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Valmarchirolo 1564
Inviato: mar ago 30, 2011 1:49 pm
da gianfranco
Valmarchirolo Giugno 1564
Trascrivo, per comodità di lettura di tutti, un manoscritto dell’estate del 1564; si tratta della relazione di Antonio Maria Carabello inviato in Valmarchirolo – “… di dovermi trasferire, personalmente ai lochi di Ardena, Onago, Lavena, Qujà, Marchirolo, Arbizio , Fabiasio et Cunardo…”- per verificare e riferire agli organi competenti del Ducato di Milano sullo stato di queste comunità e in particolare sulla quantità e qualità dei rispettivi territori; conseguente alla richiesta fatta di riduzione delle tasse in ragione della povertà delle comunità e della scarsità dei raccolti - “ habbia da visitarli diligentemente con i lor territori et informarmi della qualità, quantità, natura et cavata d’essi con i loro confini et con certificarmi se in essi lochi vi sono traffichi o non vè ”.
La trascrizione la faccio a puntate ma nella sequenza esatta del percorso fatto dal visitatore.
Riferimenti Archivistici: ASMI Censo P.A. Cart. 2165
“ … Trovato Cunardo terra di essa Pieve de Valtravaglia in Valmarchirolo esser posta in monte non però molto alto, la quale è mal condizionata di case anguste et coperte in parte di paglia, habitata da povere persone le quali han solo per esercizio la cultura di terreni et il accudir bestiami: non è terra di passagio non ci sono traffichi ne artefici, ben molti d’essi son sforzati andare in Toscana come dicono et come ho inteso da vicini per guadagnarsi con tal mezzo il pane per se stessi et per le famiglie loro. La quantità del suo territorio conforme al perticato et misura de asciutto circa un ottavo, pascoli circa un terzo, bosco in monte poco più d’un quarto, il resto fra brughera, selva, zerbo et palude. L’aratorio et l’avidato a me par per il più terreno leggero, et che ha bisogno di molta grassa per farlo produrre, et sono sparsi in diversi pezzetti più parte in costa, et posti qua e la secondo che accade fra le selve qualche sito men aspro cosi i videggi sono in parte difficili da coltivare per la ertezza loro.
Confina da mezzodì con Bedero terra di Valcuvio mediante il fiume Lusascora che gira al piè della montagna sin al territorio della Ferera.
Da occidente confina con val de Grantola, et sempre di Travaglia verso la qual parte ladove finisce per il più son selve varie de arbori et boschi poco utili, o voglia dir pasturi, più in qua ci sono bene alcune belle campagnole d’honesto fondo fin sotto la terra in parte avidate.
Da settentrione confina col territorio di Fabiasco, terra medesimamente di val Marchirolo dalla qual banda dopo alcuni avatini e pratini in parte avidati, che sono intorno alle case ascendendo il monte vi sono boschi et selve pocho utili fin alultimo del termine.
Dall’oriente confina con Ghirla et Qujà terre pur di Marchirolo Pieve di Travaglia, et verso tali confini ci sono prati liscosi in parte et parte asciutti di qua e de la dal fiume sunominato, in somma ha poca pianura, anzi per il più è montuoso et in bona parte sterile, et di terreni leggeri et de tal qualità che merita veramente che segli habbia considerazione.
Re: Valmarchirolo 1564
Inviato: mar ago 30, 2011 2:14 pm
da paoric
Semplicemente FANTASTICO ! Riesci a scannerizzare o fare una foto al documento originale ? grazie mille che documento !
TUTTI I DOCUMENTI SONO STATI ALLEGATI IN ULTIMA PAGINA (edit 24/05/2023)
Re: Valmarchirolo 1564
Inviato: mar ago 30, 2011 4:34 pm
da gianfranco
Queste prime tre pagine corrispondono grossomodo a quanto trascritto, man mano che trascrivo il resto allego le pagine corrispondenti
Re: Valmarchirolo 1564
Inviato: mar ago 30, 2011 5:14 pm
da gigilugi
SENZA PAROLE
SEMPLICEMENTE SPETTACOLARE
GRAZIE
Re: Valmarchirolo 1564
Inviato: mar ago 30, 2011 5:58 pm
da paoric
Re: Valmarchirolo 1564
Inviato: mar ago 30, 2011 7:41 pm
da Peppo
caspita che documento!!!!!!!!!!!!!!!
Re: Valmarchirolo 1564
Inviato: mar ago 30, 2011 9:42 pm
da mauri
Trattasi veramente di un documento interessante! La descrizione conferma come il territorio Cunardese fosse poco redditizio dal pdv agricolo per i vari motivi esposti e storicamente condivisibili. Colpisce la descrizione del 1564 con i ricordi ed i relitti (attuali) delle coltivazioni, ad es. l"avidato" e sopratutto il "terreno leggero" calcareo e poco "grasso", del resto verificabile anche oggi, e le situazioni di disagio economico che ne sono derivate ai tempi! (Oggi il problema lo hanno risolto costruendo , nella zona pianeggiante delle valle, una miriade di capannoni)
Dalla descrizione dei confini cunardesi verso sud sembrerebbe di capire che, ai tempi, il Lisascora fosse ritenuto dal pdv geografico, come il principale fiume della valle e non, come oggi, un semplice affluente del Margorabbia.
(Riporto...Confina da mezzodì con Bedero terra di Valcuvia mediante il fiume Lusascora che gira al piè della montagna sin al territorio della Ferera.)
Comunque nella mappa catastale del 1722-24 presente nell'Archivio di Stato a Varese risulta chiaramente indicato il nome Margorabbia. (Fonte Polita G. Cunardo Attraverso la storia)
Le descrizioni dei territori, all'epoca, ai confini con specialmente Fabiasco "pratini ed avidati" e le "lische" verso Ghirla e Quijà, (Cugliate) mi sembrano più che "storicamente" calzanti e corrispondono alle precedenti descrizioni documentali già apparse relativamente al territorio in altri precedenti post del forum ed anche, con l'occhio storico, a quanto si vede oggi, vedi i Pianeggi da Cunardo verso Fabiasco oppure le zone, molto probabilmente ai tempi paludose, al confine tra la confluenza tra il Lisascora ed il Margorabbia sotto Raglio.
Ottima pubblicazione, veramente interessante! Alla Prossima!
Saluti.
Re: Valmarchirolo 1564
Inviato: mer ago 31, 2011 4:41 pm
da gianfranco
Prosegue il percorso del nostro visitatore prima con Fabiasco e poi Cugliate
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Fabiasco terra similmente della Valmarchirolo pieve de Valtravaglia , distante da Cunardo mediante una ascesa et discesa circa mezzo miglio: è posta a piè d’una montagna la quale guarda a settentrione: è piccola terra ………et di picol territorio quanto al lavorato, ma al paragon di Cunardo migliore a mio giudizio. Pur in essa non ci sono parimente traffichi ne essercizj alcuni fuor chel lavorio del terreno et che molti degli uomini come si è detto de quei de Cunardo vanno in Toscana.
La quantità del perticato del suo territorio como de sopra è in somma de pertiche 1755: la qualità et quantità del qual distanze sono queste; fra aratorio et avidato circa un quarto bosco in monte un sesto prato asciutto una nona parte selva una decimadesta il resto brugera pascoli , padule e zerbo.
Da mezzo di che e sotto la terra intorno ha parte prati, e parte campagna che si estende fin al piè del monte opposto sul quale sono i confini co’ Cunardo, benche dalla medesima banda de mezzodi confina anco in parte con Quya.
Da oriente confina col medesimo Quya terra della medesima valle campagna con campagna ronchetti con ronchetti.
Da occidente con la valle di Fontano in parte et in parte con Grantola l’una et l’altra pieve della Valtravaglia detta della squadra di mezzo et per la valle medesimamente verso occidente si stende un pezzo di campagna con alcuni viddeggi et alcuni prati asciutti.
Da settentrione, ove assorge il monte alto confina con el stesso Quya medesimamente la strada che va al prato della Nave, la campagnola certo per pocha che è, è assai bella et bona, ma per la maggior parte per esser dell’abbazia di Gana vien lavorata da massari che abitano in Quya et Marchirolo et il seminato è di segale quasi tutto dei videggi alcuni ce ne ha che son comodi da lavorare ma veramente la maggior parte sono come sogliono essere montagna difficili da lavorare per l’ertezza ove non possono andare buoi et posti fra i sassi che vi bisogna molta grassa a fargli produrre.
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Quya terra della medesma valle posta a piè della montagna che è volta settentrione distante da Fabiasco men di mezzo miglio ha le case in parte ruinate et coperte de paglia per il più sono quasi tutti massari della Abbazia di Gana dalla qual Abbazia è posseduta la maggior parte della campagna di esso luoco, non vi sono parimenti traffichi di sorta alcuna, non di carboni, non di calce, non di legna, non vetturano o fan condotte con carri, sol coltivano il terreno et tengono qualche bestiame per haver pasture et un poco di feno ma per povertà ne tengono meno di quello dovriano.
Il numero del perticato del suo territorio como di sopra si è in somma de pertiche 2646: del quale fra l’arativo et l’avidato è circa un sesto, pascoli circa altretanto, prati asciuti circa un quarto, il resto fra paludi selve e brughera, ha sen non pochi avidati, i quali sono verso Marchirolo et sotto le case inclinandosi alla campagna et alcuni ronchetti a dirimpetto d’essa terra, a piè del monte opposito si che fa poco vino e tristo, che quantunque essi ronchetti siano nel territorio di Quya pur son goduti da genti d’altre terre e sono di malissimo fondo.
La campagna si estende nella valle et è quasi tutta seminata a segale, ha prati assai asciutti e liscosi distesi quasi tutti per la valle lungo la strada che va a Varese et anco più basso, parte dei quali si segano sol una volta l’anno se la stagione non va più che molla.
Scendono alcuni torrenti nei confini tre esso Quya e Marchirolo che guastano ogni anno secondo si può veder alcuni vignati et qualche parte della campagna in più lochi che gli porta veramente gran danno.
Da oriente confina con Marchirolo in parte et in parte con Cuasso terra della Pieve di Arcisate passando la valle et ascendendo il monte opposito.
Da occidente et mezzodi confina con Fabiasco sunominato.
Da settentrione che è verso la montagna dove è attaccata la terra confina in cima al monte con Marchirolo et Arbizio da man dritta, da sinistra con Fabiasco et Montegrino perché in cima vien ad essere circondato dalli confini di tutte queste terre.”
Re: Valmarchirolo 1564
Inviato: mer ago 31, 2011 5:21 pm
da paoric
Mannaggia...chissà cosa vedeva con i suoi occhi!!!!
Re: Valmarchirolo 1564
Inviato: mer ago 31, 2011 7:03 pm
da gianfranco
Credo tante sofferenze e fatiche ma anche molta voglia di andare avanti. Infatti ci hanno portato fino ad oggi
Re: Valmarchirolo 1564
Inviato: ven set 02, 2011 6:58 pm
da gianfranco
Siamo arrivati a Marchirolo, ma il percorso continua.....
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Marchirolo terra similmente della valle denominata da esso, è distante da Quya circa mezzo miglio a costa alla montagna medesima la quale gli assorge da dietro si alza verso settentrione pregando però all’oriente, la qual montagna è stretta se ben è alta, non ci son traffichi ne essercizi come ne anco nelle antedette, sol vanno in Toscana per guadagnarsi qualche cosa. Tengono qualche bestiame ma difficilmente possono nutrirlo l’inverno per non aver fieni che misero non ne hanno ne boni ne tristi se non pochissimi.
Il numero del perticato del suo territorio como di sopra si è in somma de pertiche 3732, del qual fra l’arativo e l’avidato è circa un sesto i pascoli circa i due terzi, prati asciuti circa un duodecimo il resto boschine, brughere e selva, essa campagna nella medesima valle non molto larga per esser posta fra l’uno e l’altro monte ma si estende per il lungo un pezzo, et è assai bella se non che in più bande da tre o quattro torrenti che scendono dalla montagna de qua et de la vien guastata spesso, come ho visto io adesso. Ha pochi vignati et difficili da culturare per il più et poco fruttuosi per esser in terreno tristo se non quanto con la grassa si sforzano, i più belli verso Quya da man dritta et verso Arbizio da sinistra alla costa del monte.
Dall’oriente estivo confina in parte con un loco detto Amarzi territorio di Lavena, et nel resto con Arbizio terra della medesima valle tanto rispetto a i lavorati quanto alla montagna de esso Arbizio, la qual va tanto ascendendo in acuto che lasciato in mezzo et più basso questa de Marchirolo si giunge con quella de Quya, si che da settentrione resta chiuso il suo confine intorno dalla montagna de Arbizio et di Quya così ho detto et essa montagna di Marchirolo si è fin al mezzo solamente selvosa e da li in su pascolenta et deserta.
Da occidente confina con Quya sudetto ma pregando in parte al mezzo dì e passando la valle e assorgendo al monte opposito, ove si stende un pezzo il territorio d’esso Marchirolo, et il qual monte è quasi tutto incolto et all’inverso, ma solo ha pasture et selve fuor che al piè alla parte più bassa dove ha qualche campagnola et alcuni ronchetti.
Da mezo dì si confina come ho detto, qui sopra in parte, con Quya et nel resto con Brosino et con Cuasso al monte l’un di detta pieve di Travaglia et val Marchirolo l’altro della pieve di Arcisate.
Ecco le foto del documento.
Foto9.jpg
Foto10.jpg
Re: Valmarchirolo 1564
Inviato: ven set 02, 2011 10:10 pm
da mauri
Molto interessante anche la descrizione del tragitto Cunardo-Fabiasco, che comunque misura ben più di mezzo miglio attualmente...figuriamoci allora..con le ultime case di Cunardo che probabilmente non arrivavano al di sopra dell'attuale Municipio e le prime case di Fabiasco all'inizio della attuale, verso nord, via per Cunardo..
Sul fatto che il coltivato sia stato ai tempi migliore rispetto a quello di Cunardo..possono avere influito solo fattori umani ma non climatici o dovuti all'esposizione..tutt'altro. Comunque oggi come oggi non si direbbe. Ma ovviamente bisognava verificare ai tempi.
Nel precedente messaggio relativo a Cunardo si cita in merito la zona non essere "terra di passaggi"... E' vero che nel 1564 ormai gli splendori della Badia di Ganna come "ospizio" di pellegrini erano ormai passati, anzi ormai eravamo al pieno declino della struttura in senso economico.. (teniamo conto che allora Raglio fraz. di Cunardo rappresentava lo "snodo viabilistico" delle valle in direzione nord-sud, essendo il fondovalle allora paludoso e poco agevolmente transitabile..) ma a me risulta, dati storici alla mano, che anche allora la Valganna rappresentasse comunque una sia pur "non affollatissima" via di transito tra il nord Europa e l'Italia pervtaffici commerciali ed i sempre presenti "pellegrinaggi".
Penso che le interessanti citazioni del manoscritto in questione vadano, comunque, "soppesate" ed attualizzate al di là delle impressioni personali dell'autore. (Comunque mi sarebbe piaciuto essere al suo posto per vedere come era la Valganna ai tempi.
)
Grazie moltissimo, complimenti, ed avanti così ...al collega di forum per le "preziosissime" informazioni. Alla prossima!
Saluti.
Re: Valmarchirolo 1564
Inviato: ven set 02, 2011 10:17 pm
da paoric
mauri ha scritto:
dell'autore. (Comunque mi sarebbe piaciuto essere al suo posto per vedere come era la Valganna ai tempi.
)
Non dirlo a me!! Anzi adesso volo a letto che magari me la sogno!!! Almeno quello...
Re: Valmarchirolo 1564
Inviato: sab set 03, 2011 2:15 pm
da gianfranco
E' evidente che il Carabello è spannometrico sulle distanze, il mezzo miglio si ripete oltre che tra Cunardo e fabiascco anche tra Fabiasco e Cugliate ma pure tra Cugliate e Marchirolo.
Per sua fortuna non siamo in grado di valutare le sue stime per le diverse qualità di terreni, per non correre rischi infatti i quarti,sesti, dodicesimi ecc sono sempre preceduti da un bel CIRCA, poveraccio cosa poteva fare di meglio........
Re: Valmarchirolo 1564
Inviato: sab set 03, 2011 8:20 pm
da mauri
L'imprecisione "spannometrica" del Carabello è scusabilissima e non inficia minimamente la "stupenda", almeno per me, validità della Sua interessantissima descrizione delle zone, specialmente quelle più famigliari come Cunardo e limitrofe.
Il mio appunto non voleva essere una critica ma solo una precisazione..Per il resto..tanti ringraziamenti a Te per le preziose informazioni fornite ed..avanti così..
Saluti.