IL CAMMINO VALGANNESE DALLE BETTOLE A GHIRLA
Moderatori: quilla, Parsifal, gigilugi
IL CAMMINO VALGANNESE DALLE BETTOLE A GHIRLA
Cari amici con questo post metterò a disposizione parte
di foto che ho scattato 2 anni fà durante una delle mie
passeggiate tra Varese e Ghirla, il motivo è tanto semplice
quanto ovvio, ripercorrere OGGI lo stesso percorso
(dove possibile) che faceva il simpatico tramvetto,
partendo però non proprio da Varese centro ma
dalle Bettole alle porte proprio della Valganna....
Le Bettole anno 2005.............
Appena dietro le Bettole si può vedere il piccolo giardino dove c'erano i binari.....
Ed ecco un meraviglioso tutto indietro al 1906!!!!!!!!
Stesso scatto +/- verso la fine carriera della Tramvia anni 50....
Ora è difficile se non impossibile spiegare a parole o
con immagini il percorso che faceva il tram dalle Bettole
per entrare in Valganna, se fate a piedi la strada vi troverete
in un mare di .......... cemento....l'unico punto dove ho "trovato"
qualcosa è davanti agli ex Vini Benzi (avete presente?)
praticamente scendendo da Varese se guardate a sinistra
(proprio di fronte ai vini Benzi) vedrete un cartello di senso
unico che porta ad una salita in un boschetto....
Ecco qui:
Ebbene usciva proprio da li "sopra".............
Pulendo quà e la abbiamo trovato ancora i pilastri di sostegno tagliati.....
Ora "uscendo" sulla strada il tramvetto percorreva
su sede propria il viaggetto verso la Birreria Valgannese,
siamo sulla strada che ora porta ai traslochi Carcano a
sinistra la vecchia sede del tram....
Poco prima di entrare alla birreria (dove oggi c'è la fermata d'autobus) ho trovato un'altro palo tagliato......
Ora di foto del tram che entra "dietro" la birreria NON ne ho ...ho visto solo qualche frame di un filmato dove si vede chiaramente il passaggio del tram, purtroppo come spesso accade in Italia il filmato NON viene rilasciato di dominio pubblico quindi.....ci attacchiamo al tram come si diceva una volta!!!
Cmq ecco l'uscita del tram dalla birreria....
Sulla destra di questa foto si vedono chiaramente i binari e la galleria d'uscita dalla birreria, ecco il luogo oggi.....
L'uscita della galleria chiusa (ci andavano a buttare la spazzatura dentro!!!))
Ecco cosa rimane della piccola costruzione dove passavano i vari cavi di corrente e di collegamento....
Ora arriviamo ad una fermata ai tempi MOLTO IMPORTANTE e
conosciuta da parecchie persone, oggi NON esiste + nulla di
quel luogo incantevole, signore e signori benvenuti alla
FERMATA DELLA FONTANA DEGLI AMMALATI..........
Oggi non c'è più nulla...il ristorante è stato buttato giù, l'acqua "rinchiusa" iin tubazioni che arrivano direttamente alla birreria....voci di tempi andati disperse nel vento da tanti anni....non si gioca + a ping pong, non ci si ferma + a portare via la buona acqua che "pareva fosse miracolosa"....
Desidero incollare qui un testo già postato da Quilla....
A proposito della Fontana degli ammalati, leggete questo brano, tratto dal libro "Premiata Ditta" di Pietro Macchione:
[......]
L’acqua che in assoluto godette di maggiore fama a Varese fu quella che sgorgava dalla cosiddetta “Fontana degli ammalati” all’imbocco della Valganna. Il dottor Giuseppe Papis così la descrisse nel 1867: “Questa fontana sgorga perenne e con grosso getto ai piedi di un masso per una fenditura quasi circolare e corre veloce nella sottoposta valletta per congiungersi all’Olona”. Ma soprattutto: “E’ un’acqua freschissima, limpida, cristallina ed assai leggera, che bevesi con piacere e con ristoro dal viandante: non è l’acqua pesante e grassa e direi quasi viziata pel contatto delle grandi città, ma è un’acqua purissima, vivificante siccome venne creata dalla natura a spegnere la sete, a temperare gli eccessivi ardori”.
La denominazione di Fontana degli ammalati risaliva a tempi lontanissimi: “il che vuol dire che l’esperienza ha dimostrato che torna vantaggiosa e benefica a chi la beve, e che vale a ristorare le forze e a richiamare la salute”. Non sarebbe stato allora il caso che un’acqua così prodigiosa, inserita per giunta in un ambiente ameno e incantevole, fiancheggiata da una strada, “venisse utilizzata e messa in meritata rinomanza qual mezzo idropatico o balneario, o di semplice ristoro”?
L’idea era buona, ma non se ne fece nulla, almeno nel senso desiderato da Papis. Continuò però, specie nella stagione estiva, il pellegrinaggio dei varesini e dei forestieri alla fontana: chi per berne l’acqua e portarne via qualche bottiglia; chi per godere la frescura della valle e ammirare le due “romantiche” gallerie che la mettevano in comunicazione con le vie d’accesso ai laghi di Lugano e Maggiore. Vi erano inoltre tutt’attorno notevoli curiosità archeologiche.
Le escursioni di quegli anni rimasero impresse nella mente di un fanciullo che all’incirca quindici anni dopo così le rammentò su “Cronaca Varesina”: “ Mi rammento un uomo con un pancone in ispalla, che ci serviva da pontiere e da equipaggio da ponte, e dietro lui tutta una comitiva, e, dopo questa, un ragazzo con un canestro pieno d’ogni ben di Dio; mi ricordo i salti, i tuffi nell’Olona, le piccole grida del gentil sesso, quando il ponte minacciava barcollando, infine l’ombra, il fresco, le grotte, la colazione e quella bella cascata d’acqua bianchissima, ch’esce spumeggiante dal fianco del monte”.
Già al tempo in cui il nostro giornalista che si firmava Melton descriveva queste immagini il panorama della zona era cambiato. Le gallerie erano state ampliate, c’erano una strada nuova e “bellissima”, delle dighe, delle cantine, una bella casa e una fabbrica. Più o meno quanto si può scorgere ancora oggi. E da allora quell’antico rito di andare in Valganna non è più cessato: non si va più a bere l’acqua della Fontana degli ammalati, ma il fascino della sorgente e dell’ambiente naturale che la circonda è rimasto intatto nel tempo.
_________________
Dopo aver bevuto o mangiato alla Fontana degli ammalati il passeggero che continuava il suo "viaggio" incontrava un'altra galleria (passa praticamente sotto le 2 entrate delle gallerie di senso unico x Varese/Valganna)
Siamo +/- qui:
Ed ecco l'entrata oggi come al solito potete notare la spazzatura che viene abbandonata......
Arriviamo così ad una tra le fermate + poetiche e attrattive, la FERMATA ALLA GROTTE DI VALGANNA, il ristorante ben si prestava per una sosta sopratutto d'estate, si perchè ieri come oggi le grotte Valgannesi portano un pò di fresco sopratutto durante la calura estiva....
Dicevo fermata poetica...posto che attraeva, ma quanto di romantico ci poteva essere se a percorrerlo si usava una carozza anzichè il tram???
La gentile signora ci aspetta per un rinfresco....come dirgli di no???
E allora fermaci e brindiamo per oggi mi fermo qui.....
Il "cammino" Valgannese continuerà a breve,
desidero ringraziare il Sig.r Parietti x le allegre
escursioni Valgannesi, ringrazio tutti gli utenti
che in questi anni mi danno una mano a
racimolare foto e testi.
Paolo Ricciardi
FINE PRIMA PARTE...................
di foto che ho scattato 2 anni fà durante una delle mie
passeggiate tra Varese e Ghirla, il motivo è tanto semplice
quanto ovvio, ripercorrere OGGI lo stesso percorso
(dove possibile) che faceva il simpatico tramvetto,
partendo però non proprio da Varese centro ma
dalle Bettole alle porte proprio della Valganna....
Le Bettole anno 2005.............
Appena dietro le Bettole si può vedere il piccolo giardino dove c'erano i binari.....
Ed ecco un meraviglioso tutto indietro al 1906!!!!!!!!
Stesso scatto +/- verso la fine carriera della Tramvia anni 50....
Ora è difficile se non impossibile spiegare a parole o
con immagini il percorso che faceva il tram dalle Bettole
per entrare in Valganna, se fate a piedi la strada vi troverete
in un mare di .......... cemento....l'unico punto dove ho "trovato"
qualcosa è davanti agli ex Vini Benzi (avete presente?)
praticamente scendendo da Varese se guardate a sinistra
(proprio di fronte ai vini Benzi) vedrete un cartello di senso
unico che porta ad una salita in un boschetto....
Ecco qui:
Ebbene usciva proprio da li "sopra".............
Pulendo quà e la abbiamo trovato ancora i pilastri di sostegno tagliati.....
Ora "uscendo" sulla strada il tramvetto percorreva
su sede propria il viaggetto verso la Birreria Valgannese,
siamo sulla strada che ora porta ai traslochi Carcano a
sinistra la vecchia sede del tram....
Poco prima di entrare alla birreria (dove oggi c'è la fermata d'autobus) ho trovato un'altro palo tagliato......
Ora di foto del tram che entra "dietro" la birreria NON ne ho ...ho visto solo qualche frame di un filmato dove si vede chiaramente il passaggio del tram, purtroppo come spesso accade in Italia il filmato NON viene rilasciato di dominio pubblico quindi.....ci attacchiamo al tram come si diceva una volta!!!
Cmq ecco l'uscita del tram dalla birreria....
Sulla destra di questa foto si vedono chiaramente i binari e la galleria d'uscita dalla birreria, ecco il luogo oggi.....
L'uscita della galleria chiusa (ci andavano a buttare la spazzatura dentro!!!))
Ecco cosa rimane della piccola costruzione dove passavano i vari cavi di corrente e di collegamento....
Ora arriviamo ad una fermata ai tempi MOLTO IMPORTANTE e
conosciuta da parecchie persone, oggi NON esiste + nulla di
quel luogo incantevole, signore e signori benvenuti alla
FERMATA DELLA FONTANA DEGLI AMMALATI..........
Oggi non c'è più nulla...il ristorante è stato buttato giù, l'acqua "rinchiusa" iin tubazioni che arrivano direttamente alla birreria....voci di tempi andati disperse nel vento da tanti anni....non si gioca + a ping pong, non ci si ferma + a portare via la buona acqua che "pareva fosse miracolosa"....
Desidero incollare qui un testo già postato da Quilla....
A proposito della Fontana degli ammalati, leggete questo brano, tratto dal libro "Premiata Ditta" di Pietro Macchione:
[......]
L’acqua che in assoluto godette di maggiore fama a Varese fu quella che sgorgava dalla cosiddetta “Fontana degli ammalati” all’imbocco della Valganna. Il dottor Giuseppe Papis così la descrisse nel 1867: “Questa fontana sgorga perenne e con grosso getto ai piedi di un masso per una fenditura quasi circolare e corre veloce nella sottoposta valletta per congiungersi all’Olona”. Ma soprattutto: “E’ un’acqua freschissima, limpida, cristallina ed assai leggera, che bevesi con piacere e con ristoro dal viandante: non è l’acqua pesante e grassa e direi quasi viziata pel contatto delle grandi città, ma è un’acqua purissima, vivificante siccome venne creata dalla natura a spegnere la sete, a temperare gli eccessivi ardori”.
La denominazione di Fontana degli ammalati risaliva a tempi lontanissimi: “il che vuol dire che l’esperienza ha dimostrato che torna vantaggiosa e benefica a chi la beve, e che vale a ristorare le forze e a richiamare la salute”. Non sarebbe stato allora il caso che un’acqua così prodigiosa, inserita per giunta in un ambiente ameno e incantevole, fiancheggiata da una strada, “venisse utilizzata e messa in meritata rinomanza qual mezzo idropatico o balneario, o di semplice ristoro”?
L’idea era buona, ma non se ne fece nulla, almeno nel senso desiderato da Papis. Continuò però, specie nella stagione estiva, il pellegrinaggio dei varesini e dei forestieri alla fontana: chi per berne l’acqua e portarne via qualche bottiglia; chi per godere la frescura della valle e ammirare le due “romantiche” gallerie che la mettevano in comunicazione con le vie d’accesso ai laghi di Lugano e Maggiore. Vi erano inoltre tutt’attorno notevoli curiosità archeologiche.
Le escursioni di quegli anni rimasero impresse nella mente di un fanciullo che all’incirca quindici anni dopo così le rammentò su “Cronaca Varesina”: “ Mi rammento un uomo con un pancone in ispalla, che ci serviva da pontiere e da equipaggio da ponte, e dietro lui tutta una comitiva, e, dopo questa, un ragazzo con un canestro pieno d’ogni ben di Dio; mi ricordo i salti, i tuffi nell’Olona, le piccole grida del gentil sesso, quando il ponte minacciava barcollando, infine l’ombra, il fresco, le grotte, la colazione e quella bella cascata d’acqua bianchissima, ch’esce spumeggiante dal fianco del monte”.
Già al tempo in cui il nostro giornalista che si firmava Melton descriveva queste immagini il panorama della zona era cambiato. Le gallerie erano state ampliate, c’erano una strada nuova e “bellissima”, delle dighe, delle cantine, una bella casa e una fabbrica. Più o meno quanto si può scorgere ancora oggi. E da allora quell’antico rito di andare in Valganna non è più cessato: non si va più a bere l’acqua della Fontana degli ammalati, ma il fascino della sorgente e dell’ambiente naturale che la circonda è rimasto intatto nel tempo.
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Dopo aver bevuto o mangiato alla Fontana degli ammalati il passeggero che continuava il suo "viaggio" incontrava un'altra galleria (passa praticamente sotto le 2 entrate delle gallerie di senso unico x Varese/Valganna)
Siamo +/- qui:
Ed ecco l'entrata oggi come al solito potete notare la spazzatura che viene abbandonata......
Arriviamo così ad una tra le fermate + poetiche e attrattive, la FERMATA ALLA GROTTE DI VALGANNA, il ristorante ben si prestava per una sosta sopratutto d'estate, si perchè ieri come oggi le grotte Valgannesi portano un pò di fresco sopratutto durante la calura estiva....
Dicevo fermata poetica...posto che attraeva, ma quanto di romantico ci poteva essere se a percorrerlo si usava una carozza anzichè il tram???
La gentile signora ci aspetta per un rinfresco....come dirgli di no???
E allora fermaci e brindiamo per oggi mi fermo qui.....
Il "cammino" Valgannese continuerà a breve,
desidero ringraziare il Sig.r Parietti x le allegre
escursioni Valgannesi, ringrazio tutti gli utenti
che in questi anni mi danno una mano a
racimolare foto e testi.
Paolo Ricciardi
FINE PRIMA PARTE...................
IL CAMMINO VALGANNESE 2 PARTE
Dunque desidero riprendere dove mi ero fermato,
ma la sosta alle grotte preferisco farla + lunga xchè
è un'altra di quelle fermate molto importanti.....
Le grotte e il suo ristorante...
Ed ora l'unica foto.....per quanto mi riguarda che permette di vedere
com'era strutturata la fermata alle grotte e la disposizione delle rotaie....
Ovviamente chi conosce bena la zona non si chiede com'è oggi.....
in ogni caso x tutti quelli che non hanno la possibilità di sostare in valle
ecco qui cosa......è rimasto!!
La strada è stata ingrandita di parecchio SOTTO i miei piedi "c'era" la fermata che è stata ricoperta del tutto.....
Hanno tenuto un'alta fermata....quella del pullman!
Ma non TUTTO è scomparso, sulla roccia 2 cose sono rimaste x ricordare
a chi non vuole dimenticare.....
Nella foto sopra ho indicato con la freccia il palo di sostegno dei fili,
e qui sotto trovate il cartello arruginito....
Se poco prima della fermata di un tempo si voltava la testa verso il ristorante si poteva vedere la struttura di passaggio corrente...
Ed eccola oggi rimaneggiata (in tutti i sensi)
Riprendo di poco il cammino del tram per immortalare subito
un'altro scatto molto bello, il tram che sta per passare di fianco alla
galleria....
Potevo non andare in mezzo alla strada e non fare la foto??
Ed ora un'altro MITICO passaggio....forse uno tra i più arditi del tramvetto
Valgannese, il passaggio di fianco alla galleria, lì dove le poche auto che
passavano in galleria non preoccupavano di certo, dove però a fianco
le teste di chi stava nel tram c'era (e c'è tutt'ora) una piccola cascata, che
di inverno regalava fantastiche ghiacciate pittoresche!
Si tramvetto MITICO, dove osavi passare....... ed oggi mentre ero li
a fare le foto e guardavo le rocce che sembrano un ventre pronto
ad ingoiarti mi immaginavo cosa poteva pensare chi il tramvetto lo
prendeva per la prima volta...SPETTACOLO VALGANNESE!
E come sempre i ricordi rimangono ATTACCATI nella roccia
a perenne ricordo...il ferro resiste, ma anche il legno non
scherza, sembra una lotta a chi dura di più!!!
Ma proprio quando tutto sembrava passato, le emozioni lasciate alle
spalle, appena usciti dal ventre della roccia chi desiderava
poteva "fare una sosta" al ritorante Valfredda....
E allora gustiamocelo questo angolino completamente SCOMPARSO!!
Si lo sò vi state chiedendo ma.....possibile??? Si ho le prove.....
L'unica cosa che è rimasta di quel ristorante.....le piastrelle attaccate
alla montagna, altro non c'è.........
Ma guardiamo le cose dall'alto ............
oggi.
E quasi tutto x questa seconda parte.... vi saluto con un ultima
foto del tram che corre parallelo la strada..
Ci siamo il tramvetto sta arrivando vicino al laghetto
Fonteviva, percorrerà il rettilineo ed entrerà nel bosco
con un altra piccola avventura di percorso.....
Vi attendo x la TERZA PARTE DEL CAMMINO
VALGANNESE
Saluti Paolo Ricciardi
ma la sosta alle grotte preferisco farla + lunga xchè
è un'altra di quelle fermate molto importanti.....
Le grotte e il suo ristorante...
Ed ora l'unica foto.....per quanto mi riguarda che permette di vedere
com'era strutturata la fermata alle grotte e la disposizione delle rotaie....
Ovviamente chi conosce bena la zona non si chiede com'è oggi.....
in ogni caso x tutti quelli che non hanno la possibilità di sostare in valle
ecco qui cosa......è rimasto!!
La strada è stata ingrandita di parecchio SOTTO i miei piedi "c'era" la fermata che è stata ricoperta del tutto.....
Hanno tenuto un'alta fermata....quella del pullman!
Ma non TUTTO è scomparso, sulla roccia 2 cose sono rimaste x ricordare
a chi non vuole dimenticare.....
Nella foto sopra ho indicato con la freccia il palo di sostegno dei fili,
e qui sotto trovate il cartello arruginito....
Se poco prima della fermata di un tempo si voltava la testa verso il ristorante si poteva vedere la struttura di passaggio corrente...
Ed eccola oggi rimaneggiata (in tutti i sensi)
Riprendo di poco il cammino del tram per immortalare subito
un'altro scatto molto bello, il tram che sta per passare di fianco alla
galleria....
Potevo non andare in mezzo alla strada e non fare la foto??
Ed ora un'altro MITICO passaggio....forse uno tra i più arditi del tramvetto
Valgannese, il passaggio di fianco alla galleria, lì dove le poche auto che
passavano in galleria non preoccupavano di certo, dove però a fianco
le teste di chi stava nel tram c'era (e c'è tutt'ora) una piccola cascata, che
di inverno regalava fantastiche ghiacciate pittoresche!
Si tramvetto MITICO, dove osavi passare....... ed oggi mentre ero li
a fare le foto e guardavo le rocce che sembrano un ventre pronto
ad ingoiarti mi immaginavo cosa poteva pensare chi il tramvetto lo
prendeva per la prima volta...SPETTACOLO VALGANNESE!
E come sempre i ricordi rimangono ATTACCATI nella roccia
a perenne ricordo...il ferro resiste, ma anche il legno non
scherza, sembra una lotta a chi dura di più!!!
Ma proprio quando tutto sembrava passato, le emozioni lasciate alle
spalle, appena usciti dal ventre della roccia chi desiderava
poteva "fare una sosta" al ritorante Valfredda....
E allora gustiamocelo questo angolino completamente SCOMPARSO!!
Si lo sò vi state chiedendo ma.....possibile??? Si ho le prove.....
L'unica cosa che è rimasta di quel ristorante.....le piastrelle attaccate
alla montagna, altro non c'è.........
Ma guardiamo le cose dall'alto ............
oggi.
E quasi tutto x questa seconda parte.... vi saluto con un ultima
foto del tram che corre parallelo la strada..
Ci siamo il tramvetto sta arrivando vicino al laghetto
Fonteviva, percorrerà il rettilineo ed entrerà nel bosco
con un altra piccola avventura di percorso.....
Vi attendo x la TERZA PARTE DEL CAMMINO
VALGANNESE
Saluti Paolo Ricciardi
- paoric
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- Iscritto il: gio gen 01, 1970 1:00 am
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- Località: Cugliate Fabiasco
Re: IL CAMMINO VALGANNESE TERZA PARTE
Sono passati 3 anni...e riprendo questo argomento finendolo (finalmente)
Abbiamo lasciato il tramvetto che costeggia la Valfredda per ritrovarci sul rettilineo del laghetto Fonteviva, percorrendo la strada in sede propria il tramvetto in fondo al rettilineo entrava nel bosco....
Questa è la parte più oscura del tram, non perchè non si conosca il percorso ma perchè (che io sappia) non ci sono fotografie che lo riprendono in una parte sicuramente bella e suggestiva come il passaggio dentro al bosco.
Sempre con l'amico Parietti abbiamo rifatto il percorso a piedi e nel primo tratto non abbiamo trovato segni del passaggio del tram, poco prima di arrivare ai resti della casa in miniera c'era sicuramente un ponte dove passava il tram visto che ci passa sotto il fiume.
Eccoci all'arrivo della minera abbandonata.
Qui comincia un pezzetto di rettilineo e poco dopo si ricominciano a trovare i "reperti" tramviari....
Pochi passi e si arriva ad una casetta, dove mi è stato raccontato che non era una vera e propria fermata ma una specie di deposito (forse per manutenzione)
Qui la valle si apre un poco ed è possibile gustarsi un pò di panorama, poco più avanti alzando lo sguardo si intravede la famosa croce del Poncione...
Ci si ritrova nella parte boscosa nuovamente per poi arrivare alla fontanta di San Gemolo
A questo punto molti pensano che il tram tirasse dritto nel bosco e sbucasse di fianco alla Badia (attuale perocorso del Campo dei Fiori) invece subito dopo la Cappelletta rientrava in sede propria e "filava" verso Ganna!!!
Eh si tirava dritto sul lato opposto alla corsi di marcia ed arrivava al "vecchio svincolo" dove c'erano gli orribili gabbiotti dell'anas (smontati quest'anno per fare la rotonda)
Passava davanti al cimitero e "svoltava" a destra verso la stazioncina di Ganna, il percorso è fattibile anche a piedi oggi...
Ed ecco com'è e com'era la stazione.
Ora il tramvetto proseguiva ed usciva dove oggi c'è la piazzola ecologica di Ganna, proseguiva il suo percorso a bordo del lago sino ad
arriva alla fermata facoltativa del ristorante EDEN !
Ancora poche curve ed eccolo arrivare alla mitica stazione di Ghirla!
Come ormai tutti "purtroppo" sappiamo la stazione di Ghirla dal 1955 divenne la stazione degli autobus
del tram è rimasto ben poco, a ricordarlo c'è il gruppo di amici delle tramvie Varesine con Miozzi, Piazza, Bizzi e gli altri, ci sono io
con il sito e tutti gli amici amanti del caro tramvetto, vi lascio con gli ultimi scatti, e l'uscita da Ghirla dopo aver superato villa Jardini
in direzione Cunardo o Ponte Tresa, il cammino Valgannese si conclude qui! Grazie a tutti quelli che l'hanno seguito!!
Paolo
Abbiamo lasciato il tramvetto che costeggia la Valfredda per ritrovarci sul rettilineo del laghetto Fonteviva, percorrendo la strada in sede propria il tramvetto in fondo al rettilineo entrava nel bosco....
Questa è la parte più oscura del tram, non perchè non si conosca il percorso ma perchè (che io sappia) non ci sono fotografie che lo riprendono in una parte sicuramente bella e suggestiva come il passaggio dentro al bosco.
Sempre con l'amico Parietti abbiamo rifatto il percorso a piedi e nel primo tratto non abbiamo trovato segni del passaggio del tram, poco prima di arrivare ai resti della casa in miniera c'era sicuramente un ponte dove passava il tram visto che ci passa sotto il fiume.
Eccoci all'arrivo della minera abbandonata.
Qui comincia un pezzetto di rettilineo e poco dopo si ricominciano a trovare i "reperti" tramviari....
Pochi passi e si arriva ad una casetta, dove mi è stato raccontato che non era una vera e propria fermata ma una specie di deposito (forse per manutenzione)
Qui la valle si apre un poco ed è possibile gustarsi un pò di panorama, poco più avanti alzando lo sguardo si intravede la famosa croce del Poncione...
Ci si ritrova nella parte boscosa nuovamente per poi arrivare alla fontanta di San Gemolo
A questo punto molti pensano che il tram tirasse dritto nel bosco e sbucasse di fianco alla Badia (attuale perocorso del Campo dei Fiori) invece subito dopo la Cappelletta rientrava in sede propria e "filava" verso Ganna!!!
Eh si tirava dritto sul lato opposto alla corsi di marcia ed arrivava al "vecchio svincolo" dove c'erano gli orribili gabbiotti dell'anas (smontati quest'anno per fare la rotonda)
Passava davanti al cimitero e "svoltava" a destra verso la stazioncina di Ganna, il percorso è fattibile anche a piedi oggi...
Ed ecco com'è e com'era la stazione.
Ora il tramvetto proseguiva ed usciva dove oggi c'è la piazzola ecologica di Ganna, proseguiva il suo percorso a bordo del lago sino ad
arriva alla fermata facoltativa del ristorante EDEN !
Ancora poche curve ed eccolo arrivare alla mitica stazione di Ghirla!
Come ormai tutti "purtroppo" sappiamo la stazione di Ghirla dal 1955 divenne la stazione degli autobus
del tram è rimasto ben poco, a ricordarlo c'è il gruppo di amici delle tramvie Varesine con Miozzi, Piazza, Bizzi e gli altri, ci sono io
con il sito e tutti gli amici amanti del caro tramvetto, vi lascio con gli ultimi scatti, e l'uscita da Ghirla dopo aver superato villa Jardini
in direzione Cunardo o Ponte Tresa, il cammino Valgannese si conclude qui! Grazie a tutti quelli che l'hanno seguito!!
Paolo
Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa andare bene come sei. Vivi come credi. Fai cosa ti dice il cuore…ciò che vuoi…. una vita è un’opera di teatro che non ha prove iniziali. Canta, ridi, balla, ama….e vivi intensamente ogni momento della tua vita…. Prima che cali il sipario e l’opera finisca senza applausi. (Charlie Chaplin)
Re: IL CAMMINO VALGANNESE DALLE BETTOLE A GHIRLA
Complimenti!!!
Bellissimo il servizio on the road.
Bravo
frenand
Bellissimo il servizio on the road.
Bravo
frenand
" Scambiano la fiacchezza della loro anima per civiltà e generosità" ( Stendhal )
frenand
frenand
Re: IL CAMMINO VALGANNESE DALLE BETTOLE A GHIRLA
Splendido documentario fotografico!
Ideale la nuova modalità di aggiunta delle foto insieme al testo.
Complimenti
Ideale la nuova modalità di aggiunta delle foto insieme al testo.
Complimenti
milanes61
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Antenati Ghirlesi da 5 generazioni e comunque Milanese Imbruttito
----------
Antenati Ghirlesi da 5 generazioni e comunque Milanese Imbruttito
- paoric
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- Località: Cugliate Fabiasco
Re: IL CAMMINO VALGANNESE DALLE BETTOLE A GHIRLA
Grazie ragazzi, era da molto che dovevo completarlo!! Ci sono ancora le foto di 4 anni fà!!
Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa andare bene come sei. Vivi come credi. Fai cosa ti dice il cuore…ciò che vuoi…. una vita è un’opera di teatro che non ha prove iniziali. Canta, ridi, balla, ama….e vivi intensamente ogni momento della tua vita…. Prima che cali il sipario e l’opera finisca senza applausi. (Charlie Chaplin)
Re: IL CAMMINO VALGANNESE DALLE BETTOLE A GHIRLA
complimenti veramente bello ci riporta alle memorie della nostra incantevole valle
Re: IL CAMMINO VALGANNESE DALLE BETTOLE A GHIRLA
Grazie Paolo...peccato che una bella passeggiata così non sia più per me.......Piero....
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- Località: Milano, ma il DNA è marchirolese al 75%
Re: IL CAMMINO VALGANNESE DALLE BETTOLE A GHIRLA
Molto ma molto bene.
Bravo Paolo
Bravo Paolo
ghe voeuren i garun
12 settembre 1993 - 20 maggio 2012 - One Love
12 settembre 1993 - 20 maggio 2012 - One Love
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- Località: Milano, ma il DNA è marchirolese al 75%
Re: IL CAMMINO VALGANNESE DALLE BETTOLE A GHIRLA
Questa potebbe essere inserita in tante sezioni del forum, io ho scelto di metterla qui...
gigi
Aleghergigi
ghe voeuren i garun
12 settembre 1993 - 20 maggio 2012 - One Love
12 settembre 1993 - 20 maggio 2012 - One Love