Antro delle Gallerie
Moderatori: lampo, quilla, Parsifal, gigilugi
Antro delle Gallerie
Un saluto a tutti, mi presento.
Non risiedo in Valganna ma a Milano, mi sono iscritto perchè frequento spesso la Valganna per uno dei miei hobby: la speleologia.
Da molti anni mi interesso all'Antro delle Gallerie facendo in questo complesso delle esplorazioni, all'esterno delle ricerche bibliografiche e principalmente cercando di documentare tale cavità. Lo scopo finale è lo stesso di quanti dalla sua scoperta ad oggi si sono interessati di tale complesso: capirne l'origine, la sua funzione, la data di scavo.
Dopo vari anni di semplici giri "turistici" nell'Antro insieme a vari gruppi speleo, da un paio d'anni ho iniziato a stendere un nuovo rilievo topografico bidimensionale e tridimensionale (su PC). Ho cercato di documentare l'interno con molte foto e con alcuni amici ho anche realizzato un piccolo documentario proiettato nel 2005 al primo congresso di Archeologia Sotterranea di Bolsena. Nella stessa occasione ho presentato una memoria scritta con i risultati raggiunti sino a quel momento. Tale memoria, inserita negli atti del congresso, è stata pubblicata dai "British archaeological report" di Cambridge.
Mi interessa raccogliere tutte le informazioni e racconti tramandati a proposito dell'Antro delle Gallerie (...anche i racconti del nonno...) ed anche avere qualche indicazione sul tracciato che la ferrovia Varese-Luino aveva in prossimità dell'Antro, dato che alcune relazioni di inizio secolo parlano di un secondo ingresso murato durante la costruzione della ferrovia.
Se qualcuno è interessato all'argomento sarò lieto di condividere quanto so di questo complesso ipogeo.
Ho esplorato anche la grotta dell'Alabastro in quanto vecchie documentazioni ipotizzavano un collegamento con l'Antro delle Gallerie, e sono d'accordo con il timore espresso da qualcuno sul forum che una dettagliata descrizione di come si raggiunge l'ingresso di tale grotta possa agevolare persone incivili che non hanno risptto per le bellezze di questa valle.
Spero di non essere fuori tema col vostro forum e che la mia residenza "non Valgannese" non costituisca un ostacolo alla mia partecipazione al forum.
(Non sono molto esperto di Forum e spero di non aver commesso errorinell'invio del messaggio)
Saluti
Amedeo Gambini
G.P.S. - Gruppo Proteus Speleosub
Milano
Non risiedo in Valganna ma a Milano, mi sono iscritto perchè frequento spesso la Valganna per uno dei miei hobby: la speleologia.
Da molti anni mi interesso all'Antro delle Gallerie facendo in questo complesso delle esplorazioni, all'esterno delle ricerche bibliografiche e principalmente cercando di documentare tale cavità. Lo scopo finale è lo stesso di quanti dalla sua scoperta ad oggi si sono interessati di tale complesso: capirne l'origine, la sua funzione, la data di scavo.
Dopo vari anni di semplici giri "turistici" nell'Antro insieme a vari gruppi speleo, da un paio d'anni ho iniziato a stendere un nuovo rilievo topografico bidimensionale e tridimensionale (su PC). Ho cercato di documentare l'interno con molte foto e con alcuni amici ho anche realizzato un piccolo documentario proiettato nel 2005 al primo congresso di Archeologia Sotterranea di Bolsena. Nella stessa occasione ho presentato una memoria scritta con i risultati raggiunti sino a quel momento. Tale memoria, inserita negli atti del congresso, è stata pubblicata dai "British archaeological report" di Cambridge.
Mi interessa raccogliere tutte le informazioni e racconti tramandati a proposito dell'Antro delle Gallerie (...anche i racconti del nonno...) ed anche avere qualche indicazione sul tracciato che la ferrovia Varese-Luino aveva in prossimità dell'Antro, dato che alcune relazioni di inizio secolo parlano di un secondo ingresso murato durante la costruzione della ferrovia.
Se qualcuno è interessato all'argomento sarò lieto di condividere quanto so di questo complesso ipogeo.
Ho esplorato anche la grotta dell'Alabastro in quanto vecchie documentazioni ipotizzavano un collegamento con l'Antro delle Gallerie, e sono d'accordo con il timore espresso da qualcuno sul forum che una dettagliata descrizione di come si raggiunge l'ingresso di tale grotta possa agevolare persone incivili che non hanno risptto per le bellezze di questa valle.
Spero di non essere fuori tema col vostro forum e che la mia residenza "non Valgannese" non costituisca un ostacolo alla mia partecipazione al forum.
(Non sono molto esperto di Forum e spero di non aver commesso errorinell'invio del messaggio)
Saluti
Amedeo Gambini
G.P.S. - Gruppo Proteus Speleosub
Milano
Innanzitutto BENVENUTO!!! Complimenti per il lavoro svolto riguardo l'antro delle gallerie...addirittura Cambridge Cavolo! Spero che qualcuno del forum ti possa dare una mano, sicuramente avrai già letto questa discussione
CLICCA QUIanzi a tal proposito mando un avviso all'utente stalker visto che anche lui è sceso diverse volte nell'antro, così magari vi potete scambiare informazioni......
Grazie per il tuo contributo e............
saluti Paolo Ricciardi
CLICCA QUIanzi a tal proposito mando un avviso all'utente stalker visto che anche lui è sceso diverse volte nell'antro, così magari vi potete scambiare informazioni......
Grazie per il tuo contributo e............
CI MANCHEREBBE!!!Spero di non essere fuori tema col vostro forum e che la mia residenza "non Valgannese" non costituisca un ostacolo alla mia partecipazione al forum.
saluti Paolo Ricciardi
Caspita, interessantissimo!!! Sei veramente il Benvenuto e spero che troverai un po' di tempo per postare qui sul forum qualche notizia riguardo il tuo lavoro sull'Antro.
Da parte mia, quello che ho su quest'argomento è questa pagina che ho tratto dalla guida di Roberto Corbella "Antichi sentieri della Valceresio"
Eccola
L’Antro delle gallerie è forse il luogo più misterioso delle nostre valli, è stato definito “La sfinge del Varesotto”. Vi si può facilmente arrivare percorrendo un sentierino che parte dalla strada asfaltata che porta all’Alpe Cuseglio.
Sono molti i quesiti relativi a questo affascinante dedalo di cunicoli a cui ancora nessuno è riuscito a dare una risposta . Dall’ingresso si diramano un incredibile numero di gallerie molto strette, poste su diversi piani, che probabilmente avevano diversi accessi non ancora esplorati ed oramai franati.
L’antro è certamente una miniera, ma l’incredibile numero di cunicoli, gallerie cieche, aperture, labirinti farebbe pensare che per aver svolto un simile lavoro il materiale che vi si estraeva dovesse essere qualcosa di veramente prezioso, anche se non ve ne si è trovata traccia. All’esterno non c’è niente che possa aiutare a risolvere il quesito, non sono state ritrovate scorie, né resti di edifici; probabilmente il materiale veniva lavorato altrove. La carta topografica delle gallerie finora esplorate fa presupporre l’esistenza di altri cunicoli a livelli sottostanti agli attuali, e in questo caso dagli studi geologici effettuati si può presumere che ci fosse Galena Argentifera. Potrebbe anche essere che la parte non ancora conosciuta dell’Antro avesse uscite nella Valfredda, sul versante opposto dell’Alpe Cuseglio.
Nel corso degli anni, durante varie ricerche, sono stati rinvenuti attrezzi e oggetti di difficile datazione. Sull’antichità della miniera sono state fatte varie ipotesi, ma non ci sono ancora certezze.
Una delle ipotesi che riassume un po’ tutto quello che è stato scritto è questa:
L’inizio degli scavi è avvenuto in epoca tardo Impero Romano, successivamente l’antro fu abbandonato e riutilizzato per scopi religiosi come Antro Mitraico. Vi fu un nuovo sviluppo dei lavori minerari dal secolo XI in poi.
Nel 1547 F. Raimondi otteneva la licenza di “cavare oro ed argento” dalle miniere poste alla “Predara delle Mole” al confine tra la Valganna e la Valceresio, sotto la “strada de Cusei” (Cuseglio), sita “nelle terre di Induno, Pieve di Arcisate, Ducato di Milano“. Dalla descrizione sembra proprio trattarsi dell’Antro delle Gallerie”, ma, dopo pochi mesi dalla concessione Ducale, gli Arcimboldi, fedudatari locali, si impadronirono della miniera.
Undici anni dopo Giangiacomo Medici (il Medeghino) contrasse società con altri nobili della Valceresio: Mayno e Francesco Mozzoni, Giannantonio Orrigoni e Gabriele Tatti, per scavare l’argento ed altri metalli nella miniera suddetta. In un secondo tempo, a seguito di cessioni e vendite, restò unico padrone Giannantonio Orrigoni.
Alla fine del ‘700 si hanno ancora notizie di attività mineraria, poi più nulla. Nuovamente cadde il silenzio sull’Antro, silenzio che durò fino alla seconda metà del 1800, quando si ebbero diverse segnalazioni della miniera abbandonata da parte di curiosi e dilettanti di archeologia. Uno di costoro, Inganni Raffaele, nel 1904 segnalò ad Antonio Magni, presidente della Società Archeologica Comense, la posizione dell’Antro, attribuendosene erroneamente la scoperta, poiché vi erano state almeno altre due segnalazioni prima della sua.
Seguirono quasi un secolo di ricerche, studi, ipotesi su quella che romanticamente era definita “La Sfinge del Varesotto”.
Essendosi persa memoria del vero uso dell’Antro, le congetture sono state molte. Chi entra nell’Antro delle Gallerie si sente oppresso da una sensazione di mistero e da un’aura quasi sacrale; è certamente un luogo pieno di fascino e non stupisce che tanti studiosi si siano appassionati ai suoi enigmi.
Da parte mia, quello che ho su quest'argomento è questa pagina che ho tratto dalla guida di Roberto Corbella "Antichi sentieri della Valceresio"
Eccola
L’Antro delle gallerie è forse il luogo più misterioso delle nostre valli, è stato definito “La sfinge del Varesotto”. Vi si può facilmente arrivare percorrendo un sentierino che parte dalla strada asfaltata che porta all’Alpe Cuseglio.
Sono molti i quesiti relativi a questo affascinante dedalo di cunicoli a cui ancora nessuno è riuscito a dare una risposta . Dall’ingresso si diramano un incredibile numero di gallerie molto strette, poste su diversi piani, che probabilmente avevano diversi accessi non ancora esplorati ed oramai franati.
L’antro è certamente una miniera, ma l’incredibile numero di cunicoli, gallerie cieche, aperture, labirinti farebbe pensare che per aver svolto un simile lavoro il materiale che vi si estraeva dovesse essere qualcosa di veramente prezioso, anche se non ve ne si è trovata traccia. All’esterno non c’è niente che possa aiutare a risolvere il quesito, non sono state ritrovate scorie, né resti di edifici; probabilmente il materiale veniva lavorato altrove. La carta topografica delle gallerie finora esplorate fa presupporre l’esistenza di altri cunicoli a livelli sottostanti agli attuali, e in questo caso dagli studi geologici effettuati si può presumere che ci fosse Galena Argentifera. Potrebbe anche essere che la parte non ancora conosciuta dell’Antro avesse uscite nella Valfredda, sul versante opposto dell’Alpe Cuseglio.
Nel corso degli anni, durante varie ricerche, sono stati rinvenuti attrezzi e oggetti di difficile datazione. Sull’antichità della miniera sono state fatte varie ipotesi, ma non ci sono ancora certezze.
Una delle ipotesi che riassume un po’ tutto quello che è stato scritto è questa:
L’inizio degli scavi è avvenuto in epoca tardo Impero Romano, successivamente l’antro fu abbandonato e riutilizzato per scopi religiosi come Antro Mitraico. Vi fu un nuovo sviluppo dei lavori minerari dal secolo XI in poi.
Nel 1547 F. Raimondi otteneva la licenza di “cavare oro ed argento” dalle miniere poste alla “Predara delle Mole” al confine tra la Valganna e la Valceresio, sotto la “strada de Cusei” (Cuseglio), sita “nelle terre di Induno, Pieve di Arcisate, Ducato di Milano“. Dalla descrizione sembra proprio trattarsi dell’Antro delle Gallerie”, ma, dopo pochi mesi dalla concessione Ducale, gli Arcimboldi, fedudatari locali, si impadronirono della miniera.
Undici anni dopo Giangiacomo Medici (il Medeghino) contrasse società con altri nobili della Valceresio: Mayno e Francesco Mozzoni, Giannantonio Orrigoni e Gabriele Tatti, per scavare l’argento ed altri metalli nella miniera suddetta. In un secondo tempo, a seguito di cessioni e vendite, restò unico padrone Giannantonio Orrigoni.
Alla fine del ‘700 si hanno ancora notizie di attività mineraria, poi più nulla. Nuovamente cadde il silenzio sull’Antro, silenzio che durò fino alla seconda metà del 1800, quando si ebbero diverse segnalazioni della miniera abbandonata da parte di curiosi e dilettanti di archeologia. Uno di costoro, Inganni Raffaele, nel 1904 segnalò ad Antonio Magni, presidente della Società Archeologica Comense, la posizione dell’Antro, attribuendosene erroneamente la scoperta, poiché vi erano state almeno altre due segnalazioni prima della sua.
Seguirono quasi un secolo di ricerche, studi, ipotesi su quella che romanticamente era definita “La Sfinge del Varesotto”.
Essendosi persa memoria del vero uso dell’Antro, le congetture sono state molte. Chi entra nell’Antro delle Gallerie si sente oppresso da una sensazione di mistero e da un’aura quasi sacrale; è certamente un luogo pieno di fascino e non stupisce che tanti studiosi si siano appassionati ai suoi enigmi.
Poi, meno credibile ma non meno affascinante, dato che cerchi anche "racconti del nonno", dal volume "Fantasmi nostri" sempre di Roberto Corbella
I SUICIDI DELL’ANTRO
Secondo alcuni racconti, due presenze spettrali sono legate all’Antro delle Gallerie; una parrebbe che si manifesti in alcune notti particolari di novembre e dicembre. Si tratta di una forma luminosa ma trasparente, che compare nella galleria centrale e ricorda nell’aspetto un uomo alto e magro con un cappello a tesa larga e la mano alzate. La forma è confusa e sembra seguire l’incauto visitatore fino all’uscita dove si materializza ancora una volta illuminando con debole chiarore il buco dell’entrata.Quindi svanisce mentre sembrano venire dal profondo dei cunicoli degli spari d’arma da fuoco resi flebili dalla distanza. Sembrerebbe trattarsi del fantasma di uno studioso francese che all’inizio del secolo scorso si perse nel labirinto e preso dallo sconforto si suicidò con un colpo di pistola.
Il secondo spettro l’Antro lo condivide con la Badia di S. Gemolo in Valganna. Si tratta di un recente triste caso di suicidio. Alcuni decenni fa un sacerdote della Badia, archeologo dilettante, intraprese degli scavi all’Antro delle Gallerie, di cui era appassionato esploratore, per verificare una sua teoria che si dimostrò inesatta. Fu forse la delusione o uno stato di forte depressione seguito alle critiche di scorrettezza che gli vennero mosse, fatto sta che il sacerdote si suicidò.
Oggi sono in molti ad affermare di aver visto lo spettro del prete aggirarsi sia nei pressi della chiesa che vicino all’ingresso dell’Antro.
Chiaramente queste sono notizie di cui non ci si può assicurare della veridicità, ma tutta una serie di incidenti capitati a chi si è interessato troppo dell’Antro fa pensare che questo luogo per lo meno porti sfortuna…..
I SUICIDI DELL’ANTRO
Secondo alcuni racconti, due presenze spettrali sono legate all’Antro delle Gallerie; una parrebbe che si manifesti in alcune notti particolari di novembre e dicembre. Si tratta di una forma luminosa ma trasparente, che compare nella galleria centrale e ricorda nell’aspetto un uomo alto e magro con un cappello a tesa larga e la mano alzate. La forma è confusa e sembra seguire l’incauto visitatore fino all’uscita dove si materializza ancora una volta illuminando con debole chiarore il buco dell’entrata.Quindi svanisce mentre sembrano venire dal profondo dei cunicoli degli spari d’arma da fuoco resi flebili dalla distanza. Sembrerebbe trattarsi del fantasma di uno studioso francese che all’inizio del secolo scorso si perse nel labirinto e preso dallo sconforto si suicidò con un colpo di pistola.
Il secondo spettro l’Antro lo condivide con la Badia di S. Gemolo in Valganna. Si tratta di un recente triste caso di suicidio. Alcuni decenni fa un sacerdote della Badia, archeologo dilettante, intraprese degli scavi all’Antro delle Gallerie, di cui era appassionato esploratore, per verificare una sua teoria che si dimostrò inesatta. Fu forse la delusione o uno stato di forte depressione seguito alle critiche di scorrettezza che gli vennero mosse, fatto sta che il sacerdote si suicidò.
Oggi sono in molti ad affermare di aver visto lo spettro del prete aggirarsi sia nei pressi della chiesa che vicino all’ingresso dell’Antro.
Chiaramente queste sono notizie di cui non ci si può assicurare della veridicità, ma tutta una serie di incidenti capitati a chi si è interessato troppo dell’Antro fa pensare che questo luogo per lo meno porti sfortuna…..
ciao agam e benvenuto, io sono quello che teme l'invasione barbarica....
Fortunatamente madre natura ha ben celato il sentiero che porta alla Grotta dell'Alabastro. Adesso una fitta boscaglia lo nasconde rendendo poco agevole il percorso, in particolare a persone poco pratiche di sentieri e sentierini... ahahah.
Io sono molto interessato, a livello turistico, alle spedizioni sotterranee... (chiamiamole così) e mi piacerebbe con una guida esperta, come sembra tu sia, esplorare meglio quelle nostrane. Se un giorno ti capitasse di infilarti in qualche grotta da queste parti fammelo sapere perchè, se non sarà un peso per te, mi piacerebbe accodarmi a tale "impresa".
Fortunatamente madre natura ha ben celato il sentiero che porta alla Grotta dell'Alabastro. Adesso una fitta boscaglia lo nasconde rendendo poco agevole il percorso, in particolare a persone poco pratiche di sentieri e sentierini... ahahah.
Io sono molto interessato, a livello turistico, alle spedizioni sotterranee... (chiamiamole così) e mi piacerebbe con una guida esperta, come sembra tu sia, esplorare meglio quelle nostrane. Se un giorno ti capitasse di infilarti in qualche grotta da queste parti fammelo sapere perchè, se non sarà un peso per te, mi piacerebbe accodarmi a tale "impresa".
ciao
Spero che veramente la natura nasconda l'ingresso della Grotta dell'Alabastro,ma se non sbaglio in precedenza avete scritto che già ci sono stati dei vandali...Piero...
Antro delle Gallerie
Grazie a tutti per l'accoglienza!.
Molto interessanti le notizie fornite da Quilla: completano alcuni "frammenti d'informazione" che avevo raccolto in una nota di una pubblicazione di Don Frecchiami (il Priore della Badia di Ganna che si era occupato dell'Antro) a proposito dell'esistenza di attività estrattiva nel 1500 e della contesa per la concessione mineraria tra Orrigoni ed altri.
Nel brano riportato da Quilla c'è la conferma ad un'ipotesi che avevo raccolto relativamente ad altri ingressi dell'Antro presenti in passato in Valfredda e successivamente franati.
In realtà ho notizie sicuramente di un secondo ingresso più basso di trenta metri rispetto all'attuale. Tale ingresso, chiuso da una frana, era stato individuato da Don Frecchiami e da uno speleologo di Varese. Uno scavo aveva permesso di individuare l'entrata, un muretto laterale a secco di contenimento e due binari in legno per il trasporto di carrelli. Tale ingresso era stato fotografato e subito ricoperto da una nuova frana. Di un ulteriore ingresso parla una relazione di inizio secolo e tale ingresso sarebbe stato murato durante la costruzione della ferrovia Varese-Luino.
L'interesse per altri eventuali ingressi nasce dalla necessità di esplorare altre zone attualmente non accessibili. Per tale motivo in passato avevo fatto anche delle immersioni subacquee nel pozzo Quadro (quello posto alla fine della galleria principale) per accedere alle gallerie inferiori sommerse...ma senza risultati particolari.
Ultimamente ho cercato esempi di altre miniere con caratteristiche di scavo simili all'Antro ed ho trovato dabbondante ocumentazione di alcune miniere nella Francia, in Alsazia, ove le gallerie si presentano identiche a quelle dell'Antro per tipo di scavo, sezione delle gallerie, tipo di utensili di scavo. Tali miniere venivano usate tra il 1400 e 1500 per estrarre minerali di ferro ed ancor più per estrarre argento usato dai re di Francia per battere moneta.
Tali miniere erano formate da un dedalo di gallerie su più livelli con quelli più bassi usati per far defluire l'acqua che trasudando dalle pareti avrebbe inondato la zona degli scavi. Le gallerie di carreggio erano dotate di binari in legno identici a quelli trovati in varie occasioni nell'Antro (chi ha visitato l'Antro avrà notato in alcuni punti della galleria principale, sul pavimento, degli incavi che servivano ad alloggiare le traversine dei binari).
La differenza è che le miniere Alsaziane avevano all'esterno numerose strutture (forge, locali per i minatori, abitazioni, ecc.) i cui resti sono ben visibili, mentre all'esterno dell'Antro apparentemente niente di tutto ciò.
Beh. come primo post mi fermo qui...altrimenti non mi fermo più. Per quanto riguarda eventuali giri in grotte della zona o all'Antro sarà un piacere farli con chi è interessato. A presto.
Molto interessanti le notizie fornite da Quilla: completano alcuni "frammenti d'informazione" che avevo raccolto in una nota di una pubblicazione di Don Frecchiami (il Priore della Badia di Ganna che si era occupato dell'Antro) a proposito dell'esistenza di attività estrattiva nel 1500 e della contesa per la concessione mineraria tra Orrigoni ed altri.
Nel brano riportato da Quilla c'è la conferma ad un'ipotesi che avevo raccolto relativamente ad altri ingressi dell'Antro presenti in passato in Valfredda e successivamente franati.
In realtà ho notizie sicuramente di un secondo ingresso più basso di trenta metri rispetto all'attuale. Tale ingresso, chiuso da una frana, era stato individuato da Don Frecchiami e da uno speleologo di Varese. Uno scavo aveva permesso di individuare l'entrata, un muretto laterale a secco di contenimento e due binari in legno per il trasporto di carrelli. Tale ingresso era stato fotografato e subito ricoperto da una nuova frana. Di un ulteriore ingresso parla una relazione di inizio secolo e tale ingresso sarebbe stato murato durante la costruzione della ferrovia Varese-Luino.
L'interesse per altri eventuali ingressi nasce dalla necessità di esplorare altre zone attualmente non accessibili. Per tale motivo in passato avevo fatto anche delle immersioni subacquee nel pozzo Quadro (quello posto alla fine della galleria principale) per accedere alle gallerie inferiori sommerse...ma senza risultati particolari.
Ultimamente ho cercato esempi di altre miniere con caratteristiche di scavo simili all'Antro ed ho trovato dabbondante ocumentazione di alcune miniere nella Francia, in Alsazia, ove le gallerie si presentano identiche a quelle dell'Antro per tipo di scavo, sezione delle gallerie, tipo di utensili di scavo. Tali miniere venivano usate tra il 1400 e 1500 per estrarre minerali di ferro ed ancor più per estrarre argento usato dai re di Francia per battere moneta.
Tali miniere erano formate da un dedalo di gallerie su più livelli con quelli più bassi usati per far defluire l'acqua che trasudando dalle pareti avrebbe inondato la zona degli scavi. Le gallerie di carreggio erano dotate di binari in legno identici a quelli trovati in varie occasioni nell'Antro (chi ha visitato l'Antro avrà notato in alcuni punti della galleria principale, sul pavimento, degli incavi che servivano ad alloggiare le traversine dei binari).
La differenza è che le miniere Alsaziane avevano all'esterno numerose strutture (forge, locali per i minatori, abitazioni, ecc.) i cui resti sono ben visibili, mentre all'esterno dell'Antro apparentemente niente di tutto ciò.
Beh. come primo post mi fermo qui...altrimenti non mi fermo più. Per quanto riguarda eventuali giri in grotte della zona o all'Antro sarà un piacere farli con chi è interessato. A presto.
Re: ciao
si, qualche ( mi autocensuro ) ha pensato fosse bello imbrattare le pareti interne con della vernice spray... senza contare tutto quello che è stato portato via.stampela ha scritto:Spero che veramente la natura nasconda l'ingresso della Grotta dell'Alabastro,ma se non sbaglio in precedenza avete scritto che già ci sono stati dei vandali...Piero...
Ma adesso la grotta rientra nel miei intinerari di interesse e spesso passo da quelle parti.
si lo sò avevo sottolineato che c'eri stato ma che ormai il cretino di turno aveva già fatto la sua caxxata. In questi giorni ho visto un paio di volte una macchina come la tua parcheggiata in loco eri tu?lampo ha scritto:se tutti i vandali fossero come il povero lampo..... la grotta sarebbe magnifica come un tempo.paoric ha scritto:Esatto c'è stato Lampo.... ormai....
anzi ci vivrebbe egli stesso all'interno... e poveretti i predoni.
ciao Paolo
ciao
Fai qualche fotografia così possiamo vedere in che condizioni è....sono tanti gli anni passati dall'ultima volta che ci siamo entrati....Piero...
Re: ciao
stampela ha scritto:Fai qualche fotografia così possiamo vedere in che condizioni è....sono tanti gli anni passati dall'ultima volta che ci siamo entrati....Piero...
avevo fatto un filmato, ma ho problemi di compatibilità col pc.... provvederò al più presto comunque con un nuovo tentativo.
paoric ha scritto:si lo sò avevo sottolineato che c'eri stato ma che ormai il cretino di turno aveva già fatto la sua caxxata. In questi giorni ho visto un paio di volte una macchina come la tua parcheggiata in loco eri tu?lampo ha scritto:se tutti i vandali fossero come il povero lampo..... la grotta sarebbe magnifica come un tempo.paoric ha scritto:Esatto c'è stato Lampo.... ormai....
anzi ci vivrebbe egli stesso all'interno... e poveretti i predoni.
ciao Paolo
ovviamente ero io
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Re: Antro delle Gallerie
Agam ci sei ancora??
Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa andare bene come sei. Vivi come credi. Fai cosa ti dice il cuore…ciò che vuoi…. una vita è un’opera di teatro che non ha prove iniziali. Canta, ridi, balla, ama….e vivi intensamente ogni momento della tua vita…. Prima che cali il sipario e l’opera finisca senza applausi. (Charlie Chaplin)
Re: Antro delle Gallerie
Un bel "reportage" che riguarda l'Antro...
http://www.minieredoro.it/valganna%20cuseglio.htm
http://www.minieredoro.it/valganna%20cuseglio.htm
Mary