno di San Gemolo,
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Re: Vetrata nella Badia di Ganna
Grazie Emilio
Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa andare bene come sei. Vivi come credi. Fai cosa ti dice il cuore…ciò che vuoi…. una vita è un’opera di teatro che non ha prove iniziali. Canta, ridi, balla, ama….e vivi intensamente ogni momento della tua vita…. Prima che cali il sipario e l’opera finisca senza applausi. (Charlie Chaplin)
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Re: Vetrata nella Badia di Ganna
Certo che il simbolo della piramide con l'occhio al centro della vetrata è abbastanza intrigante...
Se andiamo a vedere alcuni significati attribuiti a questo simbolo, potremmo scrivere un nuovo thriller tipo Codice da Vinci, ambientato nella Badia di Ganna invece che in una cattedrale d'oltralpe: il "delta luminoso" o "piramide del controllo" o "l'occhio che tutto vede" fu utilizzato a partire dal 1776 dall'Ordine degli Illuminati che come principio indicava: "tutte le religioni si fondano sull'impostura e le chimere, che tutte finiscono per rendere l'uomo debole, strisciante e superstizioso, che tutto, nel mondo, è materia e che Dio e il mondo non sono che un'unica cosa".
Su questo simbolo, presente anche sulla banconota da un dollaro americano, sono state scritte pagine a sproposito richiamando esoterismo, massoneria e attribuendogli addirittura un'origine satanica.
In realtà il simbolo ha radici molto più antiche, sicuramente utilizzato dall'iconografia cristiana, che riprendendo l'ancor più antico simbolo ebreo, raffigurante il solo occhio umano (ma usato in precedenza anche dai babilonesi) lo inserisce all'interno di una piramide, rappresentando così la Santa Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo e l'occhio, il Dio che tutto vede (onniveggente).
Credo proprio che l'ispirazione della vetrata sia da ricondurre a quest'ultima ipotesi, per cui... nessun nuovo best seller all'orizzonte!
Se andiamo a vedere alcuni significati attribuiti a questo simbolo, potremmo scrivere un nuovo thriller tipo Codice da Vinci, ambientato nella Badia di Ganna invece che in una cattedrale d'oltralpe: il "delta luminoso" o "piramide del controllo" o "l'occhio che tutto vede" fu utilizzato a partire dal 1776 dall'Ordine degli Illuminati che come principio indicava: "tutte le religioni si fondano sull'impostura e le chimere, che tutte finiscono per rendere l'uomo debole, strisciante e superstizioso, che tutto, nel mondo, è materia e che Dio e il mondo non sono che un'unica cosa".
Su questo simbolo, presente anche sulla banconota da un dollaro americano, sono state scritte pagine a sproposito richiamando esoterismo, massoneria e attribuendogli addirittura un'origine satanica.
In realtà il simbolo ha radici molto più antiche, sicuramente utilizzato dall'iconografia cristiana, che riprendendo l'ancor più antico simbolo ebreo, raffigurante il solo occhio umano (ma usato in precedenza anche dai babilonesi) lo inserisce all'interno di una piramide, rappresentando così la Santa Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo e l'occhio, il Dio che tutto vede (onniveggente).
Credo proprio che l'ispirazione della vetrata sia da ricondurre a quest'ultima ipotesi, per cui... nessun nuovo best seller all'orizzonte!
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Re: Vetrata nella Badia di Ganna
L'occhio ....l'occhio che tutto vede e osserva...
Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa andare bene come sei. Vivi come credi. Fai cosa ti dice il cuore…ciò che vuoi…. una vita è un’opera di teatro che non ha prove iniziali. Canta, ridi, balla, ama….e vivi intensamente ogni momento della tua vita…. Prima che cali il sipario e l’opera finisca senza applausi. (Charlie Chaplin)
Re: Vetrata nella Badia di Ganna
L'abside antica della chiesa e l'altare esistente furono demoliti durante i primi anni del 1600 e ricostruiti poco dopo. Quindi anche la vetrata direi che risale a quel periodo.
Mary
Re: Vetrata nella Badia di Ganna
Grazie a tutti per i contributi.
Se vengo a sapere qualcosa di più, posterò qui.
Se vengo a sapere qualcosa di più, posterò qui.
Re: Vetrata nella Badia di Ganna
Argomento interessante, è vero. Avevo notato anch'io la "stranezza" durante la mia prima visita in Badia, ma senza darle peso perchè lo stesso "occhio" appare anche in molte altre chiese. Ma, come spesso capita, si rischia di cadere - come ricordato sopra - nei trappoloni del "codice da Vinci" e similari.
Magari qualche documento rinvenibile in Badia potrebbe riportare la data del lavoro. Chissà.
Magari qualche documento rinvenibile in Badia potrebbe riportare la data del lavoro. Chissà.
Un cretino è un cretino,
cento cretini son cento cretini,
ma diecimila cretini sono una forza storica.
Leo Longanesi
cento cretini son cento cretini,
ma diecimila cretini sono una forza storica.
Leo Longanesi