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Il Maglio di Ghirla

Raccontiamo in questa sezione, le storie più particolari della nostra Valle sia di oggi che di ieri....

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quilla
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Il Maglio di Ghirla

Messaggio da quilla »

Dopo la serata di sabato scorso, mi sono resa conto che nel nostro forum non è mai stato scritto nulla riguardo l'antico maglio.....così sono andata a cercare notizie, ed ecco ciò che ho trovato. Ho copiato pari pari il testo di questa pubblicazione della Camera di Commercio a cura di Eugenio Manghi.


IL MAGLIO DI GHIRLA

Tra le strutture di interesse da poco restaurate vi è l’antico maglio che si trova a Ghirla, in prossimità del bivio per Ponte Tresa - Cunardo.
Prima dell’avvento delle macchine mosse dalla forza del vapore o, poco più tardi, da quella dei motori a scoppio, nelle nostre valli la forza dell’acqua era l’unica energia capace di alleviare la fatica di generazioni di contadini, allevatori e artigiani.
Citiamo da uno scritto del 1997 di Gianalberto Ferrari: “Gli antichi mestieri degli abitanti della Provincia di Varese sono citati negli archivi storici del territorio. Alcuni di essi, come il fabbro e il maniscalco, sono tipici della zona varesina. I prodotti che uscivano da queste botteghe erano oggetti di uso quotidiano e merce di scambio con le regioni confinanti: il Milanese e il Comasco. I trasporti, effettuati sempre con carri trainati da buoi e cavalli, che operavano per conto dei fornaciai, dei cavatori di pietra, dei conciatori e delle segherie, garantivano continuità di richieste per la manutenzione delle ruote, dei perni e dei ferri per gli zoccoli degli animali.
Tra questi piccoli nuclei artigianali del ferro, degnamente si inseriscono Mastro Ludovico Parietti e la sua famiglia. Da documenti risalenti alla metà del XVIII secolo è possibile seguire l’attività di fabbro svolta dai figli: Francesco (1752), Ambrogio (1761) e Giuseppe Carlo (1763), inizialmente a Marchirolo. In luogo erano conosciuti con il soprannome di ‘smit’, dal tedesco ‘schmied’, fabbro”.
La storia del maglio di Ghirla nasce da una fortunosa combinazione: la volontà di Ludovico Parietti di acquistare il maglio e il mulino, volendo avviare i nipoti all’arte di fabbro, e la necessità del chierico Giovanni Antonio Orelli, proprietario, che si trovava in ristrettezze, di disfarsi dei manufatti (1777).
“I nipoti erano però già impegnati nell’officina di Marchirolo e oberati dagli ordini più diversificati. Il nonno decise pertanto di affittare il mulino a tale Felice Iardini fu Tommaso, di Ghirla (1780). Risulta che il maglio ad acqua semplificasse una serie di lavorazioni di attrezzi forgiati per l’agricoltura, completi per camini, argani, eccetera. Dopo appena sei anni dalla morte del nonno, i nipoti decisero di cedere il maglio alla famiglia Pavoni e di recuperare solo parte delle attrezzature. Il sogno del nonno, di occupare i suoi ‘abbiatici’ nella duplice arte di mugnai e di fabbri, approfittando della felice combinazione di un maglio quasi unito ad un mulino, era purtroppo rapidamente tramontato. I Pavoni, anch’essi con azienda a carattere familiare, erano specializzati in articoli da maniscalco, particolari ferri agricoli, oggetti forgiati quali vere per tini e catenacci di dimensioni speciali, punte, mazze, eccetera.
Nel 1846, l’ingegner Giacinto della Beffa, che nel ‘29 aveva fatto l’inventario delle fontane della Valganna e studi sul Margorabbia, aveva eseguito in località Ghetto una deviazione per potenziare l’afflusso delle acque in modo che nei periodi di magra il lavoro del maglio non subisse arresti. Lavorando con alterne fortune fino alla metà del novecento, i Pavoni seppero mantenere alto il livello di un artigianato che fu in grado di offrire prodotti di particolare perfezione, capaci di mantenere la fiducia di una clientela affezionata ma sempre più esigente e difficile”.
Il Maglio è oggi proprietà della Comunità Montana, che intende così traghettare nel terzo millenio il ricordo di un’arte appartenente ad una tradizione gloriosa dell’artigianato lombardo.


Mary
paoric

Messaggio da paoric »

Molto bella! Grazie la rileggerò con + calma...

grazie ciao Paolo
tom
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maglio

Messaggio da tom »

brava Quilla, riesci a scovare sempre tutto nella rete.

bel colpo! :wink:



Tommaso
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paoric
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Re: Il Maglio di Ghirla

Messaggio da paoric »

Bene... vi avviso che l'editore Francesco Nastro è uscito con l'almanacco di Luino e dintorni per il 2011 dal nome "il Rondò"

Ove al suo interno trovate la storia del Maglio di Ghirla, a cura di Marco Gemelli - Piero Magnani - Pierangelo Frigerio
IL-Rondò.jpg
Il libro è acquistabile presso la Libreria Cerutti & Pozzi a Luino V. Xv Agosto, 5

Saluti Paolo
Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa andare bene come sei. Vivi come credi. Fai cosa ti dice il cuore…ciò che vuoi…. una vita è un’opera di teatro che non ha prove iniziali. Canta, ridi, balla, ama….e vivi intensamente ogni momento della tua vita…. Prima che cali il sipario e l’opera finisca senza applausi. (Charlie Chaplin)
mondrian
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Tra fucine, cultura e il Maglio di Ghirla

Messaggio da mondrian »

C'è una storia di artigianato, tecnica, lavoro ed economia che nasce nelle valli prealpine e che nei manufatti sopravvissuti vive e si comunica fin dentro al III millennio. Una storia sociale, geografica ed antropologica che rischia di scomparire a causa del crescente scollamento tra territori e genti che quei suoli, un tempo non lontano, vivevano, lavoravano, amavano. Passiamo in prossimità del bivio per Ponte Tresa - Cunardo, al maglio di Ghirla: un dispositivo meccanico che funziona con sistema idraulico, alimentato e reso funzionante dal mulino sul torrente Margorabbia. 

La storia del maglio di Ghirla è legata alla figura di Mastro Ludovico Parietti che acquistò il maglio e il mulino, volendo avviare i nipoti all'arte di fabbro. Eravamo nell'ultimo quarto del XVIII secolo, quando si necessitava della lavorazione di attrezzi per la campagna, utili a contadini, allevatori e piccoli artigiani, prima dell'avvento delle macchine mosse dalla forza del vapore o, poco più tardi, da quella dei motori a scoppio. Dopo qualche passaggio di proprietà, il maglio venne ceduto alla famiglia Pavoni, anch'essi con azienda a carattere familiare e specializzati in articoli da maniscalco, ferri agricoli e oggetti forgiati. Lavorando con alterne fortune fino alla metà del Novecento, i Pavoni seppero mantenere alto il livello di un artigianato che fu in grado di offrire prodotti di pregiata fattura. 
Da uno scritto del 1997 di Gianalberto Ferrari si apprende come: "Gli antichi mestieri degli abitanti della Provincia di Varese sono citati negli archivi storici del territorio. Alcuni di essi, come il fabbro e il maniscalco, sono tipici della zona varesina. I prodotti che uscivano da queste botteghe erano oggetti di uso quotidiano e merce di scambio con le regioni confinanti: il Milanese e il Comasco. I trasporti, effettuati sempre con carri trainati da buoi e cavalli, che operavano per conto dei fornaciai, dei cavatori di pietra, dei conciatori e delle segherie, garantivano continuità di richieste per la manutenzione delle ruote, dei perni e dei ferri per gli zoccoli degli animali. Tra questi piccoli nuclei artigianali del ferro, degnamente si inseriscono Mastro Ludovico Parietti e la sua famiglia. Da documenti risalenti alla metà del XVIII secolo è possibile seguire l'attività di fabbro svolta dai figli: Francesco (1752), Ambrogio (1761) e Giuseppe Carlo (1763), inizialmente a Marchirolo. In luogo erano conosciuti con il soprannome di ‘smit', dal tedesco ‘schmied', fabbro".

Il Maglio, restaurato in anni a noi vicini, è oggi sede di esposizioni e rassegne culturali.


Clara Castaldo per artevarese.com
gianfranco
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Re: Il Maglio di Ghirla

Messaggio da gianfranco »

Allego la foto di uno schizzo del Maglio, è stato realizzato nel 1749, credo sia un documento assolutamente straordinario, l'originale è conservato all'Archivio Storico dell'Ospedale Maggiore di Milano. Alla data la proprietà era ancora della famiglia Jardini.
maglio 1749.jpg
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paoric
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Re: Il Maglio di Ghirla

Messaggio da paoric »

FANTASTICO !! Un vero colpaccio.

Grazie mille!

(ps ho fatto la leggera modifica di ordinanza)
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Re: Il Maglio di Ghirla

Messaggio da gianfranco »

Nessun problema per la piccola modifica, io ho la foto originale....per il prossimo libro
mauri
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Re: Il Maglio di Ghirla

Messaggio da mauri »

gianfranco ha scritto:Nessun problema per la piccola modifica, io ho la foto originale....per il prossimo libro
A quando il prossimo libro, come annunciato... ? :sunny: Saluti.
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Re: Il Maglio di Ghirla

Messaggio da gigilugi »

gianfranco ha scritto:Allego la foto di uno schizzo del Maglio, è stato realizzato nel 1749, credo sia un documento assolutamente straordinario, l'originale è conservato all'Archivio Storico dell'Ospedale Maggiore di Milano. Alla data la proprietà era ancora della famiglia Jardini.
Gli edifici del Maglio da Ferro e Molino furono poi acquistati il 5 giugno 1777 da Lodovico Parietti (1713-1781), mio bis-bis-bis-bis-bis-bis-nonno (8 generazioni).
Li acquistò dal chierico Giovanni Antonio Orelli fu Scipione al prezzo di lire imperiali 6.621, soldi 12, denari 6.
Rogito di Giovanni Paolo Quadrupani di Induno. Era proprietà Jardini dal 1641.
Il 1 agosto 1780 Lodovico Parietti investe Felice Jardini fu Tommaso di Ghirla del Molino (ma non del Maglio) per anni nove, al fitto annuo di lire imperiali 140.
Solo 10 anni dopo l'acquisto, il 31 gennaio 1787 il nipote Ambrogio Parietti nomina procuratore il fratello Giuseppe per la vendita del Mulino e Fucina di Ghirla, rogito di Luigi Bozzolo.
ghe voeuren i garun

12 settembre 1993 - 20 maggio 2012 - One Love
gianfranco
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Re: Il Maglio di Ghirla

Messaggio da gianfranco »

Una piccola curiosità: il chierico Orelli quando acquista nel 1774 dalla famiglia Jardini il maglio e il mulino contiguo, riceve da Lodovico Parietti un prestito di circa 5000 imperiali. Cifra che verrà recuperata nel 1777 quando la proprietà viene acquisita dal Parietti.

alla prossima
mauri
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Re: Il Maglio di Ghirla

Messaggio da mauri »

Confermo le notizie di cui sopra che appaiono comunque, brevemente ed in sintesi....pubblicate dalle pagine da 60 a 66 sul libro, peraltro già citato in altre occasioni ed in altri argomenti, di Maurizio Miozzi eminente storico ed appassionato dei luoghi, intitolato "....E fu tanto girar di macine... Molini, magli e opifici sui fiumi Tresa e Margorabbia" come nel ns. caso.. :sunny:
Grazie per le info e...Saluti.
Valdo
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Re: Il Maglio di Ghirla

Messaggio da Valdo »

Ciao a tutti,
questa è un'altra pagina interessante da guardare.
stradasaporivallivaresine.it/cose-da-fare/arte-cultura-storia/cultura-materiale/valganna---il-maglio-di-ghirla.htm
Saluti a tutti.

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paoric
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Re: Il Maglio di Ghirla

Messaggio da paoric »

Ciao il link non è corretto.
Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa andare bene come sei. Vivi come credi. Fai cosa ti dice il cuore…ciò che vuoi…. una vita è un’opera di teatro che non ha prove iniziali. Canta, ridi, balla, ama….e vivi intensamente ogni momento della tua vita…. Prima che cali il sipario e l’opera finisca senza applausi. (Charlie Chaplin)
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Re: Il Maglio di Ghirla

Messaggio da Valdo »

Grazie , davvero una bella storia.

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