Prendo spunto da queste battute per alcune personali riflessioni sulla fotografia:quilla ha scritto:paoric ha scritto:Vedrai che nel prossimo corso di Photoshop imparerai a mettere anche quello!!!peccato non aver avuto come sfondo un casolare tosacano con dei cipressi:
quando si scattava in analogico e si sviluppavano prima i negativi e in seguito si entrava in camera oscura per le stampe, si operava anche allora a mascherature, rifilatura d’immagine, sottoesposizioni, ecc, il tutto per migliorare lo scatto; va premesso che una brutta e banale foto restava e resta una brutta foto, un bello scatto, può essere migliorato in fase di stampa. Con l’avvento del digitale, la camera oscura è divenuta Photoshop (e affini), e questa più che la precedente è alla portata di tutti, per via della visualizzazione immediata degli interventi apportati allo scatto ( e quindi puoi operare a tentativi) , ed anche dei costi più contenuti (se sbagli cancelli con un passo indietro, nell’altra ti giocavi pacchi di carta fotografica). Con questi programmi puoi migliorare l’esposizione, saturare i colori, ritagliare una parte della foto, sino ad arrivare a snaturarne l’originale. Ma questo per me, non è fotografia, è un’altra cosa; ho visto un cielo bellissimo, lo stesso, su panorami diversi, ma questa non è fotografia, così, come se prendete qualsiasi rivista di moda e la sfogliate, l’incarnato delle modelle è tutto uguale, tutte con pelle liscia e levigata; solo se viene pubblicizzata una crema antirughe si potrà vedere una signora di mezza età con il suo viso al naturale; e non mi interessa che questo sia un ambito dell’ immagine con un elevato rientro commerciale, questa per me non è fotografia. Noi consideriamo tra le forme d’arte la pittura ed è definito artista l’autore che si è affermato, e che in maniera originale ha, nel corso della sua epoca, rappresentato la realtà. Se io imbratto una tela e dipingo, ho utilizzato lo stesso strumento, ma non posso definirmi un’artista; così è per la fotografia, che considero anch’essa una forma d’arte, ma lo diventa quando l’autore ha una visione particolare sulla realtà e questa gli viene riconosciuta da un numero importante di persone. Credo sia una bella aspirazione poter sbarcare il lunario facendo arte, in generale, ma soprattutto nel mondo della fotografia, la cosa è molto, molto complessa; da una parte fattori di arretratezza culturale che in alcune nazioni sono più accentuate, (la nostra), relegano la fotografia a una cosa di serie b, dove le considerazioni più benigne sono: “basta essere al posto giusto nel momento giusto” , oppure, “ certo se vai in posti belli” , oppure, “con la fotocamera che hai l’avrei fatta anch’ io”, e si potrebbe continuare, dall’ altra, in un secolo dove l’immagine televisiva ha soppiantato altre forme di comunicazione, non è semplice essere innovativi. Chiudo con un mio personale auspicio, rispetto ai miei scatti: più che la ricerca della bella foto mi piace pensare ad un progetto più ampio di un modo di raccontare la realtà (sia nel ritratto che nel paesaggio) e cioè, oltre che nel trasmettere qualche emozione, possa nel tempo quella foto identificarne anche l’ autore, anche in un ristretto ambito.
un saluto