No .. per fortuna no ... si fanno dei censimenti e si decide il numero di animali da abbattere ...
su quale sia il numero corretto e su come calcolarlo si possono avere e naturalmente si hanno opinioni differenti ...
riguardo al camoscio che da noi è presente in Val Veddasca e che frequenta sostanzialmente ambienti montani (quindi i prati al di sopra dei 1200 m, tranne in inverno quando scende nelle aree boschive) affermare che si modificano i regolamenti sulla caccia per limitare i danni all'agricoltura lo ritengo assurdo ...
Riguardo al cinghiale è stato sicuramente introdotto negli anni Settanta
cito da un testo, anche se un po' datato, della provincia di Varese che trovate
qui:
La ricomparsa del cinghiale in Provincia di Varese risale agli anni 1976-1978, a seguito di
immissioni di alcuni soggetti di sesso femminile, di provenienza toscana, nell'area del
Comprensorio Alpino di Caccia e, presumibilmente, di esemplari "ibridi" in Valcuvia -
Valtravaglia. La specie, nel corso dei due decenni successivi, ha ampliato notevolmente il
proprio areale, grazie agli elevati tassi riproduttivi che la caratterizzano, e risulta
attualmente presente su tutto il territorio montano, con le densità maggiori nell'Alto Luinese
e nella Valcuvia. Nel 1994 è stata stimata la presenza di circa 1200 capi nell'area della
Valcuvia - Valtravaglia e di circa 350 capi nella zona del Nord Verbano.
altra specie introdotta è il muflone, cito dallo stesso testo:
Il muflone è una specie alloctona originaria dei territori insulari (Corsica e Sardegna), che
è stata immessa nel territorio provinciale, a partire dal 1980, nel complesso montuoso
situato tra il bacino del Verbano e i solchi della Valcuvia e della Valtravaglia. La raccolta di
notizie riguardanti le fasi dell'immissione, ha permesso di quantificare in circa 15 individui il
numero di soggetti rilasciati nel corso di otto anni.
L'areale di attuale presenza della specie comprende le località di Pizzoni di Laveno, Pizzo
Cuvignone, Monte Nudo e San Martino; in particolare la porzione sud-occidentale di tale territorio (Pizzoni di Laveno e pendici del Pizzo Cuvignone) risulta quella maggiormente
frequentato dalla specie.
cervo, capriolo e camoscio hanno invece colonizzato la parte settentrionale della provincia autonomamente provenendo dalla Svizzera.
La crescita delle popolazioni, in mancanza di predatori, avviene in modo naturale. Ma non si possono escludere eventuali immissioni accidentali (come nel caso di un'altra specie l'ammotrago; trovate notizie
qui a pagina 40), o più o meno volute.