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Forza STORICI tocca a voi...(tramvia verso Ponte Tresa)

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gigilugi
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Re: Forza STORICI tocca a voi...(tramvia verso Ponte Tresa)

Messaggio da gigilugi »

Oltre alla realizzazione dei 2 viadotti, altre opere importanti della tratta Ghirla-Ponte Tresa furono i considerevoli scavi per trincee e cave di prestito (per complessivi 160.000 metri cubi) e lo scavo delle 6 gallerie, che misuravano complessivamente 485,85 m. La più lunga di esse misurava 128,65 m.
Questi i loro nomi: Fiesso, Dovrana, Formiche, Redondo, Lavena, Artifili.


ghe voeuren i garun

12 settembre 1993 - 20 maggio 2012 - One Love
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paoric
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Re: Forza STORICI tocca a voi...(tramvia verso Ponte Tresa)

Messaggio da paoric »

Gigio ti chiamo a casa stasera! :okboy:
Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa andare bene come sei. Vivi come credi. Fai cosa ti dice il cuore…ciò che vuoi…. una vita è un’opera di teatro che non ha prove iniziali. Canta, ridi, balla, ama….e vivi intensamente ogni momento della tua vita…. Prima che cali il sipario e l’opera finisca senza applausi. (Charlie Chaplin)
gigilugi
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Re: Forza STORICI tocca a voi...(tramvia verso Ponte Tresa)

Messaggio da gigilugi »

Il tracciato della Ghirla-Ponte Tresa, lunga 9,866 km, era caratterizzato da lunghi rettifili fino al km 4,200, poi diveniva tortuoso, sviluppandosi con curve di raggio minimo di 80 metri e formando due grandi tornanti. Dopo l'ultimo mezzo chilometro in fregio al lago la linea terminava nel piazzale della stazione della ferrovia a vapore Ponte Tresa-Luino, davanti al pontile dei piroscafi, portando i viaggiatori a poche centinaia di metri dall'altra linea elettrica che da Ponte Tresa svizzera conduce a Lugano.
La ferrovia era in ascesa da Ghirla (quota 448 m.) fino alla stazione di Marchirolo (quota 474 m.); dopo un chilometro di tracciato quasi pianeggiante raggiungeva la quota massima di 479 m., poi cominciava una discesa quasi costante del 45 per mille fino a portarsi alla quota di 272,5 m., che superava di circa un metro il livello di massima piena del lago.
planimetriaferroviaghirla-pontetresa.jpg
Alegher
gigi
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12 settembre 1993 - 20 maggio 2012 - One Love
orsoblu
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Re: Forza STORICI tocca a voi...(tramvia verso Ponte Tresa)

Messaggio da orsoblu »

Finalmente ho trovato la spiegazione del famoso vecchio sistema di inoltro del bivio Ghirla-Luino-Pontetresa
Blocco a bastone pilota
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Il blocco a bastone pilota è stato un rudimentale e semplice sistema di blocco adottato da varie ferrovie e tranvie del mondo, a partire dalla prima metà del XIX secolo, per garantire l'invio di un solo treno per volta da una stazione all'altra sezione di blocco.

Il bastone pilota fu escogitato probabilmente in Inghilterra dove venne usato ed esteso a varie ferrovie coloniali. In Italia trovò applicazione sulle linee della Valtellina, sulla Porto San Giorgio-Amandola, sulla ferrovia Alifana bassa e su alcune tranvie extraurbane milanesi. In seguito venne sostituito dal più versatile blocco telegrafico o telefonico.
Caratteristiche
Sin dagli inizi la circolazione ferroviaria evidenziò la necessità di regole che potessero garantire la sicurezza nella marcia dei treni; sin quando le tratte furono brevi e pochi i treni bastava stabilire che un unico convoglio percorresse a spola una tratta a binario unico perché si avesse la sicurezza della via libera. Il problema si presentò con la necessità di farne circolare un numero maggiore ed il problema venne risolto stabilendo che un treno potesse circolare su una tratta solo se accompagnato da un agente pilota: questi accompagnava il treno in partenza dalla stazione A salendovi a bordo e giunto nella stazione B, sede di incrocio, saliva su quello fermo in attesa autorizzandone la partenza, in senso opposto, verso A. Ciò forniva la garanzia al treno incrociante che nessun treno sarebbe stato inoltrato dalla stazione A sulla tratta percorsa causando un disastro. Presto, dovendo fare i conti con i costi del personale, ci si rese conto che il posto dell' agente pilota poteva essere preso da un oggetto, un testimone, nella fattispecie un bastone pilota senza il quale un treno non poteva partire, restando bloccato in stazione, fino a quando il treno giunto dall'opposta direzione non avesse consegnato il bastone pilota.

È chiaro che la potenzialità del sistema rimaneva bassa e soprattutto non permetteva l'inoltro di più treni l'uno di seguito all'altro. Si ricorse allo sdoppiamento in due pezzi dei bastoni pilota che dovevano essere ricomposti in arrivo prima di un inoltro di treno in senso opposto, ma il problema venne risolto meglio negli anni seguenti con l'introduzione del telegrafo prima e del telefono poi.[1]

Il bastone pilota era in genere costituito da un'asta con delle sagomature particolari conformate secondo la forma dell'apparecchio che lo conteneva a volte fungeva anche da chiave di sblocco per apparecchiature di stazione come segnali o deviatoi.
Bruno Bonazzelli,Il bastone pilota: ai primordi dei sistemi di sicurezza in iTreni oggi 17/1982
Allegati
450px-Electric_Staff_Working.JPG
BastonePilotaR.JPG
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