Marzio / Boarezzo, viaggio nel paese di Babbo Natale

[paoric]

Vi lascio il link dove poter leggere questa bella storia persa nel tempo tra Marzio e Boarezzo.

Un grazie ad Andrea Camurani

Con questo articolo auguro a tutti Buon Natale.

Paolo

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[gigilugi]

Bellissimi.
Io devo averne in giro ancora qualcuno, (ricordo l'asinello rosso che si vede anche in una delle foto)
e so che mia nonna ne aveva uno che sulla base aveva i segni 1 X 2
e lo usava per fare la schedina del totocalcio.
Altri tempi.

Ma la storia non la sapevo.
Grazie

[paoric]

A te Luigi, se riesci a fare la foto e pubblicarla qui non sarebbe male!

Grazie, ciao Auguri !

[Emi]

Bellissimo articolo... Quante belle cose nascondono le pieghe della nostra storia...

[Peppo]

bellissimo articolo!

[riki56]

Molto bello perché anche a Boa diverse famiglie erano "impegnate" in questa attività, chi assemblava pezzi dei singoli personaggi che chiamavamo famigliarmente "I GIUPITT DU VALENZA" e chi come la mitica zia Virginia, con una manualità eccezionale dipingeva i singoli pezzi sopratutto faccine che disposte su apposite rastrelliere, velocemente una dopo l'altra gli faceva assumere espressioni tutte diverse poiché legate alla manualità del momento. DAVVERO UN BELLISSIMO RICORDO!

[paoric]

Grazie per il tuo ricordo Riccardo.

[quilla]

Sono sempre stata affascinata da questi piccoli animaletti di legno che sembrano quasi animarsi sotto il lieve tocco delle dita, ma solo da poco tempo ho scoperto che venivano fabbricati in questa zona. Da piccola mi ricordo avevo Pinocchio, ma ancora oggi ho un cagnolino che assomiglia alla Pimpa
Molto bello l'articolo di Camurani, una storia vera che sembra una favola!

[grazia cheru]

letto in ritardo ,ma fantastico questo articolo.colgo l'occasione per augurare a tutti gli amici di "Valganna info" i miei piu' caldi auguri per un felice anno nuovo

[Susi]

Un grazie davvero di cuore ad Andrea. Il tutto peraltro è nato tra una chiacchiera e l'altra mentre gustavamo i panigacci....." ma lo sai che qui a Boarezzo e a Marzio, si assemblavano gli animaletti di legno ... eh, si ....le donne del paese oltre a lavorare nei campi, ad accudire mucche e capre, a lavorare in filanda, all'Albergo Piambello, al Villaggio Alpino e nelle ville dei villeggianti, mettevano insieme pezzetto dopo pezzetto animaletti e soldatini..........". Io, bambina, alla fine degli anni '50, inizio anni '60 amavo entrare e, stranamente in silenzio,nella casa di Anita, Emilia, Mabelina e osservare mentre, sul loro grande tavolo, con abilità e velocità infilavano piccoli pezzetti colorati di legno eh........ecco che si materializzavano cani, zebre, cavalli, leoni, piccoli animali di legno grandi come un dito, con piccole orecchie di pelle e code che si muovevano in su ed in giù. Ultimo atto a casa di Ada e Virginia dove venivano perfezionati con maestria delle loro sapienti pennellate ed io lì a respirare il profumo di vernice, ad osservare le file di animaletti tutti uguali eppure tutti diversi. Ho imparato a farli muovere pigiando da sotto e la magia iniziava, un inchino, un no con la testa, una coda che scodinzolava e la fantasia aveva inizio ..........quante storie inventare al sapore di latte, di castagne e di ciliege selvatiche, quante favole create in un borgo che si prestava, già allora, ad essere lo scenario ideale per far cavalcare gnomi e folletti su quegli splendidi animaletti di legno. Memoria emotiva prima ancora che visiva, ricordi da raccontare a chi, come Andrea, ne ha colto, con sensibilità, il valore e l'esclusività..........per non dimenticare.
Susanna

[frenand]

Bellissimo articolo, mi ha fatto ricordare che ne avevo moltissimi di questi giochini. ( anni 1952/58)
Me li regalava ogni mese un'amica di mia mamma; si chiamava Elsa e veniva da Marzio.
La ricordo ancora per la gioia che mi procurava.
Buone feste a tutti

[paoric]

Bene, grazie per i vostri ricordi!

[Emi]

Una semplice riflessione.
A volte me lo chiedo... e spero che nell'intimo se lo chieda anche ognuno di voi...
E se qualcuno, non importa chi, ma comunque qualcuno, questo "passato" si sforzasse a renderlo ancora attuale? Vivo? Presente? E' bellissimo e commovente apprendere tutte queste cose, ma ogni tanto sarebbe anche bello riproporlo tal e quale, anzichè piangere i "bei tempi" (ma poi erano davvero così "belli"? si trattava comunque di un lavoro, che quasi sempre è sinonimo di fatica e stress se non lo si svolge con adeguata passione e dedizione), o no?
Boarezzo è un piccolo borgo con qualcosa di fiabesco, magico, e certi mestieri - come appunto questo! - sembrano fatti apposta per esso. Mi direte che è assurdo, improponibile, retorico, anacronistico, e vi do ragione... Ma non preferireste vedere i vostri figli, nipotini, ciginetti giochicchiare con questi graziosi e semplici arnesi con lo spirito semplice che la "baby" Susanna ci ha reso noto nel suo bel messaggio? O vogliamo davvero "rassegnarci" agli eventi (eventi che dovremmo dominare anzichè subire passivamente come automi) che ci vuole sempre più "tecnologici", anno dopo anno? Schiavetti di play-station, i-phone e via dicendo? Strumenti che, di fatto, potenzialmente annullano o sono in grado di annullare le differenze d'età? Come si fa essere, oggi, ancora bambini (come lo si era un tempo) con questi strumenti?
Lo so, forse sfondo una porta aperta e ri-scopro l'acqua calda, ma francamente non mi rassegno a piangere o veder piangere, con tutto il rispetto per il passato e le vicende ed emozioni umane...
Ma preferisco ancora ridere, o al limite mi accontento di un sorriso...

[Susi]

Condivido quanto scritto da Emi, sono convinta che ogni bambino al mondo abbia bisogno per crescere di fare il lavoro più bello che esista ovvero quello di giocare inventando, attingendo alla propria fantasia e creatività. Del resto quando come associazione Amici di Boarezzo abbiamo scelto di dedicare un 'intera settimana al mondo magico degli gnomi o lo scorso anno al giocattolo questo era il nostro intento ..........non tanto rimpiangere e ricordare un passato che giustamente era anche carico di fatiche e a volte di fame...del resto in quante parti del mondo ancora oggi sono calpestati i diritti dei bambini, ma proprio invitare genitori e bambini ad apprezzare il valore e la potenza del gioco sopratutto se condivisa, rimparare e questo sì, a giocare con i propri figli e con i bambini riconoscendo che si diventa più ricchi vicendevolmente.
Susanna

[ghirlavet]

Bellissimi i "gioppini"! Mio cugino ne aveva due o tre che gli invidiavo moltissimo. Se li portava a scuola, cosa che allora era proibitissima... altri tempi!
Sarebbe bello poter tornare ai tempi in cui i bambini giocavano con questi balocchi, ma credo che sia impossibile. Entrate un po' in un negozio di giocattoli e guardate quali sono i giochi attuali! Tutta robaccia made in China tipo mostri e personaggi di cartoni giapponesi. L'elettronica ha sostituito la fantasia e la televisione ha cancellato l'abilità manuale. Mia moglie, che insegna in una seconda elementare, ha fatto fatica a far ritagliare un alberello natalizio. Invece delle forbici sembrava che i bambini avessero usato una motosega! Per i piccoli di oggi colorare, disegnare e costruire sono solo una scocciatura che ruba tempo alla tele. Comunque un barlume di normalità infantile esiste ancora: qualche anno fa, al mare, ho tracciato nella sabbia una pista per biglie per mio figlio. In pochi minuti numerosi bambini di tutte le nazioni si sono avvicinati, affascinati da quel gioco sconosciuto ed estraneo! Forse non tutto è perduto...