Difficolta MEDIA. Tempo, circa 1,15-1,30 H.
Benchè il sentiero fino alla miniera sia già stato realizzato in precedenza da Paolo, mi sembra giusto ed interessante aggiungere l'ideale prosieguo dell'escursione verso una delle cime più suggestive e panoramiche del varesotto, a dispetto della sua altezza tutt'altro che irresistibile (m.915 circa). Il tratto finale di salita mozza il fiato e regala forti emozioni, per lo schiudersi di un panorama che, passo dopo passo, si fa sempre più ampio e luminoso, specie in una giornata favorevole come quella che ho trovato in questo caso.
Ammetto che durante la stagione autunnale-invernale, e fino all'inizio della primavera questo percorso è molto più suggestivo perchè offre dei colori (soprattutto nelle zone porfiriche) quantomai diversi dalle cime circostanti: dunque il mio consiglio è di frequentarlo soprattutto in questi periodi, benchè anche questo luminoso verde estivo sia davvero splendido!
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Partenza sulla strada statale: uno spiazzo in direzione sud (Varese) con qualche posto auto. Dopo la sbarra parte la stradina che dobbiamo seguire.
Area pic-nic del Parco Campo dei Fiori.
Si sale da qui, per un comodo e largo sterrato, come già visto.
All'altezza di questo rudere s'incontra il bivio per il Monte Martica (percorso di cresta panoramicissimo), che si trova sulla relazione dedicata, appunto, a questa cima da parte di Paolo, il quale però l'ha percorso in discesa.
Noi manteniamo il sentiero basso rimanendo a sinistra.
Non bisogna arrivare fino alla miniera, ma quando si giunge in prossimità del torrente occorre superarlo e passare sulla sponda opposta, ove corre un'altra traccia di sentiero in direzione nord. Con molta acqua (non in questo caso) l'attraversamento può risultare molto difficoltoso.
S'incontra questo rudere, avvolto da rovi ed edera: segnale che si è sulla strada "giusta", benchè ci sia poco da scegliere. Il sentiero prosegue oltre, passando alla sua sinistra.
Si sale nel bosco, tenendo come assoluto riferimento il torrente e qualche cascatella SEMPRE sulla nostra destra. Ogni tanto s'incontra qualche segnale in vernice, ormai sbiadito: notare i molti porfidi lungo il percorso.
Si giunge ad un pianoro, e la nostra traccia di sentiero compie una brusca svolta a sud, verso sinistra, guadagnando l'altro versante della montagna e staccandosi così dal torrente, in questo punto quasi sempre in secca.
Si incontra questa piccola fonte, ma... dei "pegur" neanche l'ombra.
Si sbuca finalmente sulla strada militare, percorso n.14 del Parco Campo dei Fiori: nel nostro caso - poichè si sale da nord-est - si svolta a nord (alla nostra destra) in direzione del Monte Martica.
Si giunge in breve alla deviazione per la vetta
Croce sulla cima più bassa.
