CENNI STORICI DELLA CHIESA SAN CARLO
San Carlo è una delle due chiese barocche del luinese ( San Giuseppe a Luino ), chiusa al culto dopo la costruzione della nuova parrocchiale.
La facciata nelle sue linee , se pur lontanamente,ci conduce alla mano di un grande architetto che ne curò il progetto: Francesco Maria Richini ( Milano 1584 – 1658 ). Allievo di Lorenzo Binago lo si può considerare il maggiore architetto milanese del Seicento. Oltre a disegnare la prima planimetria della città di Milano presentò due progetti per la facciata del Duomo di cui divenne nel 1605 capo maestro.
Tra le sue opere maggiori sono da ricordare la chiesa e il seminario di San Carlo ad Arona, la chiesa di San Benedetto a Crema , i palazzi Annoni e Durini a Milano.
Il progetto, delineato nella Curia di Milano, approvato dal responsabile mons. Magenta venne modificato in corso d’opera e realizzato su un’area in gran parte di proprietà di diverse istituzioni religiose ( Chiesa Parrocchiale di S. Pietro nella terra di Luino, oratorio di Castendallo, Ospedale Maggiore di Milano, Monastero di S. Pellaggia di Milano ). La nuova chiesa fu visitata nel dicembre del 1618 dal vicario che decretò essere stata costruita come previsto dal disegno nonostante, per mancanza di fondi e di manodopera specializzata, molte opere non vennero eseguite: “ eos… ornatus, quos peritus Architectus in suo typo expresserat, quod paupertas hominum illius Loci id non patiebatur”.
La facciata caratterizzata da due semicolonne, mantiene tutti gli elementi architettonici che la compongono, nonostante le ingiurie del tempo abbiamo lasciato evidenti segni di degrado.
Della facciata, sono andati persi i due affreschi laterali, uno dei quali raffigurava San Carlo, mentre ben conservata è la lunetta che rappresenta la Madonna col Bambino e San Giovannino.
All’interno l’umidità e la fioritura di muffe fanno da fondo alle crepe, assai evidenti.
Dopo oltre tre secoli , nel 1965 si decise di abbandonare San Carlo e costruire la nuova parrocchiale. Rimossi, oltre ad alcune opere di decorazione, l’altare e anche il bellissimo organo, la chiesa iniziò a scivolare verso una lenta e costante decadenza.
Costruita alla fine del Cinquecento, la chiesa dedicata a S. Carlo presenta, al suo interno, soluzioni architettoniche alquanto originali. L'antica parrocchiale, posta all'esterno del centro abitato, è stata realizzata intorno all'XI secolo. In seguito l'edificio ha subìto modifiche, una sopraelevazione e interventi alla facciata ma la struttura romanica originaria non è stata danneggiata
L’ edificio è da attribuirsi al 1500 costruito su progetto di Pellegrino Tribaldi; la facciata è del 1618 ed è opera di Francesco Maria Richini; Venne ultimata nel 1634 e costruita su volere di S. Carlo Borromeo che in occasione di una visita pastorale notò che gli abitati di Grantola e Mesenzana non disponevano di un luogo di preghiera adeguato ma utilizzavano entrambi la chiesa di S. Pietro posta in mezzo ai due paesi.
Nel 1748, durante la visita pastorale dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli, il clero nella parrocchia di San Carlo di Grantola era costituito dal solo parroco e da un altro sacerdote residente; per il popolo, che assommava a 180 anime complessive, di cui 118 comunicati, era istituita la scuola della dottrina cristiana; nella parrocchiale era costituita la confraternita del Santissimo Sacramento, eretta dall’arcivescovo Carlo Borromeo nel 1574. Nel territorio della parrocchia, oltre alla chiesa di San Carlo, che all’epoca svolgeva funzioni parrocchiali, esisteva la chiesa già parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo.
